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Kering dice stop alle modelle minorenni

Il gruppo francese detta una nuova legge nel mondo della moda

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Naomi Campbell a 13 anni, Kate Moss a 14 anni e Gigi Hadid a 16 anni. Non solo queste tre top ma molte altre ragazze, famose e non, hanno mosso i loro primi passi nel mondo della moda più o meno alla loro età e ancora oggi, sono moltissime le ragazzine che sognano o riescono ad entrare a far parte di questo mondo.

Che cosa hanno in comune queste top con le modelle di oggi? Hanno iniziato la loro carriera in tenera età, quando erano ancora minorenni.

Di Kate Moss la sua agente, Sarah Doukas, fondatrice dell’agenzia Storm diceva: È piccola, ma con quel viso e quella grinta cercheranno di imitarla tutti a New York. Una delle top inglesi più famose, ammirate e iconiche di sempre era così bella, così grintosa, che il fatto che fosse minorenne non le impediva di poter irrompere come un tornado nel mondo della moda. Kate, così come molte ragazzine, era, forse troppo piccola per essere esposta a un così grande pubblico? O semplicemente era troppo piccola e questo mondo l’avrebbe portata a non vivere la leggerezza che una ragazzina di 13 anni dovrebbe avere?

 
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Ecco, in questi ultimi mesi si è molto parlato se mostrare o meno, sulle passerelle soprattutto, ragazzine appena entrate nell’adolescenza, insomma minorenni. Nessuno forse si era mai posto il problema se fosse giusto o sbagliato che delle semplici ragazze dovessero interpretare dei ruoli da adulti che non gli sono mai appartenuti data l’età.

C’è chi, però, il problema ha deciso di considerarlo seriamente. La famiglia Pinault a capo del colosso fashion Kering (proprietario di marchi come Gucci, Balenciaga e Bottega Veneta) ha deciso che, a partire dalle sfilate della stagione FW20, tutti i brand appartenenti al suo gruppo si devono impegnare a non utilizzare più modelle e modelli minorenni, soprattutto in situazioni in cui viene richiesto di interpretare dei ruoli troppo da adulti. Ciò significa che se non si è maggiorenni non si potrà prendere parte a sfilate o campagne pubblicitarie dei marchi del gruppo.

Kering si è reso conto che la potenza di coloro che indossano degli abiti o impersonificano dei personaggi è altissima, soprattutto se, poi, queste immagini vengono veicolate attraverso la rete e tutte le sue piattaforme di social networking. Non è necessario essere Gigi Hadid, Kendall Jenner o Emily Ratajkowski, anche delle ragazze non così famose hanno il potere di influenzare chi guarda il loro corpo o il loro volto sfilare su una passerella o posare per una fantastica campagna pubblicitaria.

 
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Inoltre, anche il lato psicologico gioca la sua parte. La Responsabile della Sostenibilità e delle Relazioni Istituzionali Internazionali di Kering, Marie-Claire Daveu, ha dichiarato che: Il livello di maturità fisiologica e psicologica di modelle e modelli che abbiano più di 18 anni appare in effetti più adatto ai ritmi e alle esigenze richieste da questa professione.

Una forma di protezione fisica e psicologica nei confronti di tutte quelle ragazze e ragazzi che il mondo della moda lo vivono come “sacrificio”. Certo non sempre un ragazzino di 18 anni può considerarsi più pronto o maturo per affrontare certi ritmi, ma, sicuramente, sarà più in grado di una ragazzina/o di 13 anni che, non ha mai vissuto esperienze professionali di questo genere.

La moda, ora più che mai, sta prendendo sempre maggior consapevolezza dell’influenza dei brand e dei testimonial che li rappresentano, soprattutto hanno capito quanto, al giorno d’oggi, una foto, un’immagine di campagna sia il reale esempio soprattutto per i l giovane popolo dei social network. Mai come negli ultimi tempi le immagini hanno una tale potenza. L’influenza è pressoché immediata ed, a volte, positiva ed altre negativa.

 

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