“Nel dubbio, meglio esagerare”
A cinque anni realizzava scarpe, a dodici vestiti, a quasi ottanta oggi gira in bici per le strade di Londra e sembra proprio non volersi fermare. Vivienne Westwood è un’icona rivoluzionaria della moda, ha stravolto la storia del costume inglese e inventato lo stile punk, (tanto da considerarsi l’unica vera punk ancora in vita).
I primissimi anni di attività sono al 430 di King’s Road, affiancata dal compagno, Malcom Mclaren. Il negozio della Westwood cambia nome più volte nel corso degli anni, rispecchiando ogni volta uno stile diverso. Dal 1971 al 1975 si chiamò Let it rock:vendeva scarpe brothel creeper e maglioni in mohair. Dal 75 il nome divenne Sex: l’abbigliamento era ispirato al feticismo e le pareti decorate con immagini pornografiche. Dal 1976 al 1980 si chiamò Seditionaries – Clothes for Heroes. Fu molto forte l’influenza di Mclaren, in quel periodo manager dei Sex Pistols, i vestiti infatti erano strappati, i capi in pelle, decorati da catene. Iniziava l’opposizione alle vecchie generazioni.
Gli anni ‘80 segnano la svolta definitiva: il negozio viene ribattezzato World’s End, gli interni richiamano un vero e proprio galeone pirata. La prima collezione di Vivienne viene chiamata, appunto, “Pirate”. Inizia un percorso molto professionale, nettamente più romantico, che guarda alla storia. Vivienne Westwood diviene la stilista caposaldo dei gruppi musicali.
Elementi di riferimento delle sue collezioni sono i tipici tessuti inglesi (come il tweed) e le mini crinoline. Sulle sue passerelle nel 1993 abbiamo visto Naomi Campbell cadere (per la prima e unica volta) dai tacchi-grattacielo, alti quasi trenta centimetri. Nel 1995, durante la sfilata “Erotic Zones”, Kate Moss, Yasmine le Bon e Naomi arrivano in passerella mangiando un gelato, giocando, ed offrendolo al pubblico presente. Le sue sfilate fanno rumors, la sua è un eleganza esagerata, altamente provocatoria, ironica e divertente.
Tra i suoi gesti più anticonformisti l’incontro con la regina Elisabetta II, per ricevere il titolo di Dama dell’Ordine dell’Impero Britannico: la Westwood non indossava biancheria intima. Portava dei collant e una gonna, che fece allegramente ruotare di fronte ai fotografi.
Vivienne Westwood è nota anche per il suo impegno nelle campagne politiche. Nel natale 2014 ha regalato al primo ministro inglese David Cameron un pacco contenente amianto per protestare contro il fracking. Sempre nel 2014 la ritroviamo in prima linea per PETA: nel video della campagna appare nuda sotto la doccia incitando le persone ad uno stile di vita vegetariano. Nota interessante, il video è stato pubblicato nella giornata del World Water Day.
Quest’anno il 20 Febbraio è uscito in Italia il docufilm a lei dedicato: “Westwood. Punk, Icona, Attivista”. Nella pellicola viene ripercorsa l’intera vita della stilista, dall’esordio professionale al successo, senza dimenticare i passi falsi e le difficoltà finanziarie.
Determinata, eccentrica ma ben salda ai propri valori. Sempre pronta a combattere per ciò in cui crede, e questo si riflette molto bene nel suo stile e nel suo attivismo. Oggi Vivienne è un colosso della moda, simbolo dell’Inghilterra stessa, tanto quanto la Regina Elisabetta o Buckingham Palace, e se ancora adesso la celebriamo come genio creativo è perché ha influenzato una generazione, scosso il mondo fashion e dettato nuove regole.