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domenica, 06 Ottobre 2024

Congelare il presente per amare in futuro

Tempo di lettura: 3 min.

Come funziona il Social Freezing? Ne abbiamo parlato con Sara, una ragazza che ha fatto questa scelta qualche anno fa

Si chiama Social Freezing e non è un social network. Si tratta di una crioconservazione degli ovociti a scopo precauzionale. In altre parole una terapia che guarda al futuro. Oggi una donna può decidere di congelare i propri ovociti per avere la possibilità di una procreazione assistita nel caso in cui non riesca a concepire in modo spontaneo.

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da Sara Marinaccio (@marineuses)

I motivi di questa scelta possono essere personali. Quindi preservare la fertilità e procedere con una gravidanza più avanti nel tempo. Ma anche oggettivi. Potrebbero, infatti, verificarsi difficoltà di un concepimento a causa dell’infertilità, menopausa precoce, per via di cure pesanti come la chemioterapia o altri tipi di interventi che possono compromettere la capacità produttiva.

Di Social Freezing ne abbiamo parlato con Sara, ex ballerina, insegnate di pilates dagli occhi vivaci e dalla risata contagiosa che ha scelto questa strada circa due anni fa.

Sara, raccontaci il perché di questa scelta?

Il perché ha a che fare con la parola libertà. Mi ero lasciata da poco ed ero nell’età in cui tutti stavano facendo figli. In altre parole mi sono sentita sola, in crisi. Conoscevo questa procedura perché all’estero era già molto praticata e due anni fa mi sono decisa.

Dal Quotidiano della Sanità si legge infatti che La cultura della preservazione della fertilità, ormai consolidata in paesi come la Spagna e il Regno Unito, inizia a diffondersi anche fra le donne italiane nel 2020. Lo dicono i numeri con richieste di Social Freezing raddoppiate nella primavera del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2019.

Ma raccontaci i vari passaggi.

Dopo vari esami di routine si inizia la stimolazione ovarica che dura 10/12 giorni, periodo in cui ci si sottopone a vari monitoraggi e intorno al 14esimo giorno il dottore decide di fare il pick-up (prelievo degli ovociti), operazione fatta in Day hospital. Niente di doloroso e tutto molto veloce. Il gioco è fatto. Non è traumatico o faticoso, ma durante la stimolazione ovarica non è possibile praticare sport che richiedono sforzi eccessivi, né correre né saltare o sollevare pesi. Dovevo stare tranquilla e per me non è stata una cosa semplice. Sia per lavoro che per esigenza personale amo lo sport e ho bisogno di muovermi.

Il corpo di Sara ha reagito bene, un po’ è cambiato: “Mi ero un po’ gonfiata ma avevo un seno stupendo! Mai avuto nella vita”.

Non ha avuto paura, ha vinto il suo istinto che le ha fatto seguire il flusso. Fondamentale è stato il supporto della famiglia che l’ha appoggiata in tutto. Anche la sua psicoterapeuta l’ha tutelata e aiutata per darle il modo di arrivare al momento del pick-up serenamente. Anche se Sara di dubbi non ne ha mai avuti.

 
 
 
 
 
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Questa tua scelta è dipesa da una scarsa fiducia nei confronti degli uomini? O da uno spirito di indipendenza?

Ripeto è stata una scelta di libertà ed è completamente slegata dalla questione uomini. Volevo e voglio sentirmi tranquilla a prescindere da chi incontrerò o non incontrerò nel mio futuro. Io invito qualsiasi donna tra i 25 e i 35 anni a fare questa pratica. Se avessi una cugina, una nipote o una sorella giovane di quella età e un domani una figlia le consiglierei di farlo.

La libertà coinvolge sia la vita personale che quella lavorativa. Pensa a quante donne sono costrette a rimandare o a scegliere tra carriera e maternità. È giusto invece avere la libertà di poter decidere da sole. Molte per colpa dell’orologio biologico si attaccano ad un uomo perché il tempo stringe. Hai presente quelle domande che arrivano a una certa età: quando farai figli? Ecco io non lo chiederei mai. La gravidanza è un momento delicato. Io ho un grande rispetto per le donne che decidono di non avere figli. Nessuna deve essere per forza mamma e nessuna non deve esserlo. Possiamo scegliere.

Come ti vedi tra 10 anni?

È strano ma da quando ho congelato i miei ovociti penso molto meno alla maternità. Sicuramente molto meno di quanto ci pensassi prima. Il che vuol dire che non so cosa e chi ci sarà nel mio futuro. Non voglio forzare le cose. Magari domani incontro l’uomo della mia vita e riesco a diventare mamma in modo naturale. Comunque mi sono data questa possibilità in più. Sono aperta a tutto. Non sono neanche sicura che diventerò mamma ma sinceramente ora sono più serena.

Il social freezing non compromette infatti la futura fertilità e le cellule crioconservate possono durare a lungo senza perdere la loro qualità. Anche per molti anni.

A Sara non resta che assaporare quello che arriverà con la certezza che se un giorno vorrà aprire quel frigo potrà vivere i suoi sogni. Ha congelato il suo presente per amare in futuro.

 

 

Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios

2560 2560 Claudia Riva
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