Grintosa fuori e dentro il campo da gioco
Serena Jameka Williams è conosciuta oggi come la tennista più forte della storia. La 35enne di Compton soprannominata “The Queen”, come una vera regina, ha superato moltissimi ostacoli, dentro e fuori dal campo.
Conosciamo bene la sua forza di volontà, il suo desiderio di emergere ad ogni costo, e la sua pura determinazione. Ma la vera peculiarità della Williams è la personalità.
Serena dice sempre quello che pensa, senza filtri. Per lei non esistono argomenti tabù: dalla questione disparità negli stipendi tra uomini e donne al razzismo, l’ingiustizia per la fuoriclasse statunitense non ha posto in cui alloggiare. Il fatto accaduto alla finale degli US Open femminili parla chiaro: Serena dopo aver ricevuto consigli tecnico-tattici dal proprio allenatore, viene ripresa ed etichettata come imbrogliona. La Williams accusa l’arbitro di sedia di essere un ladro, subendo un terzo warning e un game di penalità, perdendo così ogni possibilità di vittoria.
L’accaduto diventa un caso di parità di genere: «Nella mia carriera ho visto giocatori uomini dire di tutto ai giudici senza che accadesse nulla – ha ripetuto Serena in conferenza a fine match – Io continuerò a lottare per i diritti delle donne e per l’uguaglianza. Gli ho gridato ladro e lui mi ha tolto un gioco: a me è sembrata una decisione sessista. Non lo avrebbe mai fatto a un uomo».
Il caso ha suscitato innumerevoli reazioni a catena, Billie Jean King, ex tennista, ha commentato su Twitter: «Quando una donna si lascia andare alle emozioni, diventa “isterica” e viene penalizzata. Quando un uomo fa la stessa cosa, è “schietto” e non ci sono ripercussioni. Grazie Serena Williams per aver evidenziato questo doppio standard, molte altre voci devono fare lo stesso».
La Williams, anche fuori dal campo, ha affrontato momenti davvero difficili. Diventata mamma da poco più di un anno, dopo diverse complicazioni di salute, Serena ha parlato apertamente a Vogue America dei problemi post-partum. Ha affrontato tristezza e depressione, pensieri negativi e brutte giornate. Ma la comunicazione per lei è stata la chiave. Parlando con mamma e sorelle ha capito che non tutte le giornate possono essere positive, ma questo non la rende certo una cattiva madre.
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Se possibile più determinata di prima, Serena è tornata in campo, e sulle passerelle. Il 13 agosto è stata svelata una collaborazione tra la tennista e il designer di Off-White Virgil Abloh. Una capsule collection totalmente ispirata allo stile della campionessa in collaborazione con Nike. I capi della collezione erano composti da materiali super innovativi e il design, ormai inconfondibile, era pienamente Off-White. Sui capi apparivano scritte virgolettate “QUEEN” e “SERENA”. Il pezzo forte della collezione è stato il mini dress da tennista in lycra e mesh con body monospalla e gonna a balze, indossato in campo dalla campionessa.
Sempre in campo, a Roland Garros, Serena ha indossato una tuta stile Black Panther, movimentando diverse polemiche. L’aderente tutina nera ha diviso il mondo mentre la Federtennis francese ha prontamente bocciato il look. Sui social è scoppiato un vero putiferio, tanto che è esploso l’hashtag #BoycottFrenchOpen. In realtà Serena ha prontamente spiegato che la tuta è stata concepita in modo specifico per evitare problemi di salute, diminuendo i rischi di embolie e favorendo la circolazione.
Ma Nike, produttrice della tuta, ha preso immediatamente le difese della sua testimonial, pubblicando un post in bianco e nero in cui appare Serena con la tuta incriminata, accompagnata dalla scritta:“You can take the superhero out of her costume, but you can never take away her superpowers” (puoi togliere a un supereroe la sua tuta, ma non puoi portargli via i superpoteri).
Oltre al tennis, Serena ha sempre amato la moda e investendo in se stessa ha lavorato duramente per realizzare un sogno. Il suo sito di shopping online, chiamato Serena, rappresenta una donna forte, dinamica e sofisticata. Una vera ode all’empowerment, tema centrale del nuovo marchio della campionessa.
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