“Il Festivalbar non me lo ricordo”
Eleonora, in arte Elex, arriva in ritardo all’appuntamento per l’intervista. Romana doc e milanese d’adozione (da poco) con i mezzi ATM deve ancora prenderci la mano e poi si sa, gli artisti “so particolari“.
Capelli lisci e un volto simpatico, con Eleonora si entra subito in empatia e il fatto di dover gestire un’intervista tra variopinti gatti, mangiando dolci ipercalorici con ottantacinque gradi percepiti può diventare divertente.
Bando alle ciance, i gatti per la cantante emergente sono una cosa seria, serissima: basta andare a vedere la bio del suo profilo IG: @fl.elex.
Partendo dal basic, quando Elex deve rispondere alla prima domanda, la più semplice: “Come si fa a diventare cantante?“ risponde in una maniera tanto stoica quanto veritiera: “Facendolo.”
Spesso ci si immagina gli artisti come persone costantemente con la testa tra le nuvole in attesa della famosa botta di… successo, senza piani e senza percorsi specifici da seguire. Eleonora di piani ne ha eccome e, mentre studia, si impegna, scrive, legge, suona e canta per il suo piano A, costruisce anche un piano B (che diciamocelo, è totalmente connesso con il piano A): è iscritta alla Facoltà di Lettere ed è in super regola con gli esami.
Il pragmatismo della giovane cantante non viene meno quando senza esitazione sceglie la sua razza di gatto preferita, l’europeo.
Quando il discorso comincia a virare invece, sul dualismo Roma/Milano, ancora una volta le idee chiare non le mancano: “Milano è giusta per la mia condizione attuale, sono giovane e ho voglia di cogliere tutte le opportunità che la città deciderà di regalarmi. Una famiglia e vita stabile? Decisamente a Roma!.“
Il Festivalbar non se lo ricorda, Elex è troppo giovane, ma conosce bene i vari talent show che popolano la televisione italiana e rispetto ai successi dei partecipanti, ritiene che il talento nudo e crudo non sia l’ingrediente fondamentale.
In un mondo in cui probabilmente, come dice lei, il personaggio è tutto, non si tira indietro e lo affronta con quella sorridente ironia a cui è impossibile resistere.
Qui per ascoltare qualche chiacchiera in più:
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