Vladimir Putin ha dichiarato guerra all’Ucraina.
Quel che non si era detto precedentemente, sempre per scaramanzia è che quella situazione di stallo riportava a un precedente storico drammatico: “La conferenza di Monaco”, tenutasi nei giorni 29 e 30 settembre 1938, fra i leader di Regno Unito e Francia; rispettivamente Neville Chamberlain ed Édouard Daladier e di Germania e Italia, rispettivamente Adolf Hitler e Benito Mussolini. L’accordo illuse le potenze democratiche, in special modo Chamberlain, che sarebbe stato applicato il principio di autodeterminazione dei popoli, affermatosi dopo la Prima Guerra Mondiale. Fu impedito a Hitler di annettere tutta la Cecoslovacchia, ma solo piccole porzioni, pensando che questo avrebbe soddisfatto le sue mire espansionistiche.
La Storia fu tutt’altro! Così come tutt’altro fu l’esito dell’accordo tra Molotov-Ribbentrop del 1939, tra l’Unione Sovietica e la Germania nazista che firmarono un patto di non aggressione.
Tra le tante cose non chiare in questa assurdità, una balza prepotentemente in bella vista: che tipo di copertura mediatica c’è sul territorio e quale ci sarà? Dai titoli delle prime ore si evince una distonia nell’informazione che lascia perlomeno perplessi; la CNN parla di centinaia di morti, la BBC, come riporta l’ANSA, annuncia sette persone morte e altre nove che sono rimaste ferite a causa dei bombardamenti russi in Ucraina; ci sono anche 19 dispersi. Difficile districarsi tra queste notizie così contraddittorie tra loro.
Putin mostra tutta la sua muscolatura: “Puniremo chi interferisce, denazificheremo l’Ucraina”. L’Occidente risponde con una linguaccia: “Proteggeremo gli alleati”, ma forse era meglio “proteggerli” prima dell’invasione.
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Qui bisognerebbe parlare del ruolo della Nato e di quello dell’Europa, ma per ora rimandiamo. Rimane il fatto che se la borsa di Mosca ha perso il 30%, l’Europa si ritrova con un rincaro energetico del 40% e quando cominciano a fermarsi i trasporti si aprono conflitti sociali insostenibili.
Tutti perdiamo e nessuno vincerà!
Così come rimane un mistero del perché, oggi, sia concepibile una guerra fatta di bombardamenti, carri armati, truppe di invasione, quando proprio la Russia ha al suo servizio gli hacker “più cattivi del mondo”, ai quali basterebbero un paio di click per mettere economicamente in ginocchio l’Ucraina.
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In questa sporca storia nessuno si può dichiarare innocente, se Putin ha occupato la Crimea e pretende di proteggere il Donbass, la Nato ha l’ambizione di posizionarsi in Ucraina, dimenticando di quando il mondo si ritrovò sull’orlo della Terza Guerra Mondiale per i missili dell’URSS a Cuba.
Infine, per queste prime battute, c’è considerare il fatto che se la Russia è un gigante a livello di armamento, in realtà è un nano a livello economico e questa è un’arma fondamentale per la diplomazia occidentale, se saprà muoversi compatta.
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