lunedì, 07 Ottobre 2024
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Chanel: l’ultima di Karl

Tempo di lettura: 3 min.

FW19/20

C’è chi citando una canzone nostrana direbbe: “90 minuti di applausi” o forse anche più; perché l’ultima sfilata di Chanel, avvenuta al Grand Palais di Parigi, è stata, non solo un capolavoro indiscusso, ma un vero e proprio regalo lasciatoci dalla leggenda, il kaiser, Karl Lagerfeld.

 

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Un minuto di silenzio a inizio sfilata e in sottofondo la voce dello stilista durante una delle sue interviste; nessuno parla, tutti si ritrovano lì al Grand Palais, attoniti, forse anche impreparati, come se il tempo si fosse fermato. E poi quelle parole “the beat goes on”, tutto deve continuare. Un monito, un consiglio per chi si trova di fronte a qualsiasi tipo di avversità.

Tutto nei minimi dettagli lo ricorda: la location che, per l’occasione, si è trasformata in un mega villaggio sciistico, con tanto di neve sulla passerella; un progetto, una visione, nata in quella mente che ha ideato una delle collezioni più belle della maison francese. Quell’eleganza che in pochi sanno creare. Ed è proprio l’eleganza il secondo tratto distintivo; qualcuno potrebbe dire che è impossibile non parlare di eleganza con Chanel, ma questa è un’eleganza diversa, unica, ferma nel tempo.

 

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Un post condiviso da Cara Delevingne (@caradelevingne) in data:

Impossibile poter scegliere i look più belli, tutto era perfetto. Il mondo Chanel, ma soprattutto di Karl Lagerfeld, è stato racchiuso, più delle passate collezioni, in look dolci e classici. Non si avverte alcun tipo di “pesantezza” invernale nei lunghi cappotti in check e pied de cock; o nei tailleur dal taglio maschile, ultima tendenza del prossimo inverno. Tutto era perfettamente in armonia con il tema invernale scelto; proprio come la neve che si posa leggera e impercettibile sul terreno, così ogni singolo capo che componeva il look, aleggiava leggiadro sulla passerella.

 

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Un post condiviso da CHANEL (@chanelofficial) in data:

Non solo tailleur e capi spalla, ma anche abiti, come quello indossato da Kaia Gerber, con fiocchi di neve ricamati nella parte superiore e una gonna a palloncino di pelliccia bianca,   come la neve. Un look molto iconico per il suo significato, è quello indossato da Penelope Cruz, amica dello stilista, composto da una nevosa gonna a palloncino e un mini maglionicino con volant sovrapposti; il tutto completato da una rosa bianca portata in mano dall’attrice in onore del suo amico. 

 

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Un post condiviso da Penélope Cruz (@penelopecruzoficial) in data:

Anche le cascate di bijoux, con le iconiche perle del brand, hanno fatto da padroni, soprattutto abbinati ai completi giacca-pantalone, in vero stile donna Chanel.

In prima fila, piene d’emozione, erano presenti alcune top model e star, ma, soprattutto, grandi amiche di Lagerfeld, come Claudia Schiffer, Monica Bellucci, Kristen Stewart, che è stata anche testimonial del brand. Grande assente Inès de la Fressange, modella e musa di Lagerfeld,  che non si è sentita, per il troppo dolore, di prendere parte alla sfilata.

 

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In passerella, invece, hanno sfilato alcune delle top model preferite dello stilista come, Cara Delevigne che, ha chiuso la sfilata in testa al gruppo di modelle, particolarmente commossa, Kaia Gerber, Mariacarla Boscono e Vittoria Ceretti che, è stata, sua sposa nell’ultima sfilata SS19.

 

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Un post condiviso da Fashion Week (@fashionweek) in data:

L’intera collezione è stata supervisionata da Virgine Viard, da trent’anni al fianco di Lagerfeld, la quale esce, timidamente, soltanto pochi secondi, e visibilmente commossa.

Alla chiusura della sfilata parte una canzone senza tempo, Heroes di David Bowie, con tutte le modelle immobili sulla passerella, come segno di rispetto e devozione nei confronti di colui che, più di tutti, ha cambiato il mondo della moda per sempre.

 

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Un post condiviso da Mariacarla Boscono (@iosonomariacarlaboscono) in data:

Dal 19 febbraio tutto si è un pò fermato, qualcosa è cambiato, anzi, deve essere cambiato.

Karl Lagerfeld ci ha insegnato ad essere eleganti, determinate, gentili e sognatrici. Un maestro, che, con un semplice foglio bianco ed una matita era in grado di creare capolavori. Una visione che pochi nel mondo della moda hanno e hanno avuto; ma come lui stesso ci ha insegnato “The beat goes on…” e allora:

Lunga vita al Kaiser, lunga vita al Re.

 

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