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I cantautori che ci facevano impazzire negli anni ’90

Tempo di lettura: 4 min.

I look di ieri e lo stile di oggi

La moda dell’estate 2024 uomo/donna si ispira agli anni ’90. Diamo aria all’ombelico rigorosamente fuori, facciamo spazio a leggere minigonne e jeans oversize. E via libera a camicie attillate di un tessuto che i più esperti chiamano “keep away from the fire”. Il tutto accompagnato da occhiali da sole neri fascianti. Mentre, però, la moda di oggi è esattamente il copia incolla degli anni che furono, i cantanti esordienti degli anni ’90 che aspetto avevano e come sono ora?

  • Partiamo da Jovanotti che di recente ha annunciato 21 date tra Marzo e Aprile 2025. Con i suoi look si è fatto notare. Se paragoniamo com’era negli anni ’90 a come è oggi, diciamo che ha fatto un salto spazio temporale. Dove la parola d’ordine è sempre stata disordine. È passato da un look da “Pierino la peste” rivisitato in chiave rap con cappellino e bermuda in “Ciao Mamma” 1990, a Penso positivo”,1994 dove indossa i panni estetici di Eminem con pantaloni larghi, cuffia di lana anche d’estate e maglietta sovrapposta a camicia. Arriviamo, poi, a “Un raggio di sole”, 1999 agghindato come un giornalista alle prime armi con pantaloni color caco e camicia azzurra associata ovviamente a un altro cappello questa volta stile pescatore.

    E oggi? Dalle ultime apparizione live diciamo che la sua scelta stilistica sembra ri-puntare su non so chi sono e sono tutti: passando da lunghe vesti stile santone a completi e accessori pirateschi mdello jack sparrow e/o capitan Findus. Dicevamo confusione? Lo stile musicale non è cambiato molto come i look, il tema ricorrente è quello degli esordi con sonorità moderne: facciamo casino, balliamo, divertiamoci e guardiamo il lato positivo. Un eterno Peter Pan.

 
 
 
 
 
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  • Nome di spicco negli anni ’90 è sicuramente Elisa. Si presenta sulla scena musicale cantando in inglese (molti pensavano non fosse italiana). Il successo in ambito discografico arriva con l’album d’esordio Pipes & Flowers”  (1997), sebbene la notorietà al grande pubblico la raggiunge quattro anni più tardi grazie alla vittoria al Festival di Sanremo 2001 con il brano Luce” , questa volta in italiano. Il suo look nel suo primo singolo di successoLabirinth” (1997)  è anonimo e castigato, quello che colpisce è il taglio di capelli molto simile a quello di David Bowie nell’omonimo film.

    Elisa ha uno stampo internazionale, una voce internazionale e uno stile sia per look che per il genere musicale molto simile a quello di Alanis Morissette. Icona degli stessi anni. Non usa la femminilità, non scopre un muscolo, non le serve, la voce di Elisa è incontenibile, la sua timidezza attraente e la sua professionalità da esperta e navigata. Deve odiare le scarpe perche spesso performa a piedi nudi. A Sanremo vince agli inizi degli anni 2000 con “Luce”, sprigionando luce anche con il look un total white troppo semplice però, stile cresimanda. Ma sembra che a lei di vestirsi wow non interessi. La sua carriera è brillante ma lei rimane umile.

    Elisa oggi? Elegante, fashion al punto giusto, continua a non scoprirsi e mantiene il bianco come scelta predominante. Un esempio? Il suo ultimo Sanremo del 2022. Da un punto di vista musicale diventa più matura, più cauta, meno graffiante ma non si reinventa, ripropone semplicemente quello che si era già inventata. Una timida dea senza tempo.

 
 
 
 
 
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  • Gianluca Grignani fa il botto nel 1994 con il singolo La mia storia tra le dita” e alcuni mesi dopo è la volta del brano “Destinazione Paradiso, che immediatamente diventa un grandissimo successo. Negli anni ’90 non esisteva una ragazza che non fosse pazzamente innamorata di lui. Capello lungo, viso angelico e demoniaco allo stesso tempo, un misto irresistibile tra Jim Morrison e Jhonny Deep. Look? Ah perché qualcuno guardava come era vestito? Non credo proprio. In ogni caso il look era quello di uno lì per caso, o meglio di uno che non sa neanche dove sia. Scarpe sporche, jeans slavati, maglietta o camicia: che differenza c’è?

    A Sanremo del 1995 addirittura indossa un maglione molto probabilmente fatto dalla zia. Bello, apparentemente sporco ma soprattutto maledetto. Bello l’ho già detto? Innumerevoli le partecipazioni a qualsiasi trasmissione televisiva in playback e di cui lui, troppo Dio, troppo bello (penso di averlo già detto) ignorava le regole del gioco. Non faceva nenache finta di muovere le labbra, rideva e si lasciava assalire letteralmente dalle fan in delirio. Il successo è travolgente.

    E oggi? Recente è la sua partecipazione a Sanremo 2023 dopo anni di lotta e ricadute tra alcol e droga. Il look di oggi è elegante, rock e curato, deciso e scuro. L’aspetto di Grignani rispecchia quello di uno che ha fatto fatica, di uno che da un successo enorme è passato a chissà quanti schiaffi e risvolti negativi. Il livello delle canzoni non è mai stato paragonabile alle hit degli anni ’90. Ma Gianluca non molla e questo è un dato di fatto. Recente la sua biografia Residui Rock’n’Roll”, che ospita la prefazione di Irama.

 
 
 
 
 
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Gli anni ’90 sono anni molto ammirati, copiati, rivisitati e riportati alla luce. Sono gli anni delle Dr.Martens del Barbour, del Tamagotchi del Game Boy, del Karaoke, di MTV e di Non è la Rai, di Tangentopoli e della Guerra del Golfo, le Spice Girls e le boyband, l’esplosione del grunge.

Si stava meglio quando si stava peggio? Sicuramente siamo vestiti uguali.

 

 

Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios

2560 1440 Claudia Riva
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