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“Sogno che i miei concerti siano feste tristi”: intervista a Skoob

Tempo di lettura: 2 min.

Dopo il brano “Centomila caramelle” esce oggi il nuovo singolo che parla d’amore e della paura di poterlo perdere

Skoob è un cantautore, classe 1994 e oggi esce con il suo nuovo singolo “Quinto piano”. Abbiamo deciso di invitarlo per farci raccontare qualcosa in più del nuovo pezzo.

All’appuntamento Skoob, all’anagrafe Andrea Scuderi, arriva un po’ in anticipo e con un look da perfetto chill guy. L’immancabile cappellino e gli occhi dolci come una delle sue centomila caramelle. Un percorso artistico il suo, dedicato genuinamente alla musica: “cosa me ne faccio della fama e dei soldi? non mi sono mi sono mai interessati” dice durante l’intervista. Per Skoob l’obiettivo è la condivisione del momento insieme ai suoi spettatori, non importa che sia un piccolo palco o San Siro e definisce il suo concerto ideale una “festa triste”.

Che vuol dire festa triste?

Beh non è inteso di certo come un momento depressivo. Piuttosto mi piacerebbe mandare il messaggio che nessuno è solo e che qualunque possa essere il momento in cui ci si trova, ci sarà di certo qualcun altro che potrà comprenderlo, perché starà vivendo la stessa cosa.

Di cosa parla “Quinto piano”?

Parla di un sogno, il mio, che è sia un’ambizione che qualcosa che mi fa paura.

Cosa ti fa paura?

Mi fa paura pensare che un giorno la mia fidanzata possa dimenticarsi del fatto che stia bene con me. 

E cosa c’entra con un quinto piano?

Il quinto è il piano in cui c’è un appartamento in cui vorrei vivere con lei, dove passiamo il tempo insieme. Per questo parlo di paura. È talmente grande il mio desiderio da avere paura che si possa vanificare.

Come affronti questa paura?

Semplicemente vivendo, non posso fare molto altro. Non sono uno che scappa, anzi, mi piace guardare in faccia quello che temo. Ho paura dell’aereo eppure propongo spesso di fare dei viaggi, ad esempio. Solo così è possibile non farsi soggiogare dalla paura.

“Quinto piano” è l’ultimo singolo in uscita. È un passo in avanti rispetto ai precedenti?

Ogni brano ha una sua storia, però sarò sincero: “Quinto piano” è il mio pezzo preferito. Non voglio auto celebrarmi ma sono fiero di questo lavoro: per la scrittura e per le sonorità.

Guarda il video per ascoltare l’intervista completa a Skoob.

Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios
2560 1440 Fabiola Graziosi
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