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Due chiacchiere con Antonio Civita tra strategia, business e una sfida: cambiare vita

Tempo di lettura: 2 min.

“Aiuto team e imprenditori a colmare il gap tra design, business e tecnologia”

Antonio ha cominciato la sua carriera facendo il fotografo. Il passo per diventare imprenditore è stato naturale. Ha semplicemente cercato di aggiungere i dati alla direzione creativa che stava dando alla sua vita. Oggi è fondatore di STRTGY, un business consulenziale attraverso il quale aiuta aziende, PMI e start-up a migliorare le loro performance.

Quali sono le tue abitudini mattutine?

La mia giornata inizia con una pratica interessante: scrivo una pagina di diario sulla giornata ideale che vorrei vivere. Questo esercizio non solo mi aiuta a rimanere focalizzato, ma anche a mantenere il controllo sulla mia vita professionale e personale. 

Come nasce il tuo business STRTGY?

STRTGY è nato come un podcast, poi è stato trasformato in una newsletter settimanale; ha cambiato volto più volte. Ho iniziato cercando di colmare il gap tra chi si occupa dell’operatività all’interno di un’azienda e chi prende decisioni strategiche: questo approccio ha avuto successo, ha portato a consulenze e workshop, per poi diventare un vero e proprio business.

 
 
 
 
 
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Come si ottimizza un business?

Concentrandosi su idee confermate numericamente e lavorando con determinazione su ciò che funziona: l’entusiasmo raramente è un segnale di priorità.

L’azienda più stimolante con la quale hai lavorato?

Ultimamente sono rimasto particolarmente entusiasta di vedere aziende, con 10 mila dipendenti, utilizzare quotidianamente gli strumenti di MAKE PROGRESS con gli OKR: hanno testato e migliorato i tool su una scala più ampia, dimostrando l’efficacia del metodo che oggi è anche certificato a livello internazionale.

Quella più problematica?

Un’azienda molto piccola che pretendeva di delegare le proprie decisioni strategiche: la strategia deve nascere dall’interno, non è un qualcosa che si compra, si installa in azienda e magicamente funziona.

 
 
 
 
 
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Credi nei miracoli del business?

Non credo nella magia, ma nelle opportunità che creiamo. Le decisioni che prendiamo determinano il nostro successo.

Chi ti ispira?

Bryan Johnson, ha deciso di costruire un protocollo per non morire mai: ingerisce 100 pillole al giorno, misura centinaia di parametri vitali quotidianamente e codifica la sua maniera di vivere per creare un algoritmo che permetta di ottimizzare le funzioni vitali e gestire l’invecchiamento, meglio di quanto possiamo fare autonomamente. Quello che mi ispira è la sua disciplina.

 
 
 
 
 
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Cosa fai nel tempo libero, come stacchi?

Mi piace correre, quando posso, e dedicare tempo a me stesso. Però mi diverte anche giocare a Mario Kart con mio figlio: ci connettiamo online e sfidiamo persone di tutto il mondo. È divertentissimo!

Una domanda che non ti hanno mai fatto?

Quale conoscenza, più di ogni altra, ti ha cambiato la vita?

La comprensione delle regole del mercato e delle tecniche di vendita. Ho una forma mentis da designer, ma ho capito che non basta progettare cose che piacciono solo a te. Bisogna essere in grado di portare nel mercato prodotti che cambino in meglio la vita delle persone: solo così potrai estendere il piacere di continuare a inventare cose nuove.

 

Foto di Antonio Civita

1920 1080 Giulietta Riva
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