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Vita da cani. Letteralmente

Tempo di lettura: 3 min.

“Mi dissero che sarei potuto diventare qualsiasi cosa nella vita, così sono diventato… un cane”

No, questa volta non si tratta né di un meme, né di una notizia di Lercio: nell’infinite scrolling quotidiano, capita di imbattersi in persone che (mai come in questo caso ha senso utilizzare questa parola) letteralmente vivono e si percepiscono come cani. Una pratica non recentissima che ancora rimane, per molti, un kink altamente stigmatizzato: qualche passo verso lo sdoganamento si sta facendo e in questo i social hanno aiutato molti umani a quattro zampe a uscire allo scoperto.

Tra i creator più famosi c’è sicuramente Meow, cosplayer e twitcher americana, che sul suo canale Twitch si definisce una “e-puppy che non morde”: collare viola, orecchie e coda di peluche, museruola all’occorrenza e sporadici abbai, sono gli elementi immancabili dei suoi contenuti social, che registrano migliaia di visualizzazioni. Ospite al talk australiano The Kyle & Jackie O Show, non ha avuto problemi ad affermare che si sente più tranquilla a dormire in una gabbia piuttosto che in un letto e, quotidianamente, di essere portata a spasso da addestratori. Nonostante l’incredulità degli speaker, Meow ha precisato di comportarsi come un cane per gioco: è infatti una Inumimi, termine usato dagli appassionati di anime in riferimento a personaggi con orecchie e coda da cane.

 
 
 
 
 
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Leggermente diverso invece l’universo Furry: nata negli anni Novanta negli Stati Uniti, si tratta di una fandom che veste i panni di animali antropomorfi, ovvero animali che mantengono alcune caratteristiche umane quali bipedismo, espressioni facciali e capacità di esprimere sentimenti. Avete presente personaggi come Robin Hood o Judy Hopps, la coniglietta poliziotta di Zootropolis? Loro sono esempi di Furry. Questa comunità è enorme, tanto nel mondo virtuale quanto in quello reale; i loro raduni sono per molti un’occasione per esprimere sé stessi, per vivere una parentesi libera dal pregiudizio che li colpisce: al fenomeno Furry si associa infatti una componente di sessualizzazione, innegabilmente esistente ma non per questo preponderante.

 
 
 
 
 
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Chi invece ha abbandonato ogni comportamento umano è Toco, cosplayer giapponese che ha deciso di vestire i panni di un collie: panni  affatto economici, visto che il suo peloso costume iperrealistico (gli occhi mantengono però un certo grado di inquietante finzione), creato su misura, è costato ben 15 mila dollari. I suoi 50 mila follower su Instagram possono vederlo cimentarsi in capriole, prove di agilità e, inspiegabilmente, affaccendarsi nelle pulizie domestiche. I passanti che lo incontrano sembrano apprezzare il suo costume e comprendere, come nei suoi canali spiega (ovviamente tramite sottotitoli: i collie non parlano), il suo bisogno esistenziale di essere un cane.

 
 
 
 
 
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C’è chi dell’immedesimazione in un cane ne ha fatto una fonte di reddito: è il caso di Jenna Philips, creator statunitense conosciuta come Puppygirljenna, presente su TikTok e su Onlyfans, con contenuti più spinti. In un’intervista di qualche anno fa, ha affermato di aver mollato il lavoro da optometrista per dedicarsi completamente al suo percorso, ben più remunerativo, su OF.

Altri, invece, come il documentario britannico Secret Life of the Human Pups racconta, preferiscono vivere la propria caninità senza scopo di lucro, per il solo piacere di mostrare un lato di sé a lungo represso, in comunione con altre persone. Si stima che 10 mila inglesi nel proprio tempo libero vivano personificando un cane, indossando maschere e costumi di lattice, partecipando a “concorsi di bellezza” come il Mr Puppy UK.

 
 
 
 
 
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Fuga dalla realtà, autodeterminazione, desiderio di trasgressione: trovare una e una sola ragione alla base di questi comportamenti non è facile e, probabilmente, riduttivo. Anche se indubbiamente faticoso, visto il necessario presupposto di abbandonare il proprio punto di vista, provare a comprenderle potrebbe svelare scenari inimmaginabili: chissà che si possa trovare, anche in questa forma bizzarra di cane, un nuovo migliore amico.

 

 

Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios

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