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Il fascino folle delle muse protagoniste di Ratched

L’emancipazione femminile di Ratched tra follia e virtù

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È il 1947 quando Edmund Tolleson uccide quattro preti, uno di loro è suo padre. Sei mesi dopo, arriva alla clinica psichiatrica Santa Lucia. Con questo si aprono le danze del thriller psicologico su Netflix. La regia di Ryan Murphy, i colori pastello che predominano la fotografia, i costumi caratteristici di ciascun personaggio ed una colonna sonora perfetta che rende l’atmosfera ancora più noir e retrò.

Sarebbe un prodotto già impeccabile così ma, se ancora non bastasse, la vera punta di diamante della serie è senza dubbio l’interpretazione ineguagliabile di Sarah Paulson, protagonista fra le protagoniste. Quello di Ratched, infatti, è un universo prevalentemente femminile. Una realtà inquietante e maniacale che nonostante l’evidente gender gap dell’epoca, viene dominata dalle donne, dalla loro impavidità e dalle loro azioni. L’intrigante trama della serie tv non sarebbe dunque possibile senza i personaggi che ne fanno parte.

Prima di tutti, lei. La protagonista che dà il nome alla serie. Interpretata magistralmente da Sarah Paulson, Mildred Ratched è una donna misteriosa, estremamente elegante, eppure segnata da un passato che scopriamo nel corso delle puntate non darle pace. Si presenta alla clinica Santa Lucia determinata ad ottenere un posto da infermiera. Manipolatrice e persuasiva, riesce presto ad ottenere la fiducia dei pazienti mostrando loro compassione e conquista confidenza con il direttore della clinica, spingendolo a fare ciò che chiede. La sua empatia si trasforma talvolta in perfida perversione. Dietro il portamento rigoroso e impenetrabile di Ratched, si nasconde un lato oscuro che rende il suo personaggio ancor più affascinante.

 
 
 
 
 
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Do you even wear a hat?

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Edmund Tolleson, interpretato da Finn Wittrock, è un assassino mentalmente instabile. Il suo sguardo sa essere tanto spaventoso quanto ingenuo e imprevedibile. È lui il motivo per cui Mildred Ratched si presenta alla clinica Santa Lucia.

Betsy Buckett, interpretata da Judy Davis, è un’altra delle protagoniste femminili centrali nella storia. Buckett è la capo-infermiera del Santa Lucia, da lungo tempo fedelmente al servizio del dottor Richard Hanover, direttore della clinica. Antagonista di Ratched dal suo arrivo, non si fida della donna. Il rapporto fra le due subirà un cambiamento inaspettato.

Il dottor Richard Hanover è il direttore del Santa Lucia State Hospital. Un medico ossessionato dalla volontà di guarire e correggere la mente umana, pratica tecniche di tortura come la lobotomia Persuaso dalla fiducia per Ratched, le confessa di essere seguito per un grave errore commesso in passato.

 
 
 
 
 
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You’re a nymphomaniac, Dolly.

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Leonor Osgood interpretata da una musa dal fascino straordinario, Sharon Stone. È una ricca ereditiera, donna indipendente ed impavida, pronta a tutto per ottenere ciò che vuole. Una vera femminista ante litteram per gli anni in cui è ambientata la serie.

Gwendolyn Briggs, interpretata da un altro pezzo da novanta della serie, Cynthia Nixon. Ma certo, è proprio la Miranda Hobbes di Sex and the City. Qui in un ruolo completamente diverso che è comunque in grado di ricoprire magistralmente. Briggs è la segretaria del governatore della California. Anche lei, a suo modo, simbolo di emancipazione femminile. Infatti, è una donna intraprendente ed ambiziosa, interessata alla politica. Con lei scopriamo la realtà dei bar per sole donne dell’epoca. Appena fa la conoscenza di Ratched, decide di interrompere il suo matrimonio di convenienza per poter vivere i suoi veri sentimenti senza paura.

 
 
 
 
 
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It’s called physiognomy. Look it up.

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