domenica, 06 Ottobre 2024
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domenica, 06 Ottobre 2024

Temptation Island potrebbe salvarci dalle relazioni tossiche (ma non lo fa)

Tempo di lettura: 2 min.

Il reality di Canale 5 non sfrutta il suo potenziale pedagogico

È il secondo anno di fila che faccio compagnia alla mia ragazza mentre vede Temptation Island e poi, immancabilmente, finisco per appassionarmi anch’io al programma, giunto intanto alla sua dodicesima edizione.

Per chi non lo conoscesse, il funzionamento è semplice: diverse coppie mettono alla prova la loro relazione vivendo separate su un’isola per un certo periodo di tempo ed entrando in contatto con altri uomini e donne il cui compito è indurli in tentazione.

Ciascun concorrente è periodicamente aggiornato sul comportamento del partner tramite dei video. In base a quello che vede può richiedere un confronto con il fidanzato o la fidanzata e decidere se uscire dal programma da solo o in coppia.

Paese reale, relazioni reali

Sarà la location patinata, i concorrenti cafoni e sfacciati o le reazioni esagerate, ma è tutto così trash da essere coinvolgente. Mi fa sorridere perché è come guardare dal buco della serratura un mondo molto lontano dal mio, fatto di manipolazioni, tradimenti ripetuti e relazioni possessive.

Pensandoci bene, però, il reality di Canale 5 non rappresenta il mio vissuto o quello dei miei amici, ma è lo specchio di quello di tante altre persone. Rapporti in cui i ruoli di genere sono spesso stereotipati: le donne guardate a vista e la gelosia come sola cifra dell’essere innamorati per gli uomini.

Spettacolarizzare la tossicità 

Il format stesso del programma (da un’idea tanto per cambiare di Maria De Filippi) enfatizza il dramma e il conflitto, spesso esacerbando gli eccessi d’ira e la mancanza di fiducia. Mentre gli esempi positivi non sono altrettanto valorizzati. Un approccio rischioso senza un adeguato contesto perché potrebbe portare alcuni spettatori, soprattutto i più giovani, a vedere i comportamenti problematici come comuni o inevitabili nelle relazioni.

Questa edizione ha già innescato parecchie critiche per comportamenti e dichiarazioni di alcuni concorrenti troppo sopra le righe o addirittura tossici. Dal fidanzato che non si fa problemi a rivendicare i ripetuti tradimenti nei confronti della compagna – perché non può fare altrimenti – a quello che segue la ragazza al lavoro per vedere se dà troppa confidenza ai clienti.

Un’occasione finora persa

Capisco l’opinione di chi pensa che in prima serata non dovrebbero essere mostrati esempi del genere ma, ribaltando la prospettiva, a mio modesto parere la vetrina del programma potrebbe invece essere usata a scopo educativo per evitare che molti ragazzi e ragazze rimangano invischiati dentro relazioni del genere, potenzialmente pericolose. Servirebbe però un approccio diverso, che non sacrifichi tutto sull’altare dello spettacolo, problematizzando maggiormente di quanto viene detto e fatto in onda. 

Si potrebbe per esempio includere nel programma psicologi, terapeuti di coppia e consulenti relazionali per analizzare ciò che avviene tra i partecipanti. Gli esperti potrebbero aiutare la produzione a identificare e condannare i comportamenti tossici quando si verificano e al tempo stesso promuovere esempi di relazioni sane all’interno del programma. I concorrenti, per crescere veramente, dovrebbero invece beneficiare di sessioni di coaching e supporto emotivo mentre sono in gioco.

Senza tutto questo, però, Temptation Island è purtroppo ancora un’occasione persa per un vero viaggio nei nostri sentimenti.

Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios

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