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Vocali Volanti, un viaggio tra gli audio dei boomer

Tempo di lettura: 3 min.

Dall’unione tra gameplay di GTA V e vocali dei gruppi classe, nasce Vocali Volanti, l’ultimo trend ipnotico di TikTok e Instagram

Esistono confini invalicabili, serrati alla maggior parte degli esseri umani. Il 38° parallelo che divide le due Coree, l’Area 51, i gruppi genitori su WhatsApp: luoghi inesplorati, oasi abitate da personaggi mitologici, spesso solo idealizzati. Oggi, c’è uno strumento per schiudere i segreti celati nei messaggi dei boomer e si chiama reel. Come in Aladdin, per accedere a questa caverna delle meraviglie, basterà digitare sui social due parole: Vocali Volanti.

 
 
 
 
 
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Scrollando Instagram e TikTok, ci si imbatte sempre più spesso in quelli che apparentemente sembrano gameplay di GTA V. Il copione è sempre lo stesso: un’auto sportiva corre su una pista caleidoscopica, sospesa sulla città di Los Santos, metropoli in cui sono ambientate le vicende di GTA V. Per gli appassionati del mondo videoludico, potrebbero sembrare contenuti scaduti: il gioiellino della Rockstar Games, campione d’incassi, è infatti uscito ormai nel lontano 2013, un’era geologica nel mondo del videogame.

Il dito sta per skippare il reel, ma l’audio, per una volta su on, accende la magica novità. Galeotto fu il tasto laterale dell’iPhone.

 
 
 
 
 
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Attimi di silenzio, l’audio parte contemporaneamente alla discesa della supercar sulla pista: può iniziare un grande viaggio nel mondo dell’Internet. “Eeeh… gruppo delle mamme scusate; Buongiorno a tutte le mamme del Uossappe della nostra comitiva”: come l’auto in corsa, i neuroni sbattono da una parte all’altra ma è impossibile staccarsi da questo cocktail esplosivo di parole e immagini.

Io oggi mi sono andata a prendere le bambine a scuola, simm jut a cas ambress ambress pkke e criatur evn a mangià. E verev ca s’ rattavn semb in testa. Cìagg truat? E cap re criatur chin e prucchj!”

Servono spiegazioni? No, è perfetto così, come un Fontana, un Pollock, un Burri: assenza di razionalità, solo pura ed epidermica emozione di fronte al nonsense.

 
 
 
 
 
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Dipendenti in un attimo: in preda all’insonnia, cliccare sul profilo di Vocali Volanti è la cosa peggiore che potesse capitare. Si apre un universo fatto di centinaia di corse, un trip che si allarga alle chat di famiglia, alle telefonate con i call center, agli audio con compari e commari. Il tiktoknauta sprofonda così su una miniera di neologismi come:

  • Il papà di mia nuora è orofacio, oreficio… c’ha… fa l’ofrago”: esecutore di lavori in metalli preziosi e gemme.
  • So ‘na vecchia volpa di queste scuole”: di chi ha sviluppato arguzia e furbizia nel mondo scolastico.
  • Mo stasera quando dobbiamo andare a casa, dobbiamo mettere il rigatone, sennò non sappiamo arrivare”: dispositivo elettronico che indica all’automobilista la strada da seguire.

Vocali Volanti è Mediterraneo in purezza, permette di entrare nelle case degli italiani non in punta di piedi, ma a gamba tesa: in quegli audio riconosciamo la zia che ci stritola le guance, la nonna che ti imbottisce di carboidrati, le battute infelici del prozio.

 
 
 
 
 
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Quanti amori nascono così/ti prendono e non c’è modo di poter scappare via”, cantava il Vate D’Alessio, così è per Vocali Volanti: non si sa come li si incontra, ma ci si passa nottate insieme e non ci si accorge che è sorto il sole. Non resta che aspettare di incontrarli nuovamente nel proprio scrolling.

 

 

Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios

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