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Si tradisce anche quando si ha tutto. Perché?

Qui sine peccato est vestrum, primus lapidem mittat!

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Chi tra voi è senza peccato scagli la prima pietra… e alzi la mano aggiungerei. Ma la platea rimane in silenzio. 

Perché oltre a gettare una pietra ed alzare una mano sarebbe giusto mettere quella mano sopra la coscienza e se si è onesti anche sul cuore. In amore si sà non ci sono né vincitori né vinti e il tradimento è sempre dietro l’angolo. Pochi possono dire di non essere mai stati traditi o di non aver mai tradito, e se lo dicono mentono. 

La bugia, eccola la vera compagna di merende del tradimento. La bugia è una lusinga subdola che tenta ed eccita le vittime che vengono letteralmente rintontite da adrenalina, sudore, brama, voglia, fame ed energia. La bugia è attraente, è stimolante, allena il cervello e fa sì che la concentrazione rimanga al massimo. Bisogna stare calmi. 

Le emozioni non possono annebbiare la mente di chi sta iniziando un viaggio nella direzione del tradimento. E oltre alla calma è necessario essere pragmatici come degli ingegneri, svelti come degli atleti, preparati a ogni imprevisto, insomma diventare una sorta di super eroi dalle vite infinite. 

Tradire è faticoso, molto faticoso ed essere traditi è una tragedia. Ma perché tradiamo? La frase più banale che viene usata in questi casi è: “tradisci perché ti manca qualcosa”. Non è vero. Si tradisce anche quando si ha tutto. La noia, l’ego, la voglia di vivere, un cervello troppo veloce, un corpo troppo goloso, la vita ti porta a tradire e chissenefrega se uno ha già tutto, perché se si ha già tutto si vuole proprio quello che non si ha, o semplicemente si vuole di più. 

È insito nella natura umana occidentale volere di più. Inoltre il tradimento non è semplicemente sessuale, così sarebbe troppo facile. Il vero problema è che il tradimento è mentale. Se si trattasse solo di istinti fisici la cura per non tradire sarebbe facile, ma quando è la mente che parte la questione si complica e se non si riesce proprio a trattenersi meglio memorizzare alcune ma fondamentali regole. 

  1. Ti serve un complice. Il tradimento va confessato all’amico più stretto che si ha e l’amico in questione deve essere affidabile non emotivo, meglio se anche lui ha già tradito, potrebbe darvi delle dritte, stare lontano dai moralisti perché o sono invidiosi o lo hanno fatto ma non lo ammettono. 

  2. Mai mentire al 100% ma dire sempre delle mezze verità. Se si programma una fuga con l’amante a Parigi non è molto intelligente dire che si va a Venezia con un’amica. Quindi si va a Parigi con chi volete ma si va a Parigi. Ottima la scusa del lavoro.

  3. La comunicazione social deve rimanere identica. Evitate canzoni sdolcinate con frasi fatte appese a un filo di malinconia come 12enni alla prima cotta. Ma continuate a essere voi stessi. Se lo fate senza tradire smettetela perché potreste essere presi per dei traditori. 

  4. Non compratevi troppi vestiti nuovi, non cambiate profumo, non uscite tutte le sere se prima non lo facevate e non siate troppo felici. La felicità sbandierata ai quattro venti da fastidio a tutti, anche al vostro partner. 

  5. Siate pronti a perdere tutto. Eh già! Mettetelo in conto dall’inizio. Potrebbe succedere e dopo piangere sul latte versato sarebbe ridicolo e probabilmente non servirebbe a niente. 

Molti tradimenti diventano delle relazioni stabili che possono durare anni, altri, la maggioranza, si esauriscono con la stessa velocità con cui sono nati. Che si tratti di una notte, che si prolunghi per alcuni mesi o anni il tradimento ha una serie di effetti collaterali che manco la droga. Ansia, attacchi di panico, dermatite, aumento del rischio di infarto, insonnia, paranoia. 

Quindi pensateci bene prima di tradire perché oltre a un nuovo partner, a cui ovviamente non dovete raccontare perché siete stati lasciati, vi servirà un ottima equipe medica. 

 

 

Illustrazione di Gloria Dozio - Acrimònia Studios