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Dallo smartphone al boring phone: passo indietro o scelta di libertà?

Da status symbol e compagno costante di vita a fonte di eccessiva distrazione e a-socializzazione. Il ritorno ai vecchi, noiosi, Nokia #solochiamateesms è all’orizzonte?

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La frase risuona, spesso ad alto volume, in molte occasioni: a tavola, in auto, mentre si attraversa una strada trafficata... “Smetti di guardare il telefono!”. Di solito a pronunciarla sono genitori, zii, nonni che avrebbero desiderio di vedere in faccia un giovane figlio, nipote, discendente che invece è del tutto assorbito dai contenuti che il piccolo schermo dello smartphone gli offre a valanga. Altre volte sono commensali e compagni di serata a richiamare la necessità di riporre il prezioso strumento tecnologico e di rinviare l'invio di vocali-podcast e la condivisione di imperdibili meme ad un momento successivo.

Finché il richiamo suonava come uno stantio reclamo generazionale – uno dei tanti che caratterizzano una comunicazione piuttosto spinosa – la cosa poteva essere liquidata come la dimostrazione della incapacità di adattamento degli “anziani” alle nuove e moderne dinamiche che caratterizzano la quotidianità dei “giovani”.

A scompaginare queste certezze ci pensa un segnale di consapevolezza che suona davvero inedito. Una ipotesi di ritorno, almeno temporaneo, ai telefoni noiosi o se preferito stupidi, che in un tempo non eccessivamente remoto garantivano le comunicazioni attraverso chiamate e brevi messaggi di testo. E basta. Pare infatti che sul lungo periodo anche la Generazione Z, forse anche prima di quelle precedenti, si sia resa conto che gli smartphone, oltre ad offrire infinite opportunità, rappresentano una distrazione continua e continuata, che incide in modo non delle tutto positivo sulle relazioni umane, su quelle reali e tangibili che si costruiscono prevalentemente in presenza.

Spesso, magari sottovoce e in privato, i più attempati si sono chiesti per quale motivo non si potesse tornare ai vecchi Nokia, quelli pesanti e massicci che consentivano di chiamare, essere chiamati, messaggiare e essere messaggiati con poche ma essenziali decine di caratteri. A quelle rassicuranti tastiere fisiche ospitate da apparecchi mobili privi di giochi, connessione internet, social media e le cui uniche musiche erano quelle delle suonerie precaricate.

Una nostalgia che cambia aspetto e significato ora che a ipotizzare questo downgrade, sebbene temporaneo e mirato, sono coloro che di solito vengono additati come passivi schiavi delle nuove tecnologie telefoniche. Un momento di consapevolezza che sembra essere stato raccolto e rilanciato da Heineken e Bodega, con la proposta del Boring Phone, un telefono pensato per riappropriarsi della vita offline: “una serie limitata di dumbphones progettati per avere capacità tecnologiche ridotte e incoraggiare così le persone a godere di momenti di reale connessione e socialità durante le serate fuori casa, disconnettendosi dai loro smartphone”.

 
 
 
 
 
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L’azienda finlandese Hmd, che in effetti è una sorta di erede della Nokia, si è assunta l’onere di mettere sul mercato questi nuovi-vecchi telefoni, a cui affidare l’arduo compito di invertire una tendenza che sembra inarrestabile. Saranno solo 5mila i pezzi saranno distribuiti in Italia “per invitare a riappropriarsi del tempo di qualità trascorso con amici e persone care”. Tutti gli altri, coloro che non riusciranno a mettere le mani sul nuovo noioso telefono, potranno rifarsi con l’applicazione che verrà lanciata il mese prossimo e destinata a lobotomizzare lo smarthpone, auspicabilmente in modo temporaneo e reversibile, trasformandolo in un dispositivo "dumb" che tenti di rendere le serate in compagnia più autentiche e coinvolgenti, giusto in tempo per le vacanze estive.

Vacanze e viaggi che in effetti è tempo di iniziare ad organizzare, magari utilizzando i vituperati telefoni intelligenti, facendo bene attenzione ad ami ed esche, ad annunci truffaldini e a proposte indecenti, che abbondano in rete e che vanno quindi vagliate con cura.

 

 

Illustrazione di Gloria Dozio - Acrimònia Studios