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San Valentino tra mito, religione e cultura popolare

“Che fai a San Valentino?”

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Sicuramente vi è capitato di ricevere o di fare questa domanda, soprattutto ai vostri amici o alle vostre amiche fidanzati/e. Ma qual è l’origine della festa più romantica dell’anno? E come viene celebrata?

Da Friends a How I Met Your Mother, da The Big Bang Theory a Glee fino al film "Appuntamento con L’Amore”: serie tv, film, libri, pubblicità e tutto l’Internet si riempiono di cuori per il 14 febbraio.

Una festività entrata nell’immaginario collettivo comune con cuori rossi, fiori, cioccolatini, regali, cene romantiche ed un simpatico Cupido pronto a scagliare le sue frecce.

 
 
 
 
 
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Vi siete mai chiesti come, quando, e perché è nata questa festività riconosciuta in quasi tutto il mondo? E poi, chi era San Valentino?

Nonostante ci siano diversi miti e leggende sulle sue origini, non è una sorpresa che la festa dell’amore abbia le sue radici in una festa pagana celebrata nell’Antica Roma e “cristianizzata” successivamente da papa Gelasio I nel 496.

È però da Valentino di Terni che la festa deve il suo nome, vescovo e martire cristiano spentosi proprio il 14 febbraio, famoso per saper riappacificare le coppie in crisi incoraggiandole ad avere figli. Un vero protettore degli innamorati, tanto da regalare mazzi di fiori alle coppie (così si dice).

 
 
 
 
 
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Sebbene questo spieghi l’aspetto religioso della festività, esiste anche una più curiosa storia pagana alle spalle. Si pensa infatti che il significato attribuito al 14 febbraio nasca dai Lupercalia: celebrazioni romane legate alla morte e rinascita della natura che ricreavano una condizione di caos primogenito attraverso cortei, maschere e rituali. Questa antica celebrazione era sicuramente strettamente legata al tema della fertilità e della maternità, richiamando proprio nel suo nome la leggenda di Romolo e Remo allevati da una lupa.

Ma com’è che si è diffusa la tradizione che conosciamo noi oggi?

Sicuramente la letteratura medievale fece la sua parte. L’inglese Geoffrey Chaucer, autore del più noto “I Racconti di Canterbury”, associa per la prima volta San Valentino a Cupido e a tutti gli amanti ed innamorati nel poema onirico “Il Parlamento degli Uccelli” nel ‘300. Non solo, anche il romantico e tragico allo stesso tempo Shakespeare, nel suo capolavoro “Amleto”, fa riferimento alla tradizione: “Domani è San Valentino e, appena sul far del giorno, io che son fanciulla busserò alla tua finestra, voglio essere la tua Valentina” canta Ofelia nella sua pazzia.

Ecco che nei paesi di cultura anglosassone si diffonde l’uso di considerare il o la partner il proprio “valentino” o “valentina, omaggiandolo con bigliettini d’amore. Il fenomeno si diffuse talmente tanto fino a diventare commerciale, è infatti stimato dalla Greeting Card Association che ogni 14 febbraio vengono acquistati e spediti quasi un miliardo di bigliettini, record battuto solo da quelli di Natale. Successivamente ai bigliettini sono stati sostituiti cene, mazzi di fiori, cioccolatini e regali speciali.

 
 
 
 
 
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Prima di passare a come si festeggia San Valentino oggi, nel 2022, facciamo un giro per il mondo.

In Giappone i ruoli si scambiano e la tradizione vuole che sia la donna a regalare qualcosa all’uomo, così come in Corea del Sud, anche se qui il 14 di ogni mese è dedicato all’amore (attenzione: il 14 aprile è dedicato alle single!). In Scandinavia, Finlandia ed Estonia il 14 febbraio è dedicato agli amici e all’amicizia, mentre molto recentemente, nella città sciita di Najaf in Iraq è stato bloccato dalle autorità qualsiasi tipo di festeggiamento dovuto alla ricorrenza, tanto da coinvolgere le forze dell’ordine. In altri paesi la giornata dedicata agli innamorati viene semplicemente celebrata in una data diversa.

E in Italia?

Sicuramente siamo stati influenzati dalla cultura inglese e americana: da anni ormai locali e ristoranti organizzano serate per San Valentino. Parlando con i miei amici fidanzati, però, è emerso che non tutte le coppie festeggiano San Valentino, o meglio, non lo festeggiano come descritto nei film e nelle serie tv. Basta infatti un semplice augurio, un pensiero, magari dei fiori e una cena intima, anche a casa.

 
 
 
 
 
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Chi invece esce a festeggiare sembrano essere i single, che hanno ormai superato la fase “All by myself” di Bridget Jones, ma prendono l’occasione come scusa per giustificare una serata all’insegna dell’alcol e della spensieratezza.

Sarà interessante capire chi effettivamente sarà in giro la sera del 14 febbraio e quale sarà il mood generale: io ad esempio esco con le mie amiche single a cena, ecco che Bridget si trasforma subito in Samantha Jones in compagnia di Carrie, Miranda e Charlotte in un locale esclusivo di New York.

 
 
 
 
 
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E voi, come festeggerete San Valentino?