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ChatGPT mi ha consigliato come attirare l'attenzione di una collega di lavoro

Sii te stesso era già stato detto?

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Per attirare l’attenzione di una collega di lavoro particolarmente simpatica e carina un impiego vero bisogna prima averlo. Cosa non scontata per noi millennials, tra stage estivi, contratti di tre mesi e finte partite Iva. 

Di sicuro però le opportunità di instaurare conoscenze più approfondite si alzano se il nostro lavoro non è spezzettato in tantissime micro collaborazioni nelle quali i contatti si svolgono prevalentemente via mail o con qualche sporadica riunione online.

Il classico lavoro d’ufficio dalle 9:00 alle 17:00 sarà forse un noioso e superato prodotto del Novecento ma, come insegna anche The Office, dal punto di vista della socialità e delle relazioni offre possibilità che i lavori da remoto ancora non raggiungono.

 
 
 
 
 
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Con questa opinione personale si ferma il mio preambolo e vediamo cosa ne pensa ChatGPT.

Sii te stesso

Il chatbot di Open AI, che non è famoso per le opinioni controverse, consiglia di cercare di “creare un'atmosfera di amicizia e complicità”. La parte che segue è ancora più condivisibile perché questa intimità bisogna crearla “senza esagerare né essere invadenti”. 

Quindi ecco la mossa-Chiara Ferragni: “La chiave è mostrare autenticità e interesse genuino per lei come persona”. Siamo noi stessi e tutti andrà bene, insomma.

 

Visto che invece secondo me essere noi stessi non è sempre la cosa più conveniente da fare – il mio miglior “me stesso” lo riuscirò a sfoderare al massimo una decina di giorni all’anno a stare larghi – provo a domandare all’Ai qualche altra strategia.

Collabora, coinvolgi, condividi

Qui traspare la mentalità di ChatGPT "focused” sul lavoro: invita a coinvolgere la nostra collega nelle varie attività in team per collaborare più a stretto contatto. Secondo l’AI lei potrebbe anche apprezzare che le si condividano “risorse utili” come link o articoli. La immagino già dire ai nostri figli: “vostro padre mi ha proprio conquistato con quel modello di PowerPoint".

Altrimenti il bot consiglia anche di organizzare un team building per conoscersi meglio ma fondamentalmente per parlare di lavoro, lavoro, lavoro.

Rompere il ghiaccio

E se non volessi puntare sul nostro comune impiego per fare breccia?

Oltre allo small talk tra colleghi a qualche racconto dei rispettivi weekend e a un complimento per un lavoro ben fatto o per una borsa nuova ChatGPT propone, se ce la si sente, di usare quello che chiama “un umorismo leggero”, “non offensivo” e “giocoso”. 

Vale a dire “scherzi su situazioni comuni o quotidiane che possono essere divertenti”, come ad esempio esclamare: "Sembra che la macchina del caffè sia la nostra migliore amica qui in ufficio!" o cose ancora meno divertenti, dal momento che l’AI sull’umorismo è ancora parecchio indietro.

Se questa tattica, come probabile, non dovesse funzionare l’AI mi ricorda che potrei condividere una piccola curiosità su di me per avviare la conversazione. E allora cosa c’è di meglio di dire: "Ho scoperto di avere una passione segreta per la cucina giapponese, e tu?", come suggerisce ChatGPT. Al massimo si rischia di assomigliare una delle tante versione del meme “impressionala”.

Insisti e pazienta (fino a un certo punto)

E se non mi nota nemmeno così che faccio?

ChatGPT, essendo un bot, invita alla costanza e suggerisce di mantenersi sempre in ascolto, pronti a carpire qualche informazione interessante da sfruttare a nostro vantaggio, come la sua squadra del cuore, guilty pleasures o passatemi di nicchia.

Soprattutto, però, mi dice di pazientare: “Costruire una relazione richiede tempo e pazienza. Non cercare di forzare le cose o di ottenere risultati immediati”.

Anche la pazienza, come si sa, ha un limite e quindi in ogni caso è “importante essere preparati a rispettare la volontà dell’altra persona e le sue decisioni, qualunque esse siano”, è il monito di ChatGPT.

Tradotto: provateci finché volete ma sempre con gentilezza e rispetto prima di tutto.

Sui consigli pratici c’è invece da lavorare, ma è sempre meglio di pagare migliaia di euro un corso di rimorchio da qualche guru della fuffa.

 

 

Illustrazione di Gloria Dozio - Acrimònia Studios