La capitale Ceca, sebbene vittima dell’overtourism, riesce sempre a stupire i viaggiatori più accorti e sensibili, che, tra colline, castelli, occhi e teschi volanti possono godersi una città straordinaria
Nonostante l’eccesso, evidente e innegabile, di turisti che la scelgono come mete estiva, Praga riesce ancora a stupire i viaggiatori più smart, che hanno voglia di scoprirla e riscoprirla anche dopo vari soggiorni lungo le sponde della Moldava. A differenza di Parigi, e il termine di paragone scelto già suggerisce che ci troviamo di fronte ad una città notevole, Praga negli anni è cresciuta in meglio, con trasporti molto organizzati, una pulizia complessiva ammirevole, un ordine e una gestione pubblica apparentemente molto accurati.
Tutto questo la rende un luogo in cui convergono in gran numero gite, viaggi e comitive, ma che dispone ancora di alcuni assi nella manica. E trattandosi di un luogo magico, gli assi sono ben 5.
1. Fuga dalla pianura
Le piccole colline che costeggiano il fiume garantiscono un panorama pregevole e facile da guadagnare: facendo poca strada e qualche salita si raggiungono luoghi inattesi e piacevolissimi. Come Petrin, lì dove svetta la copia in scala della Torre Eiffel (diciamo così), ci attendono i giardini e i roseti, oltre all’osservatorio astronomico e al labirinto degli specchi (interessante dall’esterno ma non vale il costo del biglietto). Questa zona, pure piuttosto frequentata, è come sospesa, esterna alla città, tanti sono gli alberi, gli scorci di vecchie mura e il silenzio. Non meno intrigante è Letna, zona collinare dominata dai musei dell’agricoltura e della tecnica, che però lasciano spazio ad una estesa area verde con birrerie all’aperto e tavoli liberi da cui si gode una vista importante sul lato nord del centro storico.
2. L’altro Castello
Il castello di Praga non può certo dirsi una meta alternativa, da nessun punto di vista. Ma la capitale ha almeno un altro castello di cui farsi vanto, leggermente più a sud delle strade più battute. Vyšehrad è il suo nome e l’altura su cui sorge è una gemma assoluta: alberi, punti panoramici, panchine, birrerie su antichi bastioni, atmosfera rilassata e bucolica. Per dare una spolverata culturale al tutto ci sono i sotterranei della fortificazione, la basilica e il piccolo cimitero dove, tra gli altri riposa l’artista Alfons Mucha (attenzione però, come indicato nel cartello all’ingresso, nell’area sacra non bisogna martellare le tombe, drogarsi e bere alcolici!).
3. Le banchine hanno gli occhi
Una delle novità che solo lo sguardo più curioso riesce a cogliere sono i grandi “occhi” rotondi che si sono aperti sulla banchine del fiume nella zona della Casa Danzante. Subito dopo il Jiráskův Most, scendendo al livello della Moldava, troverete delle enormi finestre rotonde. Secondo alcuni sarebbero le “porte di vetro più grandi del mondo”, ma questi sono dettagli da architetti. Nel concreto, si tratta del recupero delle vecchie camere del ghiaccio realizzate nel terrapieno lungo il fiume. 20 spazi restaurati che sono diventati aree espositive o locali, del tutto singolari: enormi occhi per una visione diversa della città.
4. L’onnipresente David
David sta per David Cerny, controverso artista ceco che ha decisamente marchiato la Capitale con le sue opere, ormai presenti in gran numero. Rispetto al Musoleum che raccoglie alcuni dei suoi lavori c’è da aggiungere che – dettaglio importante – non hanno poi fatto la caffetteria sul tetto e quella al pinao terra non è questo granché. Ma in compenso c’è un enorme teschio viola che gira, appeso per aria, di fronte alla facciata dell’edificio. Girellando per il centro di opere Cernyane ne incontrerete di certo ma per ammirare quella più recente dovete andare davanti al centro commerciale Máj ed alzare lo sguardo per vedere la gigantesca farfalla realizzata modificando un aereo Spitfire, colorato di un vivido viola e dotato di ali mobili da insetto.
5. San Venceslao, oltre la piazza
Forse lo spazio pubblico più grande e più celebre di Praga, Piazza San Venceslao, non è proprio la più accattivante, nel suo essere un accozzaglia di mille ristoranti, fast food, grandi catene di negozi e franchising vari. Ma, quando saranno finiti gli importanti lavori ora in corso, questo spazio tornerà ad essere un crocevia turistico da cui non si può prescindere. Meglio però approcciarsi nel modo giusto, guardando in alto e di lato. In alto, per scoprire la terrazza di una libreria che dispone di un suo bar interno, molto accogliente e ben nascosto: non conoscendo il ceco non troverete molto da leggere ma una pausa sul quel terrazzino vale la sosta. A voi l’impegno di trovarlo. Di lato, per svicolare dalla pazza folla e rifugiarsi nel giardino della chiesa della Vergine della Neve: col bel tempo, una pausa all’ombra e al riparo può essere preziosa come una buona birra. Ovviamente ceca.