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Se le scuse di Chiara Ferragni fossero state più efficaci? Abbiamo riscritto il discorso dell’imprenditrice digitale

“Immagina, puoi”. Dopo la sanzione, le critiche, la mortificazione, una cosa è certa, la Ferragni non ha colto nel segno. Ma se nella confusione avesse detto qualcosa in più? E se lo avesse detto meglio?

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Aggiornamento 03/01/2024 11:45

Chiara Ferragni torna su Instagram con un paio di story. Opera sua o della task force di comunicazione?

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Aggiornamento 23/12/2023 17:15

Può essere che Fedez abbia letto il nostro articolo perché da Repubblica di oggi si legge questo:

Fedez contro il manager di Chiara Ferragni: vuole licenziarlo per il caso Balocco

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Pandoro gate, problemi in arrivo con le uova di Pasqua, con tanto di Instagram post cancellati. Safilo che interrompe l’accordo di licenza della linea di occhiali con l’influencer. Beneficenza e frode scritte a lettere cubitali sui titoli di tutti giornali non solo italiani. Chiara Ferragni è stata travolta da una bufera intercontinentale dal sapore di zucchero filato e cioccolata che le ha sciolto il trucco e scompigliato i capelli. La regina della comunicazione sbaglia la comunicazione. Boom! Ma la cosa grave è che lo fa in modo talmente clamoroso da chiedersi, perché? 

Tutti hanno scritto e criticato le sue parole, il suo outfit e la veridicità delle sue intenzioni. 

Cos’ha veramente sbagliato l’influencer più pagata al mondo?

Cominciamo dal look. Chiara Ferragni doveva fare Chiara Ferragni. Puntarsi una bella luce in faccia, usare uno dei suoi rossetti più wow e soprattutto parlare in modo naturale, serio, lasciando l’emotività da parte. “Ciao bimba” l’aveva già letta a Sanremo. 

L’outfit doveva essere semplice ma curato, perfetto un blazer oversize dal colore caldo e rassicurante, un paio di jeans morbidi. L’inquadratura più larga e la location non doveva essere casa ma il suo ufficio dalle pareti rosa con qualche pianta che spuntava dal frame.  

E il discorso? Sarebbe dovuto essere questo:

Hi guys,

sono sempre stata convinta che chi è più fortunato ha la responsabilità morale di fare del bene. Questi sono i valori che mi hanno sempre guidato, questo è quello che insegno ai miei figli, gli insegno anche che si può sbagliare ma è sempre necessario rimediare all’errore fatto e farne tesoro. Ed è quello che voglio fare ora. In qualità di amministratrice delegata delle mie società mi assumo tutte le responsabilità per ciò che è accaduto. 

Il mio lavoro consiste nel promuovere, attraverso i social, attività commerciali di svariati brand. Il rapporto con ogni marchio è ovviamente definito attraverso contratti che vengono stilati da professionisti sui quali ripongo la mia piena fiducia, questo vuol dire che io firmo gli accordi seguendo le loro indicazioni. 

Sono stata quindi costretta a sollevare dall’incarico persone con le quali ho condiviso un felice percorso lavorativo e che ringrazio per come mi hanno supportato fino a ieri. Sarà mia premura individuare al più presto professionisti che possano sostituirle per accompagnare le mie attività, anche le più delicate, con la cura necessaria. 

Ho commesso un errore di cui farò tesoro in futuro separando completamente qualsiasi attività di beneficenza che ho sempre fatto e continuerò a fare, da attività commerciali. Anche se il fine ultimo è buono, se non c’è stato un controllo accurato su tutti gli aspetti si possono generare equivoci. 

Impugnerò il provvedimento della AGCM perché lo ritengo sproporzionato e ingiusto. 

Ho commesso un errore in buona fede. 

Purtroppo si può sbagliare. 

Mi dispiace averlo fatto. 

Indipendentemente dall’entità della sanzione provvederò a devolvere al Regina Margherita una cifra che manterrò segreta per evitare che si facciano speculazioni sulla mia attività e sui miei guadagni.

Nei prossimi giorni parlerò con Regina Margherita per capire come l’ospedale utilizzerà la somma da me donata e vi racconterò periodicamente gli aggiornamenti. Il mio errore rimane ma voglio far sì che da questo errore si generi qualcosa di costruttivo e positivo. 

 
 
 
 
 
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Illustrazione di Gloria Dozio - Acrimònia Studios