Le Olimpiadi invernali si svolgeranno in Italia dal 6 al 22 febbraio 2026. Ma tra circa dodici mesi, sarà veramente tutto pronto per accogliere atleti, turisti e spettatori?
Il lungo percorso di avvicinamento ai giochi olimpici invernali di Milano Cortina è partito da lontano: a giugno 2019 l’Italia si è aggiudicata, per la terza volta nella storia, le Olimpiadi invernali, battendo in finale Stoccolma. Quasi un ritorno al passato, visto che nel 1956 i giochi si svolsero proprio a Cortina, seguita da Torino nel 2006.
L’organizzazione dell’evento ha avuto un certo impatto, anche ambientale, sulle zone coinvolte. Anche la trasmissione Report se ne è occupata in seguito alle denunce di interventi piuttosto impattanti per la costruzione di piste da bob e strutture di accoglienza per gli sportivi.
Proprio la pista da bob di Cortina è diventata il simbolo delle difficoltà che l’Italia si trova sistematicamente ad affrontare quando si tratta di organizzare grandi eventi e manifestazioni internazionali. Pare infatti che ci sia stata una certa differenza tra i disegni e i progetti iniziali, basati sulla “riqualificazione della pista ‘Eugenio Monti’ per lo svolgimento delle gare di bob, slittino e skeleton”, e i lavori effettivamente effettuati, all’apparenza molto più radicali.
Wikipedia ci aiuta a capire che “lo skeleton è uno sport invernale individuale in cui gli atleti scendono lungo una pista ghiacciata su una slitta dotata di pattini, stando sdraiati a pancia in giù. con la testa in avanti e i piedi indietro. Il termine viene coniato nel 1892, quando viene allestito uno slittino metallico somigliante a una semplice intelaiatura, ossia uno scheletro”.
Tornando alla pista, le difficoltà incontrate – ed anche il costo dell’intervento di “riqualificazione”, stimato intorno ai 100milioni – hanno fatto temere che sarebbe stato necessario avere un Piano B e individuare un impianto alternativo da utilizzare per le gare. All’inizio si era ipotizzato di salire verso Innsbruck, accogliente capitale del Tirolo, situata a 160 km da Cortina e già dotata di una pista da bob che il 18 e 19 gennaio ospiterà la Coppa del mondo di bob & skeleton. Più di recente si è addirittura arrivati a prevedere di traslare le gare di 6.364 chilometri, nell’impianto di Lake Placid, stato di New York.
Oltre alla pista di Cortina, il piano delle opere per la realizzazione delle Olimpiadi Milano Cortina prevede altri 99 interventi in Lombardia, Veneto, Trento e Bolzano, tra impianti sportivi e infrastrutture di trasporto. Stando all’ultimo aggiornamento del 17 dicembre 2024: 39 opere sono in cantiere, 41 in progettazione, 11 in gara, 3 concluse.
Chi ha la pazienza di navigare tra i dati, può scoprire che la cerimonia di chiusura dei giochi invernali si svolgerà nella suggestiva Arena di Verona. Luogo magico e di impatto. Per adattarlo alla cerimonia pare saranno necessari 20 milioni di euro, solo per migliorare gli accessi e sistemare i servizi igenici. Uno degli interventi ancora in fase di gara è invece l’allestimento del Villaggio olimpico di Cortina d’Ampezzo, non proprio un dettaglio.