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Habemus bonus psicologo (o quasi)

Ideato nel 2022 dopo la pandemia, sperimentato nel 2023, a distanza di 2 anni il bonus psicologo è un meccanismo ancora troppo lento

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Era l’inizio del 2022 e si portavano ancora le mascherine quando si sentì parlare per la prima volta del bonus psicologo. Un'idea del governo Draghi, per contrastare la “crisi psico-sociale causata dall’epidemia di SARS-CoV-2” (D.L. 30 dicembre 2021, n. 228, Art. 1 quater). Un’iniziativa innovativa se si considera che il benessere psicologico era ed è ancora un tabù in Italia, schiavo del preconcetto per cui se ci si rivolge a uno psicologo si è malati. 10 milioni di euro inizialmente stanziati, poi alzati a 25 a fine 2022, 395 mila domande presentate, delle quali nel 2023 solo il 10% è stato finanziato (XXII rapporto annuale INPS, 2023): dati che fotografano un crescente e oneroso bisogno di supporto.

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da Roba da Donne (@robadadonne)

Cosa è cambiato nel 2024? Tutto e nulla, purtroppo. Se l’iniziativa del governo precedente è stata economicamente più consistente ma carente nella progettualità (non sono stati previsti rifinanziamenti per gli anni successivi), il governo Meloni cambia gli addendi e pone l’accento sulla strutturalità del provvedimento: nel 2023 sono stati stanziati solo 5 milioni, 8 “per gli anni 2024 e seguenti” (Legge di bilancio 2023, art. 1 comma 538). In linea con la proprietà commutativa, al di là degli intenti, il risultato non cambia e non cambierà: al 31 maggio, ultima data utile per presentare domanda per il bonus psicologo, sono pervenute 400.505 istanze all’Inps. Se i soldi sono pochi e la richiesta continua ad essere alta, difficile che il provvedimento incida effettivamente sull’accesso al supporto psicologico.

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da Federica Giglio (@in.buona.fede)

Accesso reso non semplice a causa delle tempistiche quaresimali dell’amministrazione pubblica. Il bonus, erogato una tantum per annualità, riguarda solo i residenti in Italia, è proporzionale all’ISEE non superiore ai 50 mila euro e per un massimo di 1500 euro per persona. I 400 mila che hanno presentato domanda sono da venti giorni in attesa della fatidica graduatoria che dovrebbe decretare gli aventi diritto. Attesa che si è allungata di altri 30 giorni: questo il tempo che l'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha dato, in una nota del 5 giugno scorso, per regolarizzare omissioni e difformità degli ISEE presentati.

Bisognerà aspettare gli inizi di luglio. E la redazione delle graduatorie. E l’erogazione del beneficio, “subordinato all’effettivo trasferimento all’INPS dei fondi da parte delle Regioni e/o Province autonome”. Poi trovare uno psicologo che accetti il bonus. Ovviamente entro i 270 giorni di validità dello stesso.

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da Inps (@inps_social)

Che anche le istituzioni si interessino di salute mentale è sicuramente un bene, il numero di richieste dimostra che c’è un reale e consistente bisogno di questo servizio. Rispondere a questo con la politica dei bonus, invece di investire in un servizio pubblico efficiente, capillare, omogeneo nella penisola, ben sponsorizzato, è un cerotto su un’emorragia che non ha avuto certo inizio nel post-pandemia.

 

 

Illustrazione di Gloria Dozio - Acrimònia Studios