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In bilico tra desiderio, paura e possesso?

Si chiama Seagulling e si riassume in: “Non voglio una relazione ma voglio stare con te”

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Potrebbe sembrare l’inizio di una pellicola di Woody Allen e invece è un triste trend che riguarda le  relazioni tossiche. Forse vi sarete già confrontati con questo tipo di situazione dove c’è chi non vuole stare con voi in senso ufficiale, ma vuole che voi gli “apparteniate”. Per citare un proverbio “gente che vuole la botte piena e la moglie ubriaca”. Oppure, potreste esservi trovati voi a comportarvi così.

Coniato dal sito Metro UK, il termine Seagulling significa letteralmente “gabbiano” e si riferisce ad agire, per rimanere in tema di cinema, come quegli avidi uccelli presenti nel film d’animazione Disney “Alla ricerca di Nemo”. Nella pellicola infatti, i gabbiani sono concentrati a gridare: “mio! mio!” verso la preda, anche se già pieni di bocconi di cibo per saziarsi.

Non importa se hanno davvero fame, basta che possano dire che qualcosa gli appartiene.

Ma di cosa si tratta? Paura di impegnarsi? Vergogna nel confronto con il partner? Coloro che praticano il Seagulling hanno più paura di finire una relazione che di iniziarla. Allora perché voler stare con qualcuno con cui si è consapevoli di non essere compatibili? O perché proseguire una relazione se si sa già che non sarà quella giusta?

Tess Leigh-Phillips di Your Happy Heart Coach ha dichiarato: “Lo sconvolgimento emotivo della pandemia ha fatto sì che le relazioni si siano formate in circostanze difficili. La solitudine è diventata più diffusa che mai, tutto si è accentuato. Ora che possiamo vedere la luce alla fine del tunnel, molti di questi rapporti perderanno intensità e si spegneranno alla luce di un futuro privo di Covid e di lockdown”.

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Sembra quindi che lo sconvolgimento emotivo derivante da questa condizione avvenga quando le relazioni nascono in momenti complessi animati dalla solitudine, diventata sempre più diffusa.

Inoltre il Seagulling può essere definito come un attaccamento affettivo per cui alcune persone possono provare molta ansia nei confronti del sesso e dell’amore e avere difficoltà a staccarsi dalle relazioni. Provando persino preoccupazione per molto tempo dopo la loro conclusione.

Ma ne siamo sicuri? Pre pandemia o post pandemia le storie di ognuno di noi ci raccontano la stessa tendenza. Incontri una persona, ti piace però non sei convinta/o o sei assolutamente sicura/o che non diventerà mai qualcosa di serio. Magari il sesso è strepitoso ma le relazioni pubbliche un disastro, magari il contrario? Dentro di te sai che non sarà il compagno/a della tua vita ma vuoi da lui/lei la massima devozione. Si scappa quando si è davanti a un avanzamento della relazione, tipo presentazioni ai parenti, un matrimonio del cugino dove fare il grande ingresso ma poi se questa persona si allontana, come è normale che sia, si torna indietro e si cerca di riprenderla per soddisfare il bisogno inconscio di possesso.

Insomma la storia più vecchia del mondo, diritto di proprietà, insicurezza, indecisione, noia. Molti partner nel cammino di ognuno possono essere definiti come i “Caronte” dell’amore. Traghettano da una relazione a un’altra, magari quella giusta. Più che tendenza è un dato di fatto che succede dalla notte dei tempi, e alla fine, sempre per rimanere in tema cinematografico: “la verità è che non gli piaci abbastanza”.

 

 

Illustrazione di Gloria Dozio - Acrimònia Studios