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Una vita in prestito

Quando la vacanza va oltre le proprie possibilità c’è una soluzione, prendere i soldi in prestito. Vale la pena?

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Ma come si può continuare a parlare di crisi e inflazione fiammante quando hotel, villaggi, traghetti e resort sono sempre affollati? Una riflessione che nasce spontanea, anche sull’onda delle celebri valutazioni di un noto politico milanese, ora sulla soglia della beatificazione, che ai suoi tempi metteva in dubbio l’esistenza di problemi di liquidità nelle italiche tasche facendo riferimento proprio all’affollamento che si poteva registrare nei ristoranti.

Ed in effetti spesso risulta difficile conciliare le analisi economiche, le statistiche, gli indicatori sul benessere più o meno diffuso con i prezzi di certi viaggi e di molte sistemazioni estive. E quando ti siedi a mangiare una pizza in un piccolo centro costiero della Puglia e scopri che l’austero locale con tavoli e seggiole di plastica propone pizze da 18 euro, in effetti qualche domanda e qualche interrogativo silenzioso, in attesa che la preziosa pasta lievitata arrivi, non puoi evitare di farteli.

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da Positano Notizie (@positanonotizie)

Nonostante gli indicatori economici misurino l’aumento dei prezzi in tutti i settori, dagli alimentari all’energia, dalla benzina ai trasporti, siamo infatti arrivati a quel periodo dell’anno in cui di solito ci si interessa delle tariffe “di piacere”: quelle delle vacanze, dei voli, dei traghetti e dei villaggi turistici. E se è vero che anche gli squattrinati vanno in paradiso, non sempre l’incrocio delle ferie, più o meno obbligatorie, le dinamiche della vita, il meteo e l’alternasi di alta e bassa stagione vanno a coincidere in modo soddisfacente.

E questo comporta una amara quanto complessa difficoltà di scelta: accontentarsi della soluzione più realistica, della vacanza a misura di conto corrente oppure lasciarsi trasportare dai sogni, dalla necessità di evadere e dal desiderio, almeno per una decina di giorni all’anno, di svagarsi, divertirsi, viverecomesenoncifosseundomani? Altro dilemma, quasi un trilemma, di non facile soluzione. Perché finché sei in casa o in auto, a fare stilare bilanci mentali e ti convinci che la prima strada è quella più responsabile e realistica, per evitare di dover poi rincorrere per mesi l’estratto conto della carta di credito. Poi però, inavvertitamente, ti trovi a passare di fronte alla vetrina di una agenzia di viaggi (sì, esistono ancora, nonostante Ai e il metaverso) e l’occhio ti cade su quelle maledette, allettanti fotografie, su quelle spiagge immacolate e deserte, su quegli oceani dai colori quasi innaturali. Non resistendo alla curiosità e all’autolesionismo allora ti fermi e scopri che con soli 3.465 euro a persona ci si può concedere una vacanza sicuramente memorabile in Polinesia, ovunque questo luogo magico si trovi esattamente.

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da Formentera Renting (@formenterarenting)

Vivere al di sopra delle proprie possibilità - in assenza di attività criminose collaterali - è un’arte raffinata e appagante. Ancora di più lo è viaggiare al di sopra delle proprie possibilità. E questo è ben noto a tutti quelli che, passando di fronte alle vetrine dei sogni, cedono alla tentazione e decidono che vale la pena prendere un prestito e dannarsi le restanti 51 settimane pur di trascorrerne una in un luogo in grado di annullare tutti i segnali dell’imminente burn-out.

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da Torcha (@torcha)

L’eterna scelta tra Pinocchio e la cicala..no Pinocchio e il grillo… meglio ancora, tra la formica e la cicala porta dunque molti connazionali ad aggiungere uno zero immaginario in fondo al proprio reddito mensile e a generare debito per andare in vacanza. Con l’aggravante di non poter emettere Bot e Btp per recuperare liquidità e che, in alta stagione, anche il soggiorno sulla costa Toscana può richiedere una esposizione che gli attuali tassi dei prestiti sconsiglierebbero di certo. 

 

 

Illustrazione di Gloria Dozio - Acrimònia Studios