Colpa dei neuroni specchio o dello spirito di sopravvivenza?
Liceo, ricreazione, lunghi corridoi occupati da adolescenti maleodoranti. Passeggiando nella folla, tra puzza di sudore e olezzo di profumo del discount è possibile notare un elemento della fauna davvero tipico per ogni scuola superiore.
Tale soggetto è composto da due persone avvinghiate, formanti un unico ecosistema straripante di ormoni, che, noncurante del passaggio di preside, professori e bidelli trascorre i 15 minuti della pausa a pomiciare.
È alle scuole superiori che nasce in molti il letterale disprezzo per le effusioni in luogo pubblico. L’accusa è ben diversa dall’atto osceno, meno grave di sicuro, ma più subdola e lenta nello sviluppo. Sopratutto più rumoroso.
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Focus afferma che tale fastidio è generato dai cosiddetti neuroni specchio, a causa dei quali ci si immedesima perfettamente nella scena si ha davanti senza però provare lo stesso piacere dei protagonisti. Questo genera una mancanza e quindi una sensazione di incompletezza.
Volendo invece semplificare la situazione ai minimi termini, potrebbe trattarsi di classica misfonia.
Da Wikipedia:
La misofonia è una forma di ridotta tolleranza al suono. Si ritiene possa essere un disturbo neurologico risultante da un’esperienza negativa riguardo a uno specifico suono, indipendentemente dal fatto che sia forte o debole. Il termine è stato coniato dai neuroscienziati statunitensi Pawel e Margaret Jastreboff ma è spesso sostituito con l’intercambiabile sensibilità selettiva al suono.
A differenza dell’iperacusia, la misofonia è specifica per un determinato suono. Si sa ben poco riguardo alla localizzazione anatomica delle anomalie che causano il quadro clinico, ma si ritiene possano trovarsi a livello dei centri superiori del sistema nervoso centrale, una localizzazione più centrale rispetto alle anomalie alla base dell’iperacusia.
Le coppiette pronte a mostrare il loro amore in pubblico comunque non cambiano, né dopo il liceo, né con il passare degli anni, né mai. Piuttosto peggiorano.
Il “lui” della coppia è sempre lì, pronto ad elogiare la propria compagna davanti a tutti, per qualsiasi genere di cosa lei faccia, ottenendo nei presenti il completo effetto opposto al desiderato.
“Ma quanto è brava Laura?”, “Ma quanto è bella Paola?”, “Ma hai visto come è intelligente Carla?”. Qualunque sia il nome della donna in questione sarà lì davanti agli amici, a gongolare dei complimenti ricevuti, senza avere più il minimo contatto con la realtà per rendersi conto dell’imbarazzante situazione creata.
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Lui, costantemente con le mani addosso a lei, è un tipo chiassoso che quando non tratta la propria fidanzata come si tratterebbe un cucciolo di Labrador che ha appena imparato a fare i bisogno fuori casa, racconta agli amici tutto quello che fanno insieme. Magari si parlasse di sesso! Racconta di come fanno la spesa loro, come scelgono i ristoranti loro, come bla bla bla loro.
Nel periodo post ferie sono assolutamente da evitare. Potrebbero tenere un comizio sulle loro vacanze avventura da 1000 dollari a notte e lì Dio solo sa se chiamarlo aperitivo o sequestro di persona.
Lei fondamentalmente si fa andare bene tutto perché non ha troppa voglia di riflettere su nulla e ha riposto la sua vita nel timone di lui. Mette continuamente storie su Instagram con il suo fidanzato, o suo marito. Lo reputa il migliore, il più intelligente, il più furbo, il più simpatico. Acconsente a tutti i suoi discorsi, alle sue scelte per le vacanze, per la spesa, per l’arredamento, per il telefono e per il computer.
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Che stiano insieme dal liceo, dall’università o che si siano incontrati a lavoro, ovviamente si baciano costantemente in pubblico. Davanti a tutti. Agli amici, ai parenti e pure davanti al funzionario della banca quando sono andati a richiedere il mutuo.
Si dice che il troppo stroppia. Ma se a loro piace così…
Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios