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Chiude RED Valentino e la maison diventa fur-free: scelta strategica o di tutela?

Non è tutto “green” quel che luccica

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Sono tempi duri per molti brand, anche per quelli più impensabili e la capacità di essere lungimiranti in questi momenti è fondamentale per prendere le scelte più giuste in ottica futura.

Lo si poteva notare già dall’ultima sfilata haute couture SS 21 che le cose in casa Valentino stavano prendendo una piega differente. Sembrava che Pier Paolo Piccioli volesse rendere una linea di alta moda più “alla portata di tutti”. Una sfilata completamente diversa rispetto alla classica haute couture Valentino, nemmeno il rosso è potuto essere protagonista.

 
 
 
 
 
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UNA SOLA ETICHETTA
Così, mi sono chiesta se volessero rendere sempre più sottile il confine tra le varie collezioni e far in modo che il cliente diventi più ibrido nel suo acquisto, per poi arrivare all’idea che la loro intenzione era quella di snellire le linee, tornare un pò all’origine e concentrarsi sull’etichetta di “maison de couture”.

E così nei giorni scorsi la maison ha annunciato la volontà di puntare sul main brand e di sospendere la seconda linea RED Valentino a partire dal 2024.

L’intento è quindi quello di avvicinarsi ad business più green e dare la possibilità a Piccioli, come spiega il CEO Jacopo Venturini, di concentrarsi su un solo messaggio per il brand così da portare una crescita organica della maison.

 
 
 
 
 
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FUR - FREE VALENTINO

Unita a questa decisone Valentino annuncia che cesserà l’inclusione di pellicce di origine animali nelle proprio collezioni. Valentino Polar chiuderà i battenti a fine 2021 e l’ultima collezione ad includere pellicceria sarà la FW 21-22 e poi Valentino diventerà a tutti gli effetti fur- free.

NON DEL TUTTO ETICO

Non molti sanno però che quando parliamo di sostenibilità al suo interno c’è anche un concetto che ne nasce in concomitanza ed è quello del cosiddetto “welfare aziendale” e la tutela del benessere dei propri dipendenti. In seguito alla comunicazione delle chiusure della linea Polar e RED Valentino sono iniziate le preoccupazioni per i lavoratori degli stabilimenti produttivi in questione. Circa 66 lavoratori su 400 rischiano il posto di lavoro solo per quanto riguarda RV.

L’ANDAMENTO ECONOMICO

Il Covid-19 ha duramente colpito la maison romana che ha chiuso l’esercizio di bilancio del 2020 con una perdita di 90, 195 milioni. Un dato allarmante se confrontato con il fatturato 2019 di 1,22 miliardi.

 
 
 
 
 
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Ora non ci resta che aspettare il 15 luglio e goderci la tanto attesa haute couture a Venezia che prende il nome di Valentino Des Ateliers in un paesaggio tutto nuovo per la maison, ma come ha dichiarato Piccioli: “Tutte queste energie hanno portato la mia visione a Venezia. Questa città genera genuinamente e spontaneamente vibrazioni su arte, teatro, musica, architettura, cinema e tutto ciò che ha a che fare con la creatività.”