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ASCELLE NON DEPILATE: GIRL POWER O TENDENZA WEB?

Tempo di lettura: 3 min.

Il fenomeno esploso tra le star

Un’ascella non depilata suscita interesse, veicola ambiguità, desta curiosità. Perché? Tutte ci depiliamo le ascelle, tutte o quasi. Parliamo, ovviamente al femminile, gli uomini non sono coinvolti liberi da sempre di fare ciò che vogliono con i loro peli, senza essere giudicati.

Ed è proprio per sottolineare la netta disparità di genere che le femministe degli anni ’70 usavano non depilare tutto il corpo, non solo le ascelle, come gesto di protesta per rivendicare l’emancipazione femminile e la lotta per i diritti delle donne.

La domanda a questo punto sorge spontanea: il fenomeno di oggi è un residuo della battaglia femminista o semplicemente una tendenza nata sul web?

Appena qualche giorno fa, la figlia della cantante Madonna, Lourdes, facendo gli auguri per l’inizio del nuovo anno, ha postato sui social una foto con la madre con le ascelle non depilate in primo piano. Niente di nuovo, ma la discussione si è infiammata. Cosa voleva comunicare con quel gesto? Un atto di ribellione e distacco verso la società e le sue rigide regole?

Come Madonna, Paris Jackson figlia del re del pop Michael Jackson, ha mostrato i suoi peli fiera senza alcuna vergogna, anzi quasi divertita all’idea che la gente si preoccupi dei suoi peli e delle sue abitudini personali. Perché scandalizzarsi dopotutto?

Nel 2018 il pelo sul corpo femminile fa gridare allo scandalo, ma se diamo un’occhiata al passato, le cose non sembrano essere cambiate poi  tanto.

Sophia Loren negli anni ‘50 fece scalpore per una foto che la ritraeva a Venezia con un braccio alzato e lei fiera mostrava la sua ascella non depilata. La foto fece il giro del mondo.

 Julia Roberts, immortalata dai fotografi alla prima di Notting Hill, sconvolse il pubblico mostrando i propri peli.

Ancora, Madonna nel 2014 con un post su Instagram ritraeva se stessa con l’ascella pelosa e la didascalia “Long Hair..Don’t Care”.

Che sia un rigurgito di femminismo, che sia libertà di espressione, che sia tendenza 2.0, il fenomeno è esploso tra le star. Oltre alle regine già citate, in questo campo si sono distinte la cantante Miley Cyrus, Beyoncè, Patti Smith per la copertina del suo nuovo album e, poche settimane fa, la modella Gigi Hadid nel calendario dell’avvento di Love magazine.

 

Ciò che è sicuro è che il fenomeno in questione è stato oggetto di una robusta quantità di critiche sul web, dove si è registrata una vera e propria rivolta.

Le critiche sono fioccate anche nel campo della moda. La scelta del brand American Appareal che ha fatto discutere per aver attaccato dei peli pubici ai manichini del negozio, una tempesta di insulti si è riversata sulla modella e fotografa Arvida Bystrom che ha posato per una campagna di Adidas con le gambe al naturale.

L’artista, insultata e minacciata sui social, continua la sua lotta contro la censura e i tabù femminili scegliendo l’universo cartaceo e pubblicando un libro con tutti i lavori che sono stati segnalati e poi cestinati sui social.

Provocazione? Ritorno al femminismo? Libertà di espressione? I conti li lasciamo ai posteri.

 

 

1600 900 Eleonora Carosi
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