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7 spinosi argomenti di confronto tra Boomer, Millennial e Gen Z

Il dialogo tra “generazioni incompatibili” potrebbe non essere impossibile, suggerisce il libro di Gianrico e Giorgia Carofiglio

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Sono possibili una comunicazione e un dialogo costruttivo tra generazioni diverse, separate non solo da qualche decennio di vita ma soprattutto da una evoluzione sociale e tecnologica tanto rapida e radicale? Prima di rispondere con un NO secco, veloce e risolutivo potrebbe essere utile sfogliare le pagine de “L’Ora del caffè”, volume firmato da Gianrico e Giorgia Carofiglio e definito Manuale di conversazione per generazioni incompatibili.

Al di là dei contenuti del libro, la cui lettura integrale potrebbe comunque tornare utile a genitori, zii, nonni, nipoti e figli che si pongono la consapevole questione di tenere aperto un canale di comunicazione trasversale tra Boomer, Millenial e Gen Z, può risultare non del tutto superfluo, anche per la sopravvivenza quotidiana della categorie suddette, riflettere sulle modalità migliori per affrontare centri confronti prima che divengano scontri. Meditare insomma sulla possibilità di sfuggire dalle stereotipo del “giovane” che nel migliore dei casi si chiude e riccio e sbatte la porta, forte delle sue granitiche convinzioni, e dell’altro – meno giovane – che urla arroccandosi sulle mura della sua più ampia esperienza di vita.

 

 
 
 
 
 
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Per farlo, suggeriscono i Carofiglio, bisogna scoprire da dove arrivano le diverse opinioni, cercare di vedere le cose con sguardo laterale prima di affrontarle con parole differenti. Serve ripescare i vecchi argomenti di conflitto con spirito di curiosità e sperimentazione, sospendere temporaneamente le nostre opinioni e i nostri schemi di pensiero per provare a capire realmente una teoria o una chiave di lettura prima di valutarla.

I riferimenti a filosofi, analisti e letterati li lasciamo alla lettura del libro, per non esagerare con lo spoiler, sennò la Einaudi si inalbera. Ma può tornare utile scoprire quali siano i 7  argomenti su cui gli autori richiamano alla ragionevolezza e su cui, in tutta evidenza, si sono concentrate le più accese diatribe familiari.

1) Il cibo. Inteso non come la difficile scelta tra pasta e pizza o tra primo e secondo. Quanto piuttosto come dilemma etico relativo soprattutto al consumo o meno della carne, all’essere vegetariani, vegani o altro. Al rapporto con il corretto modo di nutrirsi e ai disturbi connessi con la sua crisi.

2) L’ansia. In questo caso non servono probabilmente molte spiegazioni. Senso di colpa e dolore da incomprensione sono alcune delle manifestazioni o delle cause di questo stato di disagio, che richiederebbe un approccio più ragionato e laico, anche nella scelta di chiedere aiuto “a uno bravo”.

3) Il clima. Fa troppo freddo, fa troppo caldo, non ci sono più le mezze stagioni. Fin qui più o meno ci troviamo tutti. Poi però si arriva ai temi divisivi, come il cambiamento climatico, la tutela e l’adattamento degli stili di vita, il diritto ai consumi e alla felicità che essi sembrano garantire.

4) La parità di genere. Intesa come la garanzia che, nel tempo, si possa arrivare ad una situazione in cui “ci saranno donne mediocri a ricoprire posizioni importanti, ovunque”. Ad una prima lettura la cosa può sembra quasi offensiva, ma il concetto che c’è dietro si rivela sottile e chiama ad una ragionata consapevolezza che va oltre l’uso del maschile nei plurali.

5) Il sesso. No, non si parla di dettagli e di torbide pratiche notturne. Ma di libertà di scelta, di consapevolezza della diversità, dell’accettare che certi stereotipi hanno probabilmente fatto il proprio tempo.

6) Il lavoro. Letto come presenza e assenza di impiego, come difficoltà nel trovare quello giusto, come possibilità per i più giovani di guadagnare quanto basta per garantirsi una esistenza dignitosa e magari, non sia mai, anche appagante.

7) La politica. O forse ancora di più la sua negazione, il suo rifiuto. Il suo essere respingente per Millenial e Generazione Z. L’esigenza di freddo realismo ma anche di sogni da inseguire: “tante cose sono accadute perché qualcuno ha avuto il coraggio di spararla grossa, di pensare l’impensabile e di pretenderlo”.

Tutti argomenti da affrontare evitando di dare l’impressione di “cercare di spiegare qualcosa di ovvio ad un interlocutore non troppo intelligente”.

 

 

Illustrazione di Gloria Dozio - Acrimònia Studios