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martedì, 11 Febbraio 2025
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Turn up, l’app d’incontri per gli amanti della musica

Tempo di lettura: 2 min.

L’app basata sui gusti musicali degli utenti; tra colonne sonore della propria vita, blind test alla Sarabanda e canzoni per il proprio matrimonio

“E tu che musica ascolti?”: quanti amori nascono così, direbbe il sommo Gigi. La musica è uno di quegli argomenti subito spendibili in una conversazione con uno sconosciuto; da lì si può capire molto su chi si ha davanti, senza spaventarlo con un interrogatorio astrologico su ascendenti e carte natali. Per chi vuole costruire una relazione su basi solide, come la condivisione dell’account Premium su Spotify e la povertà per i troppi concerti prenotati, Turn Up è l’app di dating ideale. Qui la musica fa da padrona fin dal primo swipe, per trovare l’ascoltatore gemello.

Sviluppata da Dately, già creatrice di app di incontri come Peek! e Tame, Turn Up nei primi passi per creare il proprio profilo si presenta come una normale app di dating: è richiesta una foto del viso, range di età, preferenze di genere, raggio di azione dei possibili match. Scelto se si è in modalità dates o friends, si può iniziare a tracciare il proprio ritratto di ascoltatore scegliendo 5 artisti e generi preferiti (poi ampliabili entrambi fino a un massimo di 50).

Se queste informazioni non dovessero bastare (e non bastano perché, parliamoci chiaro: bisogna saperlo fin da subito se bisogna innamorarsi di uno che ascolta solo musica mainstream, solo artisti con meno di mille follower su Spotify o nasconde un animo trapperino), bisogna completare una serie di campi specifici in fatto di canzoni. Sarà capitato a tutti di associare romanticamente una precisa situazione a una specifica canzone: ecco, Turn Up permette di creare le proprie colonne sonore, facendoti credere veramente di vivere in un film. Quale canzone suoneresti al tuo matrimonio (e perché proprio “Thinking Out Loud” se sei una ragazza indie o la canzone della Contea se sei un pochino nerd?), quale per una notte bollente, per un pogo o, inspiegabilmente “per quando si mangia un panino”. Non manca la sezione aut aut del “se ascolti questo artista, tra noi è finita”: chissà che non siano nate relazioni durature proprio su uno scontro musicale.

Ah, se non compila la parte dei festival preferiti, o se non scrive SANREMO a caratteri cubitali, è da considerarsi come una red flag grande come il palco dell’Ariston.

Il sistema di matching è basato su un incrocio di like, che deve essere reciproco per poter visualizzare il profilo dell’utente: con una funzione premium, a pagamento, si può invece scoprire senza ricambiare nessun interesse. Se si è presi dalla monotonia generata dal lento dondolio swipe left-swipe right, ci si può affidare invece a un più intrigante blind test musicale. Una mini-playlist dal titolo accattivante, composta da 5 canzoni, da indovinare entro 20 secondi. Indipendentemente dal numero di risposte corrette, si può inviare un messaggio con il risultato al creatore del blind test, così da poter iniziare una conversazione. Se si è cresciuti a pane e Sarabanda, due sono le strade: o si è destinati a seguire le orme dell’Uomo Gatto, o ad essere un eccezionale sex symbol su Turn Up.

Un’idea sicuramente originale quella di Turn Up, migliorabile e ampliabile secondo molti utenti. Magari non ci si aspetta storie d’amore alla “Il tempo delle mele”, ma se in quel walkman lui/lei mette la giusta canzone, sicuramente una speranza ci può essere.

Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios
2560 1440 Federico Ingemi
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