Aristocratica dall’animo ribelle e paladina della moda sostenibile: Stella Tennant ha portato sulle passerelle lo spirito British e avanguardista del tempo riuscendo a distinguersi dal resto. Scopriamo qualche dettaglio in più su di lei e l’impatto che ha avuto nel mondo della moda in una delle sue ere migliori: gli anni ’90.
22 dicembre 2020: è la famiglia della top model inglese a dare la notizia della sua morte, solo 5 giorni dopo il suo 50esimo compleanno, escludendo “circostanze sospette” e chiedendo al pubblico e ai media di rispettarne la privacy.
Se il 2020 ha portato sventure e disgrazie, questa notizia è stata un duro colpo per il mondo della moda.
Nobile di origine, nipote del XI° Duca del Devonshire Andrew Cavendish e Deborah Mitford, Stella è cresciuta con un forte animo artistico. Appassionata di scultura, infatti, decise di iscriversi alla Winchester School of Art e di diplomarsi in arte nel 1993.
A differenza di molte sue colleghe che iniziarono la loro carriera di modelle da adolescenti, Stella venne scoperta all’età di 23 anni dal giornalista di Vogue UK Plum Sykes, che la presentò al noto fotografo Steven Meisel e che a sua volta la presentò al mondo mettendola in copertina su Vogue Italia per il numero “Anglo-Saxon Attitude”.
Furono proprio il suo portamento aristocratico, i lineamenti androgini e il look punk e sbarazzino a farla diventare una vera musa per gli stilisti più ribelli ed innovativi dell’epoca come Alexander McQueen, Vivienne Westwood e Jean Paul Gautier.
Non dimentichiamoci infatti che gli anni ’90 vedono nascere fenomeni come la Cool Brittania e l’estetica grunge, e Stella Tennant era la perfetta personificazione di tutte queste sensations.
Con il suo look unico divenne presto il volto di molti brand, tanto da farle aggiudicare il titolo di Top Model.
Nonostante la decisione di ritirarsi dalle passerelle nel 1998 quando era incinta del figlio Marcel, primo di quattro figli avuti dal fotografo David Lasnet col quale si sposò nel 1999, era sempre richiestissima. Fece quindi qualche rara comparsa negli anni 2000, come quella per la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Londra del 2012 accanto a Kate Moss e Naomi Campbell, fino al ritorno in passerella negli ultimi anni.
Da Balenciaga a Prada, fino alla sua ultima sfilata per Valentino lo scorso febbraio 2020: l’inconfondibile personalità di Stella brillava ogni volta che valcava la passerella ricordandoci chi era e cosa rappresentava, e noi vogliamo celebrarla con 5 curiosità, momenti e aneddoti sulla sua vita e carriera!
- La popolarità degli scandali
Come tutte le celebrità, sono gli scandali a consacrarle tali, e per Stella fu più o ameno lo stesso.
Il suo primo shooting con Steven Meisel nel 1993 per Vogue Italia aveva una forte influenza grunge, e portarlo nell’alta moda era piuttosto controverso all’epoca. Non solo, nelle foto Stella aveva un piercing al naso, tratto che la fece distinguere dalle altre modelle e le assicurò l’accesso a tutte le più esclusive passerelle.
Ma a volte sono proprio le passerelle a essere teatro dello scandalo. Nota fra tutte è la sfilata Haute Couture Autunno/Inverno 1995-1996 di Chanel, dove la Tennant apparì in micro-bikini e venne criticata dalla stampa per l’estrema magrezza.
- Il look androgino
Se da una parte c’erano i lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri di Claudia Schiffer, dall’altra c’erano il pixie haircut e i lineamenti più affermati di Stella Tennant.
È infatti in questi anni che i designer iniziarono ad introdurre il look androgino nelle passerelle, grazie a modelle come Kate Moss, Erin O’Connor e la stessa Stella.
- Stella, Karl e Chanel
Il sodalizio Stella – Chanel ebbe inizio verso la fine degli anni ’90, quando Karl Lagerfeld la fece diventare volto del brand con un contratto esclusivo. Si dice infatti che Karl l’avesse scelta perché gli ricordava la fondatrice della Maison Coco Chanel.
Stella apparteneva all’aristocrazia, mondo a cui Gabrielle aveva sempre aspirato, ma che guardava con il naso arricciato. Prendendo spunto dal guardaroba maschile per rinnovare quello delle donne aristocratiche con un pizzico di carica in più, Chanel fece una rivoluzione, e chi meglio della Tennant poteva rappresentare questo tratto del brand.
- La timidezza di Jeremy e l’abito da sposa di Gianni
Come dice la mitologia, le muse ispirano le persone. Jeremy Scott racconta che quando era studente era solito intrufolarsi nei backstage delle sfilate. Lì vide un altrettanto giovane Stella Tennant seduta in un angolo a leggere prima di fare il suo debutto. Disse che ne rimase innamorato e paragonò la sua figura alta, elegante, raffinata e punk ad una gazzella, ma che fu troppo timido per parlarci. Anni dopo, riuscì ad averla per una campagna di Moschino.
Sempre parlando di muse, Donatella Versace scrive dispiaciuta sui social che Stella è stata per molti anni la musa di Gianni. Iconica è infatti la sua uscita in abito da sposa, o meglio coulotte e sottoveste ricamata, per chiudere la sfilata Primavera/Estate 1996 dello stilista italiano.
- Paladina della Sustainable Fashion
Da brava avanguardista, si interessò presto a cause ecologiche contro il fast fashion e divenne ferma supporter della moda sostenibile, impegnandosi negli ultimi anni in cause per la tutela dell’ambiente.
In un’intervista al The Guardian del 2019, Stella afferma di comprare solo 5 capi nuovi l’anno e di riutilizzare molto suoi vecchi abiti degli anni ’90.