lunedì, 07 Ottobre 2024
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5 sfilate insolite, indimenticabili e anticonformiste

Tempo di lettura: 5 min.

Politica, attualità, ribellione e arte si mescolano in questi show ad alto tasso di glamour e fantasia (più un banchetto speciale)

Le sfilate di moda sono dei veri e propri eventi fatti di luci, coreografie, un bel parterre di invitati e ovviamente dei costumi da favola, in cui nessun dettaglio è lasciato al caso. E non sono solo un’occasione per presentare la moda che sarà, ma anche per parlare di attualità o fornire la propria visione artistica della vita in una contaminazione di sartoria e creatività, poiché la moda ha sempre subito l’influsso dell’arte, della storia, dell’amore, della politica e viceversa. Nel tempo molti direttori creativi hanno voluto stupire non solo con il cosa, ossia con collezioni ricche e ben fatte, ma anche con il quando e il come, ovvero le location e le coreografie delle sfilate, con precisi casting richiesti a modelli e performer. PERRY ELLIS – SS93 Nel 1993 Marc Jacobs, direttore creativo di Perry Ellis ai tempi, rompe i canoni tradizionali del défilé proponendo una collezione agli antipodi con l’alta sartorialità di Versace o Armani che vigeva ai tempi. Christy, Naomi, Kate e Kristen sfilavano con look in puro stile grunge che ricordava il modo di vestire dei giovani ragazzini che pescavano quello che c’era nei thrift shop e li assemblavano in puro stile street. Il giovane stilista ripropose con tessuti costosi e tagli impeccabili quel modo di vestire disimpegnato e irresistibilmente cool che gli costò il posto da Perry Ellis, ma gli fece guadagnare un CFDA Awards come designer dell’anno, oltre che come giovane promessa nell’etere dei designer, uno degli stilisti che più ha rivoluzionato la moda e lasciato il segno. Quella collezione di vestiti che al tempo definirono come un’accozzaglia di roba indossata al buio si è così trasformata nel trampolino di lancio di un concetto di stile che oggi sta ritornando più che mai. DRIES VAN NOTEN – SS05 Una cena sontuosa e coreografata seguita da una sfilata speciale per celebrare la sua cinquantesima passerella hanno reso la sfilata della SS05 di Dries Van Noten un momento memorabile e unico nel panorama fashion. I 500 invitati hanno cenato direttamente sulla passerella, prima imbandita come una tavola da gran ricevimento e poi falcata dalle modelle, vestite di tutto punto e secondo la sofisticata visione dello stilista belga. Ad illuminare, una serie spettacolare di chandelier preziosi che hanno contribuito a rendere ancora più magica e lussuosa l’atmosfera. Per finire, come ciliegina sulla torta, un preziosissimo cadeau, un libro con le fotografie di tutti i look appena visti in passerella. Così chic! VIVIENNE WESTWOOD – 1995 L’anticonformismo si ricollega all’attitudine punk e sopra le righe di Vivienne Westwood, che da anni crea un felice connubio fra le sue fantasie creative e l’attualità più stretta. Nel 1995 fece sfilare un’atmosfera decadente fatta di chaise longue e pesanti tappeti modelle vestite di micro bikini all’uncinetto, tailleur rosa o giacche portate a pelle, tutto accessoriato da piccoli tricorni posati su voluminose chiome cotonate e tacchi di 15 centimetri e infiniti cinturini. Naomi Campbell, Helena Christensen, Yasmine La Bon sfilarono con visi incipriati e maliziosi poco o niente addosso, ma Kate Moss lasciò il segno. Vestita di una minigonna inguinale e nient’altro, sfilò mangiando un Magnum al cioccolato e coprendosi a malapena il seno. Le modelle che leccavano i gelati e gli offrivano spudoratamente al pubblico, i look inesistenti, l’atmosfera al limite del pornografico scatenarono feroci critiche da parte dei quotidiani britannici, ma Dame Westwood aveva fatto ciò che le riesce meglio, sovvertire le regole oppressive di una società ipocrita e ribadire la libertà di espressione femminile. CHANEL – Cruise Collection 17 Un messaggio politicamente forte lo ha dato anche Chanel in occasione della collezione crociera nel maggio del 2016, quando Karl Lagerfeld decise di dedicare la collezione a Cuba e di sfilare lungo il Paseo del Prado, la principale via de L’Avana. Un evento mediatico incredibile, il primo di respiro internazionale dalla rivoluzione del 1959. Una parata di Cadillac sfavillanti, musica, ospiti d’eccezione come Gisele Bündchen, Anna Wintour, Alice Dellal, e modelle vestite di ampie gonne con stampe di auto d’epoca, tailleur svelti e sandali o stringate, panama e t-shirt brandizzate con lo slogan “Coco Cuba”.

VALENTINO – Haute Couture SS19 In una preziosa cornice la settimana scorsa Pierpaolo Piccioli ha presentato una commovente collezione Valentino Haute Couture 2019 dedicata ad un giardino fiorito, e le 65 creazioni presentate sono ciascuna intitolata a una specie floreale diversa.

Oltre alla manifattura impeccabile degli abiti e alla preziosità dei materiali scelti e dei makeup scenografici pensati da Pat McGrath, la sfilata è stata un’ode alla bellezza delle donne in tutte le loro etnie, età, origini. Le giovanissime e super amiche Vittoria Ceretti e Kaia Gerber si sono ritrovate a sfilare con Natalia Vodianova e Mariacarla Boscono. Poi, un ricchissimo cast di modelle di colore, dalla splendida Adut Akech a Liya Kebede e Naomi, che ha chiuso la sfilata con un abito semitrasparente da togliere il fiato, e si è commossa a fine sfilata per il messaggio voluto dare dallo stilista, quello di inclusione, unione, bellezza e delicatezza in tempi di chiusura mentale e di brusche e pericolose inversioni di rotta politica. Lo stilista posta su IG la foto di Akiima e Nyarach e cita Matisse: “Ci sono sempre fiori per chi vuole vederli”.

 

 
 
 
 
 
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1608 1366 Alessandra Nava
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