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lunedì, 07 Ottobre 2024

Tinder: un punto di vista femminile sul punto di vista maschile

Tempo di lettura: 4 min.

Se pensavate che solo i ragazzi potessero essere, diciamo, “dei gran personaggi”, vi dovrete ricredere

Qualche tempo fa, durante la ricerca di una camera in affitto, trovo questo annuncio di un appartamento molto carino, già abitato da una coppia. Decido così di scrivergli per andare a vedere la casa e mi preparo qualche domanda per fare colpo sui miei possibili futuri coinquilini.

Quando arrivo, dopo le solite frasi di circostanza, l’imbarazzo iniziale finisce e cominciamo a raccontarci delle nostre vite, chiedo come si sono conosciuti e da quanto stanno insieme. Con mia grande sorpresa rispondono che si sono conosciuti un paio d’anni fa su Tinder e che da quel momento non si sono più lasciati.

Chi ha avuto modo di leggere l’altro articolo saprà già che anche io ho avuto Tinder e che il confronto di esperienze è avvenuto solamente con altre ragazze. Ultimamente invece, anche col fatto che la situazione Covid-19 sembra essersi alleggerita e come direbbe mio nonno “C’è più banda”, mi sono ritrovata ad uscire con diversi ragazzi.

Approfittando dell’occasione, ho iniziato a tartassare questi poveri maschietti, diventate mie cavie, che sapevo avessero Tinder (il chè vuol dire praticamente tutti, anzi è più difficile trovare chi non ce l’ha!) per cercare di entrare nelle loro testoline e capire il loro punto di vista. 

La prima cosa che ho scoperto ha riguardato il fatto che, mentre la maggior parte delle ragazze mettono “like” a pochissimi ragazzi, tutti i ragazzi fanno esattamente il contrario. La loro è la cosiddetta “Pesca a maglie strette”, tradotto: mettono sì a tutti/e e poi selezionano successivamente.

Qui si apre la loro seconda fase: scegliere tra i (mi dicono sempre troppo pochi) match, a chi scrivere o a chi rispondere. Infine, ultima fase, scrematura finale da effettuare durante la conversazione in chat o direttamente all’appuntamento. Li avreste mai pensati così meticolosi?

 
 
 
 
 
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Inoltre non è vero che tutti gli uomini puntano ad uscire subito, ce ne sono altrettanti a cui piace avere delle luuunghe conversazioni online per aprirsi un po’ prima di incontrare l’altra persona (che cuori i timidi, sono i miei preferiti).

Va sfatato anche il mito al contrario per le ragazze: non a tutte piace passare le giornate a rispondere ai messaggi e soprattutto ai soliti “Come va?, Che studi?”. Io per prima non ho bisogno di un “Amico di penna”.

Si dice che Tinder sia popolato da molti più ragazzi rispetto a ragazze e che, di conseguenza, se sei in cerca di quest’ultime la battaglia sia molto più dura, dovendoti confrontare con il doppio delle persone.

Sono necessarie foto giuste (no ciccini, non basta quella della squadra di calcio amatori fatta dal vostro amico ubriaco), e soprattutto è importante avere una buona frase d’apertura per attaccare discorso, in questo caso è premiata l’originalità.

Qualche consiglio da parte mia (e delle amiche lettrici che hanno Tinder che sicuramente concorderanno): divieto ASSOLUTO di abbreviazioni e di errori grammaticali, in aggiunta eviterei sia che la conversazione si trasformarmi in un’intervista e sia un’apertura con riferimenti sessuali banali, che non sono MAI apprezzati (almeno non come inizio!).

 
 
 
 
 
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Mi sono fatta raccontare qualche appuntamento divertente, e se pensavate che solo i ragazzi potessero essere, diciamo, dei gran personaggi, ecco che vi sbagliate.

Un amico mi raccontava di una ragazza, conosciuta durante l’erasmus, che era una modella a tutti gli effetti, con anche più di duecento mila followers, e che era stata lei stessa a chiedergli di uscire.

Mi disse che aveva pensato subito di trovarsi di fronte ad un “catfish” (Semplificando: persone che postano foto di altri al posto della propria). Invece quando si incontrano lei era esattamente chi diceva di essere, peccato solo che dopo qualche minuto abbia iniziato a lamentarsi dei modelli e degli attori che le andavano dietro, tutti troppo curati e troppo belli, e di essere grata di aver conosciuto finalmente qualcuno, riferito al mio amico, che non si curasse del proprio aspetto fisico…. Vi lascio immaginare l’espressione di lui…

 
 
 
 
 
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Ma anche tra ragazzi le cose non sembrano andar meglio…Un’altra delle mie cavie mi ha raccontato di questo primo appuntamento, in cui l’altro aveva parlato male tutta la sera dell’ex, scoppiando a piangere sul finale. (Di peggio c’è solo chi passa il primo appuntamento a parlare bene dell’ex, facendo finta di esserci rimasto amico).

Quando finalmente riescono a cambiare argomento, questo si mette a parlare del liquore che il nonno vendeva in Croazia, del metodo di produzione del suddetto liquore, della ricetta, del sapore, degli aromi, della particolarità, della zia che beveva e poi per fortuna l’altro è riuscito a fuggire.

Dopo aver sentito mille storie come queste e altre, per fortuna, finite bene, ho iniziato a far caso non solo a quante persone si fossero conosciute su Tinder ma soprattutto anche a quanti, tra i miei amici, effettivamente lo usassero o lo avessero usato.

In Italia avere questo tipo di app è considerato un tabù; in tutto il resto del mondo invece, anche solo in Europa ad esempio, avere Tinder è d’obbligo, non averlo è come non avere Instagram: è a tutti gli effetti un social. Si cambiano le foto postate, se ne aggiungono altre, si entra nel profilo più volte al giorno.

Devo essere sincera, anche io pensavo che Tinder fosse frequentato solo da persone che, per qualche ragione, non riuscissero a relazionarsi con gli altri nella vita reale…ma se ci pensate siamo nel 2021 e ormai il metodo d’approccio è totalmente cambiato.

É difficile che qualcuno ti si avvicini al bar o che tu stesso abbia il coraggio di farlo prima di un certo numero di drink. Se ci si conosce usando principalmente le piattaforme social, quindi che differenza fa avere Tinder?

Se non l’avete ancora letto, correte a leggere il mio articolo sul punto di vista femminile dove racconto anche la mia esperienza personale!

Eccolo:qui

 

 

 

1920 1080 Gaia Bencini
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