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Skinny Shaming: due pesi e due misure

Tempo di lettura: 4 min.

Il fenomeno è tanto presente quanto il fat shaming

Per body shaming si intende per definizione il fatto di deridere qualcuno per il suo aspetto fisico. Erroneamente si individuano spesso come vittime di questo fenomeno, soltanto le persone con qualche kg in più, in realtà è un discorso più ampio che prende di mira qualsiasi caratteristica fisica: l’adiposità come la magrezza, l’altezza o la bassezza, la cura della peluria corporea, il colore dei capelli e l’acconciatura, la presenza o meno di piercing o tatuaggi, l’acne ecc…

Se il fat shaming è un fenomeno tristemente presente, che va sicuramente combattuto, alla stessa stregua andrebbe sdoganato lo skinny shaming, forse più silente ma altrettanto deleterio.

È molto frequente infatti che una persona dalla corporatura magra riceva commenti come: “Dovresti mangiare di più”“Beata/o te che non necessiti la palestra”“Sei sicura/o di stare bene?” – fino ad arrivare ad esclamazioni più gravi di associazione ad una malattia delicata: “Sembri anoressico/a”. Vi sarà inoltre probabilmente capitato di imbattervi sui social o nella vita reale in messaggi del tenore: “Le ossa diamole ai cani”“Le vere donne hanno le curve”

Questi commenti sono talvolta esternati più a “cuor leggero”, quasi giustificati da una volontà di fare in realtà un complimento, perché essere magri significa infondo essere più vicini agli standard di bellezza propinati da magazine, social e televisione. Lamentarsi dello skinny shaming è come lamentarsi di aver vinto alla lotteria genetica e le vittime dovrebbero quindi incassare ed essere felici di questi commenti non richiesti? Le conseguenze di queste esternazioni possono suscitare un forte senso di inadeguatezza, in particolare se rivolti ad una persona che magra lo è per metabolismo e costituzione ed ha tutto il diritto di potersi accettare così com’è.
Come se non bastasse molto spesso si incolpa a prescindere una persona magra, in quanto tale, di inneggiare ai disturbi alimentari, come se il fatto di abitare quel corpo, fosse abbastanza per essere portatore di un messaggio sbagliato.

Molti volti noti hanno cercato di far luce su questo fenomeno, da loro vissuto sulla loro pelle.
Di recente il cantante Michele Bravi ha risposto con ammirabile pacatezza ad una domanda piuttosto personale di un utente Instagram, pubblicando questo importante messaggio nelle sue storie:

Rimanendo nel panorama musicale italiano, fece discutere a Sanremo lo screzio tra Elodie e Marco Masini. La cantante ai microfoni di RadioDueSocialClub spiega: “Io mi sono stancata di dovermi difendere dalle persone che pensano che io non mangi. Io mangio. Quando vedi una donna che ha preso 3-4 chili non è che tu vai lì e le dici ‘Oh comunque magna de meno’, se una donna perde due chili, tu mi vedi leggermente magra e mi dici “Eh però devi mangiare, eh” come se io avessi un problema alimentare, non è da stronzo, scusate?”. Ha poi espresso il suo disappunto nei confronti del comportamento di Masini che l’avrebbe più volte intimata a mangiare.

Nel 2019 l’influecer Camihawke risponde senza peli sulla lingua ad un commento di un leone da tastiera sulla sua magrezza affermando: “Dire ad una persona che è una cicciona, non è più grave di dirle che è anoressica, sono comunque due insulti”.

Anche vip di fama internazionale si sono dovuti difendere dagli skinny shamers.

Ariana Grande, nel novembre del 2015, quando un utente di Instagram ha detto che avrebbe preferito Ariel Winter a lei perché “Le curve sono sexy. I bastoncini non lo sono” ha ripubblicato questo commento sul suo Twitter, affrontando l’utente per aver confrontato due donne come se fossero esposte in una vetrina per l’approvazione maschile.

Viviamo in un’epoca in cui le persone rendono IMPOSSIBILE per le donne, gli uomini e chiunque di accettarsi esattamente come sono” – ha scritto – “La diversità è sexy! Amarsi è sexy!” Poi ha elencato una serie di cose decisamente poco sexy, come la misoginia, “etichettare” e giudicare i corpi delle persone.

Quando per interpretare Wonder Woman, la scelta è ricaduta sull’attrice Gal Gadot, la reazione da parte di coloro che credessero fosse troppo magra” per interpretare una super eroina, non si è fatta attendere. In un’intervista l’attrice ha risposto alle critiche affermando: “Hanno detto che fossi troppo magra e le mie tette troppo piccole, hanno detto che la mia testa fosse troppo grande ed il mio corpo un manico di scopa”“Posso sopportare qualsiasi cosa. Sono solo discorsi vuoti”, ha aggiunto, non lasciandosi scalfire dalla cattiveria gratuita.

Nel marzo 2016, la comica Klausner ha twittato riferendosi a Zendaya: “Sta morendo di fame… Non devi avere un disturbo alimentare per partecipare ai Kids Choice Awards ma di certo aiuta”. Zendaya ha prontamente risposto, istruendo Klausner sul perché il body shaming non sia uno scherzo. “Lo trovi divertente? Ora… andate tutti ad osservare il vostro bel corpo allo specchio e dite che lo amate fottutamente

Sarah Hyland, star della sitcom “Modern Family”, è sempre stata presa di mira dai cyber bulli per il suo corpo. Le sue foto all’evento “Vanity Fair Oscar Party” del 2018 sono state bersagliate. In tutta risposta ci ha tenuto a far sapere ai suoi haters tre cose:

1.)

2.) Ero bellissima

3.) Ancora più rilevante… MI SONO SENTITA BELLISSIMA ed è quello che conta

Prima di sfilare al Victoria’s Secret Fashion Show del 2018, Bella Hadid ha ricevuto delle critiche sotto un suo post Instagram che la ritraeva in lingerie. Dopo aver ottenuto questo riscontro negativo, la modella ha deciso di modificare la caption aggiungendo: “Tutti i tipi di corpo sono diversi e reagiscono in modo diverso ad una routine di allenamento e ad una dieta sana”.

In sintesi, i kg in in eccesso o le costole in vista, non sono mai una colpa. Tratteniamoci quindi da commenti sgradevoli o consigli non richiesti.

Accettiamoci. Amiamoci. Mangiamoci tutti una dose di empatia.

150 150 Alessia Amorosini
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