Nelle fiere dell’editoria indipendente, perle attendono di essere scovate. Ecco quelle del Book Pride 2025
Cala il sipario sul Book Pride, la fiera dell’editoria indipendente che si è tenuta dal 21 al 23 marzo al Superstudio Maxi di Milano. Alla sua undicesima edizione, per la prima volta sotto l’illustre cappello del Salone del Libro di Torino, l’evento si è confermato un successo: nonostante la pioggia, nella tre giorni milanese dedicata al libro si sono registrati 13mila visitatori. Sebbene il programma di incontri sia ancora acerbo rispetto ai grandi nomi spesso presenti alle altre fiere dell’editoria italiane, il Book Pride può contare su due grandi fattori di attrattiva: biglietti d’ingresso accessibili (10 euro l’intero, un affare considerati i 15 del SalTo) e una dimensione fieristica giusta, con un centinaio di espositori di qualità, con i quali è stato facile e interessante discutere.
Tra gli stand del Book Pride, è facile fare nuove scoperte editoriali, con il rischio di cadere in una bulimia letteraria per la quale il proprio portafoglio ringrazierà sicuramente. Lungi dallo sconsigliare l’acquisto matto di decine di libri ma, se siete alla ricerca di qualche nuova casa editrice, ecco tre realtà editoriali del Book Pride da andare a scoprire subito.
WUDZ EDIZIONI
Il progetto editoriale di Wudz è letteralmente una favola: trascrizione fonetica della parola woods, foresta, immaginano i libri come alberi, interconnessi tra loro. Il loro ecosistema culturale è tra i più giovani presenti al Book Pride: nata ad Arezzo solo a marzo del 2024, infatti, ha spento la sua prima candelina da poco. Cinema e saggistica sono i loro punti forti: il primo è al centro di una collana che racconta grandi registi (per ora Herzog, Cronenberg e Spielberg), la seconda spazia tra diverse tematiche. In particolare, da segnalare “La ricetta dell’incanto” di Francesco Boer e Fabio Bortesi, un saggio che esamina la simbologia del cibo e dell’alimentazione, al di là del mero fabbisogno calorico quotidiano.
Esperimento interessante anche “1997”, un libro game curato da Wudz Factory, collettivo di scrittori, artisti e grafici vicini alla casa editrice: ambientato e incentrato sugli anni Novanta, è l’ideale per i Millennial che hanno già nostalgia del passato o per la Gen Z che mitizza la fine dello scorso millennio.
KELLER EDITORE
Nata nel 2005 vicino Rovereto, questa casa editrice trentina ha fatto della Mitteleuropa, dell’Europa orientale e dei confini i suoi principali interessi di pubblicazione. La veste grafica del loro catalogo è sicuramente un elemento che non può sfuggire in una fiera come il Book Pride; a parlare sono però le sue collane, due delle quali esprimono il massimo potenziale di Keller editore: RAZIONE K, che si occupa di reportage narrativo e PASSI dedicata alla letteratura. Per tastare entrambe, si potrebbe iniziare da Stato di emergenza. “Viaggi in un mondo inquieto” di Navid Kermani, undici viaggi tra Mediterraneo orientale e Pacifico, e da “Api grigie” di Andrei Kurkov, un romanzo ambientato in Donbass dove il rapporto con la natura diventa un modo per sopravvivere mentalmente agli orrori della guerra.
Book Pride Milano 2025
LAB DFG
Chiude la tripletta del Book Pride Lab DFG, nata nel 2019, che ha al centro del suo catalogo libri di narrativa sportiva e dell’inclusione. La collana AD MAIORA SEMPER! racchiude storie di sport e di vite eccezionali oltre gare e allenamenti. Calcio, volley, nuoto, motori: a ciascun lettore la sua storia da cui trarre ispirazione.
Quali scoperte riserverà il Book Pride 2026?