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Torna il club dei Paperoni

Tempo di lettura: 4 min.

Un recente report di UBS, la più grande banca svizzera specializzata in gestione patrimoniale, ci dice che nel mondo i milionari sono 58 milioni e detengono circa metà della ricchezza globale. Di questi, 14 persone possiedono un totale di 2 mila miliardi di dollari. Omette solo un piccolo particolare: la popolazione terrestre conta circa 8 miliardi di abitanti, ma questo è un dettaglio che non le compete!

“Ormai sono in pochi a negare che i regimi democratici stiano attraversando una crisi senza precedenti, o siano quanto meno esposti a sfide assai ardue da superare.” 

Questo è l’incipit de “IL RITORNO DELLA PLUTOCRAZIA” di Enrico Melchionda, indimenticato professore di Scienze Politiche presso l’Università di Salerno. Sembra scritto oggi, mentre è uno dei suoi ultimi scritti del 2008, anno della sua prematura scomparsa. 

Siamo in piena crisi economica mondiale, paragonabile a quella del 1929; in America l’oscuro club dei Paperoni, artefice dell’immensa bolla immobiliare e dei suoi derivati spazzatura, trova il modo di salvarsi facendo fallire Lehman Brothers, una delle più importanti banche statunitensi fondata nel 1850.   

Il petrolio passa da 40/60 dollari per barile a 120/140 dollari. Putin viene percepito come nuovo Re Sole da tutti i governanti europei che corrono da lui per strappare accordi vantaggiosi per forniture di gas, petrolio e grano, intensificando accordi commerciali manifatturieri. Il generoso Presidente russo si arricchisce a dismisura facendo transitare i soldi ai suoi oligarchi di fiducia sparsi per il mondo, suddiviso in aree di intervento geopolitico. 

@cryptowendyo The worst day in American history, September 15, 2008 #Lehman Brothers collapsed #crypto #finance #bitcoin #recession #inflation #house #money #cryptowendyo #finance #bank ♬ original sound – Wendy O✨

Crimea (2014) e Ucraina (2022) sono di là da venire.

Il gruppo terroristico di Hamas crea un fronte politico in alternativa all’Autorità Nazionale Palestinese di Abu Mazen, nel 2006 vince le elezioni e installa a Gaza il suo quartier militare, mentre i leader politici “svernano” in ville e hotel di lusso in paesi amici. La geopolitica consiglia all’Unione Europea di inviare miliardi di euro a Gaza in sostegno della popolazione palestinese; un fiume di denaro che servirà ad Hamas per armarsi e costruire tunnel sotterranei lungo tutta la striscia di Gaza, lasciando gran parte della popolazione confinata nei campi profughi. Lo stesso premier israeliano Netanyahu, in nome della geopolitica, aprirà canali segreti diplomatici con Hamas tanto da indurlo nel tempo a smobilitare la sorveglianza lungo la striscia di Gaza, per concentrarsi al sud del Libano. 

Intanto il 7 ottobre 2023 è ancora di là da venire. 

Questi sono solo alcuni prodromi che ci hanno portato all’attuale situazione geopolitica internazionale e se ci si attiene alla teoria di Halford Mackinder, primo studioso di geopolitica dei primi del Novecento, tutto ruota attorno alla «heartland», il “cuore della terra”, ossia la gigantesca massa continentale centro-asiatica compresa fra il Mar Nero e il Pamir. Infatti, ancor oggi, il mantra di tutti gli studiosi di geopolitica è: “Chi domina l’Est Europa comanda la heartland; chi domina la heartland comanda l’Isola-mondo”.

E qui veniamo alla plutocrazia, ovvero l’enorme ricchezza e potere in mano a pochi individui o gruppi finanziari capaci d’influenzare in maniera determinante gli indirizzi politici dei rispettivi governi. Si può davvero pensare che la più grande democrazia del mondo non sappia esprimere due candidati alla presidenza più rappresentativi di Biden e Trump?

@comedy_castle_ Hilarious Trump vs Biden Debate 2024 #comedy #trumpvsbiden #hilarious #funny #memes #laughoutloud #fyp ♬ original sound – COMEDY_ CASTLE_

Va da se che il report di UBS è fuorviante, soprattutto quando mette in risalto che in Italia i milionari sono 1 milione e duecentomila persone.

Innanzitutto chi possiede un milione di euro non è affatto ricco: in un range da 1 a 5 milioni si passa da benestante a molto agiato. Salendo la scala da 10 a 300 milioni si passa da più che benestante a mediamente ricco, dove ci si può permette il lusso di un arazzo di Alighiero Boetti fino ad arrivare, con tanta fatica ad un capolavoro di Magritte, sacrificando un terzo del patrimonio.

Si tenga conto che nell’upper side di Manhattan chi possiede un patrimonio di 50 milioni di dollari è considerato un poveretto!

Dal miliardo in su si comincia a ragionare di vera ricchezza, quindi di quei 58 milioni citati nel report sarà circa una decina di persone a contare qualcosa. Più interessante il dato sui 14 super paperoni e ancor più attinente al termine plutocrazia che 12 di questi possiedono un patrimonio che va dai 50 ai 100 miliardi di dollari.

È chiaro che non è una verità empirica, si sta parlando di 58 milioni di privilegiati rispetto al resto della popolazione mondiale, ma è solo una logica scala in considerazione al potere d’acquisto oggi. D’altronde lo stesso milione degli anni 20 del signor Bonaventura, by Sergio Tofano, diventò un miliardo negli anni ’50.

@riccardosegna Berlusconi 100 MLN #imprenditore #soldi #money #lavoro #azienda #patrimonio #domande #risposte ♬ RUSPANDO LA PALUDE – Eva Stella

Il report di UBS è carente se non omertoso su una massa inquantificabile di denaro: i patrimoni delle mafie, tali da far impallidire il pil di molti paesi industrializzati, ma ancor più sui miliardi dei cartelli della droga che sommati a quelli dei jhadisti, fornitori degli stessi cartelli, superano di gran lunga i patrimoni dei 12 super paperoni, di cui sopra. Questa valanga di soldi è capace di generare una tale potenza di fuoco tanto da impensierire l’intelligence americana che recentemente ha convinto i vertici militari statunitensi a portarsi in Allerta Charlie.

Come dice la battuta di un vecchio film: “Non mi interessa chi contrabbanda 10 atomiche, temo chi ne acquista una”. 

Se nel 2008 era crisi senza precedenti oggi siamo nel caos globalizzato, pilotato per sovvertire l’attuale ordine mondiale e il punto di non ritorno sarà l’adesione dell’Ucraina all’interno della Nato. 

 

 

Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios

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