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Due chiacchiere con Mauro Biraghi marketing and corporate communications director di E.ON Italia. Tra sostenibilità e condivisione

Il cambiamento parte dalle giovani generazioni che l’azienda coinvolge nella gran parte delle attività

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Lo scorso Settembre Green Planner ha lanciato il progetto Planet Art Camp, che vede tantissimi studenti diventare artisti della sostenibilità. Proprio durante la conferenza stampa E.ON Italia, partner dell’iniziativa, ha raccontato di come si propone di educare le nuovegenerazioni per renderle totalmente consapevoli del proprio impatto ambientale. 

Abbiamo approfondito con Mauro Biraghi, marketing and corporate communications director della divisione italiana dell’azienda.

Mauro, chi è E.ON prima di tutto? 

E.ON è un gruppo internazionale che opera nel settore dell’energia. Io faccio parte del team italiano e il nostro focus è nell’ambito delle soluzioni energetiche sostenibili ed efficienti. 

Per esempio?

Parliamo di energie da fonti rinnovabili e di sistemi come il fotovoltaico e le pompe di calore, o le colonnine elettriche. Questi sono tutti sistemi che riducono l’impatto sull’ambiente e le emissioni di CO2.

Un business sostenibile quindi. 

Esatto, che si lega a tutta una serie di progetti che sviluppiamo nell’ambito del supporto all’ambiente e al Pianeta.

Se dovessi riassumere il concetto? 

Lo farei con il nostro motto: Make Italy Green.

Che cosa significa? 

Render l’Italia più verde aiutando ogni italiano a ridurre il proprio impatto sull’ambiente a partire dai propri consumi e le sue emissioni di CO2. L’obiettivo è quello di farlo diventare col tempo energicamente indipendente. 

È possibile? 

Sì lo può fare attraverso i nostri servizi e attraverso diverse attività. Crediamo in un modello decentralizzato, rinnovabile e democratico. Tutte le persone possono partecipare in maniera attiva al cambiamento. 

La sensibilizzazione è un aspetto molto importante per E.ON.

Sì, la partnership con Planet Art Camp è emblematica. Tutto quello che è educational è fondamentale. Ci piace entrare in contatto con gli studenti in maniera pro attiva, coinvolgendoli in attività.

Cosa vi è piaciuto di più della collaborazione? 

Il binomio arte e sostenibilità è davvero interessante. Non vediamo l’ora di vedere le opere dei ragazzi, siamo curiosi. 

La comunicazione dei vostri canali quindi è indirizzata anche ad un target molto giovane. 

Assolutamente sì. Per esempio nel 2021 abbiamo portato avanti  un progetto di ‘edutainment’ a cui siamo particolarmente affezionati, si chiama ECO Jouer, è il remake della canzone di Claudio Cecchetto Gioca Jouer.

@e.on_italia Balla i passi della sostenibilità per un Pianeta più green! Partecipa alla #EcoJouerChallenge ♬ suono originale - E.ON_Italia

Wow… 

Sì abbiamo collaborato con il figlio, Leo Cecchetto, riscrivendo il testo e inserendo delle parole legate al mondo della sostenibilità coinvolgendo le nuove generazioni sui temi green, tramite la musica e il ballo, in chiave creativa.

Sembra divertente, un esempio? 

Beh al posto che parlare di sciare o di Superman abbiamo parlato di fotovoltaico o riciclo. Questa challenge ha avuto una grande visibilità e un grande successo. 

Parliamo del progetto EO.N Scuole. 

Nasce nel 2016 ed è rivolto alle scuole primarie e secondarie ad oggi ha coinvolto più di 1000 classi. Produciamo dei materiali digitali e fisici a supporto degli insegnanti, che possano veicolare ai loro studenti tematiche come riduzione dell’energia, degli sprechi e biodiversità. 

Come vengono recepite dai giovani? 

Hanno una mente molto aperta, non hanno preconcetti quindi accolgono tutto con grande entusiasmo.

Cosa vi dicono? 

Ho avuto modo di andare proprio nelle classi, uno di loro mi ha detto: “Lo dico sempre a mio padre di non prendere di continuo il suv!”. Sono talmente ricettivi da redarguire i famigliari più adulti. 

E gli insegnanti? 

Devo dire che abbiamo avuto ottimi riscontri anche rispetto a loro. Sono molto entusiasti perché diamo loro a disposizione degli strumenti per affrontare la tematica sostenibilità, non sarebbe facile altrimenti. 

C’è un progetto  E.ON invece legato al mare. 

Si chiama Energy4Blue, abbiamo diversi partner come per esempio IOC-UNESCO per l’attività Save the Waveche riguarda la riforestazione della Posidonia oceanicapianta endemica che assorbe tantissima CO2 e aiuta la biodiversità marina. Noi l’abbiamo riforestata sia alle Isole Tremiti che al Golfo di Mondello.

Come? 

Abbiamo coinvolto biologi e studenti e organizzato con i nostri partner alcune  summer school. Inoltre sempre per il mare, collaboriamo anche con una realtà locale: Filicudi WildLife Conservation. con cui abbiamo inaugurato un pronto soccorso marino per le tartarughe che sono un il simbolo dello status di salute del mare. Vengono curate nel momento di bisogno e reintrodotte nel loro ambiente. La stessa area progettuale monitora poi anche gli spostamenti dei cetacei e delle altre specie presenti. 

Oltre il mare anche i boschi sono importanti. 

Esatto. Portiamo avantil’iniziativa Boschi E.ON, il progetto più longevo che abbiamo, nato nel 2011. Ad oggi abbiamo superato i 110000 alberi piantati. 

Come funziona? 

Si piantano alberi. Per farlo è importante però sapere il come, il dove e il quando è possibile farlo. Non sono conoscenze banali. Inoltre è possibile risalire alla filiera d’origine dell’albero, in Italia ad oggi abbiamo 46 boschi. 

Cosa contraddistingue tutte queste iniziative? 

L’agire insieme è per noi un elemento fondamentale. Ci piace essere coinvolti in prima persona, ma soprattutto coinvolgere tutti: clienti, partner, istituzioni e colleghi perché l’energia di tutti può fare la differenza.  

 

 

Foto di E.ON