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Soft travel: il trend di viaggiare a velocità limitata

Tempo di lettura: 3 min.

Cavalcando l’onda dell’hashtag che surfa su TikTok, vediamo come e dove goderci una vacanza a tutto relax

Una realtà rallentata, più che aumentata. È quella dei “Soft travel”, i viaggi improntati a relax e tragitti slow che tanto sembrano piacere, ultimamente, ai Tiktoker e alle loro community. Non si tratta solo di un ritorno ai piaceri semplici del passeggiare senza aver programmato ogni tappa del viaggio, del bighellonare tra mercatini e piazzette, del concedersi soste e pause per degustare una tisana o per leggere qualche pagina di un libro ascoltando il rumore del vento tra le fronde. Quanto di rendere tutto ciò uno stile di viaggio e forse di vita social-mente accettabile ed anzi invidiabile, non più un lento peregrinare da boomer in crisi di lucidità e in debito di energia ma una scelta consapevole da viaggiatori esigenti a cui poi piace condividere scorci ed emozioni soft&slow sui propri canali.

Qualità della vita e quindi anche del viaggio sembrano essere i binari su cui corre questo lento treno a vapore, tra dolci colline e piccoli borghi silenziosi. Un pigro vagare che sembra quasi una fuga dal contemporaneo, dallo stresso, dai pensieri oziosi e dal lavoro invadente. Uno staccare la spina che non prevede stanze buie, pareti imbottite e pilloline colorate ma luminose finestre che lasciano entrare una luce rigenerante mentre gli unici rumori sempre presenti sono quelli del vento, del mare e degli uccelli rumoreggiano nel cielo. Il contatto con la natura e la fuga dallo stress sembrano quindi le linee rosse da seguire per ogni “Soft traveller” che però deve anche scegliere la meta giusta per una vacanza, primaverile o estiva, all’insegna della lentezza ma non certo della noia: sennò è tutto inutile!

@zesttorganics Stay cozy on the airplane and looking chic at your final destination with our Dreamsoft Travel Scarf. #travelwardrobe #travelscarf #travelaccessories ♬ Aesthetic – Tollan Kim

Riposarsi quando se ne avverte la necessità, apprezzare ogni momento della vacanza senza che questa si trasformi in un tour de force. Dimenticare la spasmodica ricerca della migliore Instagram opportunity prediligendo una appagante life opportunity, che poi magari darà anche spazio a qualche storia virale o a qualche scatto memorabile. La scelta del “Soft travel” risulta talvolta obbligata, soprattutto nelle città d’arte o in quelle più turistiche, anche perché ormai l’altra scelta è quella del viaggio iper strutturato e ingessato. La pratica, diffusa, razionale ma alla fine controproducente, delle prenotazioni obbligatorie online costringe viaggiatori e turisti a fare una scelta: prenotare tutto con 3 mesi almeno di anticipo, dovendo poi calendarizzare, schedulare e organizzare tutto al dettaglio oppure rinunciare a visitare musei, mostre o castelli? 

Sì, perché un tempo di poteva anche pensare di non acquistare con enorme anticipo il biglietto per qualche attrazione, lasciando la decisione all’umore, agli impegni, al meteo e al desiderio del giorno precedente. Ora invece questo non è praticamente più possibile. Quindi o si parte con il calendario di Google strapieno di allarmi e prenotazioni oppure si prende quello che c’è. Si viaggi leggeri e lenti. Si visita quello che è aperto, che non è affollato, che non è previsto e pubblicizzato. E il resto resta lì, assediato da nuvole di smartphone sollevati al cielo per scattare, pubblicare e condividere.

 
 
 
 
 
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“Soft travel” vuol dire niente mordi&fuggi, niente corse per prendere un vaporetto, nessuno sbattimento per arrivare primi alla cabinovia. Il panorama si ammira quando si arriva, a piedi, sulla sommità del crinale. Niente pedalate forsennate in e-bike gridando ai camminatori lenti di scansarsi. La spiaggia si gode poco prima del tramonto, quando tutti sono già affannati a farsi la doccia e sull’arenile sono rimasti i pochi, lenti, intenditori. Il castello di Chenonceau, nella Loira, si può ammirare anche da fuori, immaginando la bella vita di chi ci viveva secoli addietro, mentre il sole inizia a farsi meno luminoso: tutti quegli stucchi dorati all’interno non cambierebbero di molto il valore di quell’esperienza.

Nella scelta della meta del nostro viaggiare lento e consapevole può aiutarci il Daily Express che suggerisce alcune mete interessanti, in Europa, in cui applicare questa filosofia di viaggio e di vita. 

Come Cadenet, nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, un borgo medioevale dominato dalle rovine del castello. Il villaggio di Lauterbrunnen, nel fondovalle alpino della Svizzera. Il borgo antico di Sarlat, in Dordogna, dove alternare passeggiate nella storia a pagaiate sul fiume. 

Per chi preferisce destinazioni meno distanti, ci sono i molti paesi dispersi sui nostri Appennini, dalla Liguria alla Basilicata, ideali per trovare ritmi slow, buon cibo, vini di pregio e grandi boschi silenziosi. E dove, come cantavano Takagi&Ketra, c’è poco campo per il cellulare. 

 

 

Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios

2560 1440 Marco Squadroni
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