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Donne che non che vogliono avere figli e perché

In Italia circa il 22% delle donne nate alla fine degli anni '70 terminerà il proprio periodo produttivo senza figli. Non solo l’incidenza rilevante del fenomeno ma anche l’evoluzione delle caratteristiche delle donne senza figli potrebbero segnalare un importante cambiamento.

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In Italia se una donna decide liberamente di non volere avere figli è una strega.

Considerate egoiste, immature, irrazionali, a volte isteriche e decisamente presuntuose, in un sistema patriarcale le donne senza figli non hanno un ruolo preciso nella società. Sono monche. E soprattutto mettono paura perché non è “naturale” che non si vogliano riprodurre.

Il desiderio di maternità per una donna è dato per scontato, per un uomo no. Non esiste e mai viene menzionato “il desiderio di paternità”. Nonostante siamo alla soglia del 2024, la scelta di non riprodursi è vista come anormale e come qualcosa di cui prima o poi “la donna in questione si pentirà”. 

Storicamente descritta in società come l’individuo che sa prendersi cura dei bambini, la donna è circoscritta alle mura di casa. Non deve scegliere ma sarebbe meglio lo facesse perché se non lo fa subirà il peso politico di un abbassamento demografico sulla testa. 

In Italia circa il 22% delle donne nate alla fine degli anni '70 terminerà il proprio periodo produttivo senza figli. Non solo l’incidenza rilevante del fenomeno ma anche l’evoluzione delle caratteristiche delle donne senza figli potrebbero segnalare un importante cambiamento. Questa scelta sembra più frequente tra donne occupate, istruite, e residenti al Nord d’Italia, che danno maggiore importanza alla carriera lavorativa o più in generale a una realizzazione della propria vita.

Abbiamo intervistato 4 donne senza figli. Ecco i loro perché. 

Silvia anni 45, laureata e impiegata in una multinazionale: “Una volta ho letto che sono gli ormoni a farti dire che vuoi un bambino, oppure l’orologio biologico” dice sorridendo “io semplicemente e al contrario di tutte le mie amiche non sono mai stata attratta dalla maternità. Ho un compagno stabile da 5 anni che non smania dalla voglia di fare dei figli e nemmeno io. Dovrebbe essere una scelta naturale no? E poi come avrei fatto con la mia carriera?

Cristina anni 27, neo laureata in Giurisprudenza racconta che vorrebbe adottare un bambino, non farlo perché per lei farlo è da egoisti con tanti piccoli sparsi per il mondo che hanno bisogno di cure. Ha 2 gatti e vorrebbe adottare anche un cane, ovviamente al canile. “Il mio sogno è quello di difenderle le donne, semmai ci riuscirò”. 

Laura anni 52, gestisce un ristorante: “Sono senza figli perché semplicemente non li ho voluti. Il mio compagno mi ha lasciata per questo motivo ma io ho preferito vivere la mia vita senza scendere a compromessi. Non ne ho avuto voglia e sinceramente non mi piacciono. Li guardo come fossero qualcosa che non capisco e infatti non potranno mai fare parte della mia vita”.

E per ultima Giulia anni 41, felicemente sposata, appassionata di cucina e giardinaggio: “Ho lasciato che la natura facesse il suo corso e nonostante io e mio marito non abbiamo mai usato precauzioni, non sono arrivati. Non ho mai avuto un desiderio assillante ma mi sono detta “se sarà, succederà”. Visto che non è successo, vivo la mia vita senza sentirmi sbagliata o diversa. Non vedo cosa ci sia di male?” 

La carriera, la condizione economica precaria, un senso di inadeguatezza o semplicemente la mancanza del desiderio di avere figli sono solo alcune delle motivazioni più che comprensibili che le donne menzionano candidamente alla domanda “Perché non vuoi avere figli?”.

Cosa manca? Un contesto favorevole che non faccia sentire le donne sbagliate o strane o diverse, aiuti concreti per chi vuole dedicarsi alla carriera e comprensione così da permettere al genere femminile di essere nelle condizioni di valutare consapevolmente se e come realizzare i loro progetti di vita.

Conosciute nel mondo anglofono come Childfree, le donne che scelgono di non avere figli in Italia non hanno neppure un termine trasversalmente accettato per essere definite. Allora ci abbiamo provato noi. 

“Ti senti un po’ una strega?” 

“Assolutamente sì” hanno risposto all’unisono, sghignazzando.

 

 

Illustrazione di Gloria Dozio - Acrimònia Studios