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Moda nel limbo: tra timore, copie e disprezzo

Tempo di lettura: 2 min.

Ricerca della verità ai tempi di Diet Prada

Da sempre, i sentimenti, le sensazioni, le idee, le pulsazioni nei confronti del fashion system risultano discordanti. Banalmente: chi ama la moda, chi la odia, chi la denuncia, chi la allontana, chi la brama, chi la ricerca, chi la ripudia. Ai tempi dei social network, l’odio, nel senso più lato del termine, è facilmente manifestabile, così come la mera critica verso l’irraggiungibile. Al desiderio di far parte dell’universo patinato, si affianca la voglia di annientarlo.

Il riflesso, quindi, su Instagram, emblema della realtà virtuale, determina la nascita di account che idolatrano l’impero del fashion e account che, al contrario, tentano di svelarne i trucchi, gli aspetti celati, la mancanza di originalità, le tante, infinite, copie.

E’ questo il caso di Diet Prada. Profilo nato in sordina, poi definito: la polizia dell’appropriazione culturale e della copia. I fondatori, la cui identità è stata rivelata solo qualche giorno fa, sono Lindsey Schuyler e Tony Liu. Business of Fashion lo ha descritto “L’account Instagram più temuto nella moda.” Diet Prada nasce, infatti, con la volontà di gridare e smascherare le copie di uno stilista nei confronti di un altro, di prendere in giro l’estro talvolta forzato, immotivato, esponenziale dei creativi.

Un post condiviso da Diet Prada ™ (@diet_prada) in data:

470 mila i followers, tra cui personalità del calibro di Pharrell Williams, Carine Roitfeld, Karlie Kloss, Gigi Hadid. Il primo post venne pubblicato nel 2014 e mostrava due cappotti molto simili a confronto, uno da donna disegnato da Raf Simons per la collezione FW15 di Dior, l’altro da uomo della collezione FW13 di Prada. L’accusa, quindi, diretta nei confronti di Simons. Il nome Diet Prada è, neanche a dirsi, un omaggio a Miuccia Prada, unicità per eccellenza, e la Diet Coke, ovvero, la copia per eccellenza.

Un post condiviso da Diet Prada ™ (@diet_prada) in data:

Ricerca dell’onestà, è ciò che si percepisce nell’osservazione dei post pubblicati, un’azione piuttosto semplice, bensì fortemente apprezzabile di questi tempi. L’unica collaborazione effettuata? Immediatamente svelata ai followers, è stata quella con Alessandro Michele. Gucci ha, infatti, pagato affinché Diet Prada girasse le Stories per il lancio della collezione SS18.

Mossa commerciale? Ai posteri l’ardua sentenza.

 

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