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Le migliori sparate dei magnati della Silicon Valley nel 2023

Elon Musk, fondatore di Tesla e nuovo proprietario del fu Twitter, ora X, nonché uomo più ricco del mondo, ha fatto parlare di sé di recente per essere stato a Roma in occasione di Atreju, la festa di Fratelli D’Italia, il partito della premier italiana Giorgia Meloni.

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Nella capitale, e forse proprio al Colosseo, Musk si sarebbe potuto trovare però quest’anno in ben altre vesti per fronteggiare Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook, in  un incontro di Mma (arti marziali miste) a tema antica Roma. Non è la trama di una fanfiction per nerd, i due tycoon avevano davvero paventato il match in diversi scambi sui social che però si sono alla fine rivelati l’ennesima sparata del 2023 dei magnati della Silicon Valley, ormai considerati da moltissimi utenti come bambini capricciosi arricchitisi troppo in fretta. 

Il più bel combattimento che non c’è mai stato

Quest’estate Musk ha sfidato Zuck a un cage fight, un combattimento nella gabbia in stile Ufc, dopo aver saputo che Meta era al lavoro su un sosia di Twitter, Threads, disponibile in questi giorni anche in Italia. 

 
 
 
 
 
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L’ex ragazzo prodigio di Harvard, al termine della “lite” sembrava aver accettato la proposta, per quanto assurda, e l’Italia si era detta interessata a ospitare lo storico incontro, ma a togliere il dubbio su una storia troppo bella per essere vera è stato in seguito lo stesso capo di Meta dicendo che Musk non era serio nel suo invito e che era tempo di andare avanti e dedicarsi ad altro. Un proposito mai come questa volta condivisibile.

Non avrà combattuto vestito da gladiatore l’incontro del secolo, ma Musk a Roma è riuscito a far parlare di sé ripetendo alcuni dei suoi controversi cavalli di battaglia, primo tra tutti la denatalità. “Se volessi aprire un’azienda in questo paese, ci saranno abbastanza persone che ci possono lavorare?”, si è domandato riferendosi all’Italia. 

 
 
 
 
 
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Anche sulla crisi del clima si è mostrato scettico, pur producendo auto elettriche: “Io sono un ambientalista. Credo però che il cambiamento climatico non sia, nel breve termine, una minaccia così grande”.

Beneficenza e fallimento

Se il primo uomo più ricco al mondo ha passato il suo 2023 a comprare e distruggere social e a fare dichiarazioni divisive, appoggiando spesso posizioni di estrema destra in nome della libertà di espressione il secondo, Jeff Bezos, giunto alla soglia dei 60 anni sembra più orientato verso il nobile passatempo della filantropia. In un modo abbastanza iperbolico, c’è da dire. Il patron di Amazon ha infatti affermato che donerà in beneficenza buona parte del suo patrimonio stimato in 174 miliardi di dollari. Non si capisce però ancora a chi e quanto.

Bezos ha anche detto che in un lontano futuro il fallimento di Amazon è possibile e non è chiaro se sia solo un’estrema esternazione di modestia o se sappia qualcosa che noi non sappiamo. Probabilmente quando Amazon crollerà lui starà già vivendo su Marte insieme a Musk e qualche altro plurimiliardario.

 
 
 
 
 
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AI rivoluzionaria

A proposito di futuro  e di previsioni, il Ceo di Google, Sundar Pichai, si è detto convinto già oggi che l’intelligenza artificiale sia un’invenzione paragonabile per l’umanità alla scoperta del fuoco o dell’elettricità. Visionario o esagerato? Presto per dirlo, ma in questo caso tra meno di una decina d’anni ci guarderemo indietro e forse la frase non sembrerà più una delle tante sparate dei magnati della Silicon Valley, ma addirittura una previsione prudente. 

 

 

Illustrazione di Gloria Dozio - Acrimònia Studios