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Sì, si può fare impresa nel mercato editoriale in crisi

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I dati sul mercato del libro dei primi quattro mesi del 2022, pubblicati dall’AIE (Associazione Italiana Editori) lo scorso mese, non sembrano rassicurare la filiera della carta stampata. Il numero di lettori è, seppur stabilmente, in calo: nel 2021, l’ISTAT registrava il 16% di lettori forti, vale a dire che leggono più di dodici libri l’anno; contro il 44% e il 40% di lettori deboli e medi (rispettivamente meno di uno e tre libri l’anno). Alla base di questi numeri c’è sicuramente una scarsa educazione alla lettura, affiancata da fattori socio-economici non meno importanti.

Ma come si traducono queste percentuali nel mercato editoriale? L’AIE riscontra un calo degli acquisti del 3,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: diventa rilevante se si comparano gli stessi numeri con altri paesi europei.

Il mercato del libro nei primi quattro mesi del 2022 from Associazione Italiana Editori on Vimeo.

Gli interrogativi sono molti: ha ancora senso fare impresa in questo settore? Come si deve lavorare per riuscire a convivere con i colossi editoriali italiani? Per trovare delle riposte, partiamo da alcune piccole realtà imprenditoriali che abbiamo intervistato al Salone del Libro di Torino.

Edizioni Black Coffee, creatura dell’Incubatore del SalTo 2017, nasce dalla passione dei suoi fondatori per la traduzione: hanno deciso di raccontare la società americana sotto diversi punti di vista, utilizzando formule sempre innovative. Sara Reggiani, co-fondatrice di Edizioni Black Coffee, ci ha raccontato come è nato il progetto, come si è evoluto e il loro modo di lavorare:

"Io e mio marito Leonardo Taiuti traducevamo per altri editori; a un certo punto abbiamo deciso di portare noi in Italia ciò che trovavamo negli Stati Uniti. Conoscevamo il mercato americano e ci siamo fatti avanti: in principio trattavamo solo narrativa di esordienti con cinque/sette libri all’anno, poi abbiamo accelerato aggiungendo poesia e saggistica. Successivamente abbiamo inaugurato il podcast Black Coffee Sounds Good, gestito da Marta Ciccolari Micaldi, alias La McMusa: ci siamo incontrate al nostro primo Salone, ora è la voce narrante della casa editrice. Infine traduciamo la rivista Freeman’s curata dal critico John Freeman. Noi siamo solo il mezzo per farla arrivare in Italia."

 
 
 
 
 
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"Cerchiamo di sondare angoli meno illuminati della produzione americana; dovevamo specializzarci per emergere nel mercato che tutti traducono. Così abbiamo deciso di mettere in luce parte della società americana che a volte neanche gli Stati Uniti riconoscono come loro. Il nome della collana, Americana, non è casuale: in musica si definisce così tutto ciò che è universalmente riconosciuto, anche in maniera stereotipica, come americano. Vorremmo quindi che diventasse “stereotipo” anche ciò che ancora non lo è; sarebbe un segnale di inclusione. Ecco perché nella collana rientrano realtà che provano a dare una soluzione al grande problema delle fratture sociali americane. Non sono libri di lamentele: nelle loro pagine si cercano soluzioni."

 
 
 
 
 
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Quinto Quarto Edizioni, attiva sul mercato dal 2018, ha deciso di puntare invece sul libro illustrato per adulti. È un genere poco sviluppato in Italia, che non trova la giusta collocazione tra gli scaffali delle librerie; Quinto Quarto lo coniuga in maniera unica per parlare di tematiche contemporanee. Maura Romeo, una dei suoi fondatori, ci racconta il progetto e come nasce un loro libro:

"Trattiamo di design, enogastronomia, arte; teniamo molto anche a tematiche d’inclusività, femministe e antirazziste. Se dobbiamo cercare una linea editoriale che colleghi i nostri libri, è quella della ricerca di argomenti insoliti; oppure di argomenti soliti trattati però da un’angolazione insolita.

Lavoriamo sia con progetti originali che acquisiti all’estero in traduzione: i progetti originali richiedono più energie, hanno però un grado di lavorazione e di incontro con l’autore molto più stimolante. Succede sia di avere un’idea e quindi cerchiamo chi possa realizzarla, sia che arrivino progetti embrionali che ci fanno innamorare dal primo bozzetto."

"Oppure vogliamo lavorare assolutamente con un autore senza avere ancora in mente un progetto editoriale: così è nato Il libro del dildo di PAMCOC. L’autrice ha cominciato a lavorare con noi senza che sapessimo ancora quale libro fare, nel corso dei nostri incontri è poi venuta fuori quest’idea bizzarra. La collaborazione è nata quasi per caso: io la seguivo su Instagram, amavo la sua cifra stilistica così ci siamo messe in contatto ed è nato il progetto. È attorno alle persone che nasce il libro."

Readerforblind, nata come rivista letteraria online nel 2015 e da solo un anno evolutasi in casa editrice, si pone l’obiettivo di far riscoprire autori dimenticati. Valerio Valentini, co- fondatore, ci racconta come è nata l’idea:

"L’idea della collana Le polveri ha preso forma dalla mia grande passione per le prime edizioni di opere ormai sconosciute: io e il direttore commerciale della casa editrice facevamo spesso delle dirette su questi scrittori poco noti, soprattutto statunitensi di fine Ottocento e inizio Novecento. Quando terminavamo la diretta, continuavamo a parlare delle loro opere abbandonate e delle loro prime edizioni in italiano, anch’esse dimenticate, che magari avevo sui miei scaffali. Ad interessarci, oltre al libro in sé, sono le vicende editoriali e autoriali che si celano tra le pagine.

Non ci concentriamo solo sul passato: abbiamo pubblicato e continueremo a pubblicare autori contemporanei."

 
 
 
 
 
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Le voci di queste realtà, nate tutte non più di cinque anni fa, dimostrano che specializzazione, originalità e attenzione alla qualità del prodotto libro rispetto alla quantità, sono le chiavi per convivere con i grandi editori. E a muovere tutto c’è una forte passione per la carta stampata, che fa sperare per il futuro di questo settore economico.