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Cos'è l'orbiting?

Cos'è, come funziona e cosa dobbiamo fare se ci accorgiamo che ce lo stanno facendo

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Uno spettro si aggira sulla fine delle relazioni: l’orbiting. Mi spiace, niente a che vedere con i quadri astrali del Fox nazionale; si tratta invece della Morte Nera del malessere, dell’arma finale che si aggiunge al suo già pericolosissimo arsenale atomico, che conta ghosting, breadcrumbing e gaslighting: Ma che significa orbiting? Si tratta del fenomeno per cui, dopo la fine di una storia, l’ex partner rimane nella vita dell’altro mediante interazioni social.

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da momusso (@momusso)

Come? Dopo un distacco fisico, l’orbiter mantiene una sorta di legame, continuando a interagire virtualmente: visualizza e reagisce alle storie (tendenzialmente è tra i primi a farlo), sgancia like tattici sotto i post, pubblica stories Tumblr di tramonti o giornate di pioggia con frasi di canzoni scelte con le pinze. La playlist “palese questa canzone è per me” spazia da Ultimo ai Pinguini Tattici Nucleari, passando per Calcutta e l'intramontabile Tiziano Ferro. Mosso dal desiderio di manipolazione, fatto inconsapevolmente o frutto di una reale indecisione emotiva, l’orbiting manda ai pazzi. La vittima non può distaccarsi dall’orbiter e dal suo imporsi, tramite social, nella sua vita. Impossibile non entrare in un loop di interrogativi: “perché ha chiuso con me se mantiene questa forma di legame?”, “ci sta ripensando?”.

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da Benedetta Lucignani (@una_psicologa_fra_tante)

Come uscirne allora? La cura arriva direttamente dalla canzonetta anni Sessanta, il farmacista è un certo Sergio Endrigo che cantava: “lontano dagli occhi, lontano dal cuore”. Anche il generico di Gianna Nannini va bene, purchè in egual dose. Non è semplice, si sa, ma limitare i casi di interazione social è l’unica soluzione: storie silenziate e post nascosti per cominciare; se non dovesse bastare, oscurare anche i contenuti dell’orbiter, proprio per evitare di travisare eventuali messaggi subliminali, nascosti nell’ennesimo tramonto strappalacrime da lui pubblicato. Se la tentazione di andare a controllare il suo profilo, in cerca di un segnale di speranza, è troppo forte, applicare la soluzione finale: smettere di seguirlo.

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da Cantautori Italiani (@cantautori_italia)

“Ok ignorare tutto, ma defolloware va contro il galateo dell’era social!”: in guerra e in amore tutto è lecito, anche passare per cafoni. Parafrasando Oscar Wilde: meglio skippare le story e passare per stronzi che continuare a mettere like tattici e dissipare ogni dubbio”.

 

 

Illustrazione di Gloria Dozio - Acrimònia Studios