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Viaggi flop: 3 mete mainstream da evitare caldamente

Dubai, Parigi e Medio Oriente, tutte località in cui i nostri amici sono già stati e di cui hanno decantato le meraviglie. Ma probabilmente, tra un post su Instagram e un reel, si sono dimenticati di dirvi che…

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L’inverno, con i periodi festa trascorsi tra bagordi e buoni propositi per l’anno nuovo, è il momento ideale per iniziare a progettare viaggi e vacanze da intraprendere nel corso del 2024. Sfogliando riviste e guide a tema viaggi, immagini di straordinaria bellezza ci invogliano a partire il prima possibile, per mete più o meno lontane, con il recondito proposito di non tornare affatto alla nostra base di partenza. Ma ci sono luoghi e mete che, a dispetto dei racconti entusiasti dei nostri amici, andrebbero evitate per non trovarci nella disagevole condizione di dover rimpiangere la scelta e di dover di conseguenza cancellare alcuni numeri telefonici dalla rubrica dei contatti più frequenti.

Uno dei posti di cui si parla molto, spesso con ammirazione, è Dubai, città ed emirato degli Emirati Arabi Uniti che ha costruito la sua fama turistica sui petro-miliardi investiti in negozi di lusso ed edifici ultramoderni che spiccano nel deserto. I racconti di chi ha visitato questa città-emirato si concentrano sullo sfarzo, sulle numerose stelle che illuminano gli hotel, sulla presenza costante quanto piacevole dell’aria condizionata a livello polo nord e sulla piacevolezza di passare gran parte del tempo al chiuso, visto che comunque fuori c’è il deserto.

 
 
 
 
 
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Di Dubai si è recentemente parlato anche in relazione ad un dettaglio folcloristico quanto curioso, ossia del narcos detenuto che avrebbe offerto alla magistratura italiana la sua isola privata poco distante dalla costa in cambio di uno sconto di pena. Al di là dell’esito giudiziario della vicenda, che potrebbe portare la Repubblica Italiana ad avere una propria parte di territorio a 6 mila chilometri da Roma, l’aneddoto ci dice molto su alcuni business e persone che ruotano intorno ad alberghi iperstellati e palazzi cresciuti nella sabbia. Ancor meno attraente, questa meta, risulta da maggio a settembre, quando il caldo va da torrido a soffocante, rendendo lo shopping e lo sci nella pista indoor più grande del mondo le uniche attività compatibili con il clima locale anche se non molto con quello globale. 

Per restare nel nostro continente, un altro scalo da evitare nel 2024 è Parigi. La capitale della Francia, città di straordinario fascino e ricchezza culturale, soffre decisamente di overtourism (o sovraffollamento turistico) in ogni giorno, mese e settimana dell’anno. Una condizione che rende necessario prenotare in anticipo ogni attrazione, se non si vogliono affrontare file estenuanti. E che porta la cité ad essere trascurata ed anche piuttosto sporca. Ad una quotidianità già complessa però nel 2024 si aggiungerà il caos delle Olimpiadi, che rappresentano un ulteriore fattore di attrazione turistica e sportiva. Si può quindi facilmente  prevedere una Parigi caotica e strapiena di turisti, ancora più del solito. E tutto ciò non avrà di certo un effetto positivo sui prezzi, sull’atmosfera e sulla mobilità cittadina, pubblica e privata. È facile infatti prevedere che i costi di alloggi, ristorazione e servizi subiranno una impennata esponenziale, senza considerare che i tempi di accesso a qualunque cosa diventeranno ancor più proibitivi. Non ci sarà un giardino, uno scorcio, una scalinata, una boulangerie in cui non dover fare la fila.

 
 
 
 
 
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Una zona del mondo in cui probabilmente nel 2024 non ci sarà molto affollamento, a dispetto delle tante risorse di cui quelle terre dispongono, è il Medio Oriente. Non che in quell’area siano mai mancate tensioni, guerre ed episodi cruenti, ma programmare nei prossimi mesi un viaggio in Giordania, Egitto o Israele non sarebbe di certo una buona idea. Il conflitto in corso, purtroppo, si protrae da decenni e non si concluderà a breve. E nei decenni si è visto che le ostilità si sono a volte propagate, in forme e modalità non prevedibili, anche ai territori non immediatamente coinvolti dagli scontri. Quindi meglio mettersi l’anima in pace e rinviare ad un prossimo futuro, che tutti immaginiamo radioso e pacifico, il tour tra le gole del Wadi Mujib, il deserto di Wadi Rum, la città perduta di Petra, il Monte Horeb, il monastero di Santa Caterina, l’antica Gerusalemme, la chiesa della Natività e le meraviglie della Vale dei Templi. 

 

 

Illustrazione di Gloria Dozio - Acrimònia Studios