Dopo il successo dell’esperimento in UK, anche l’America sta valutando la possibilità di ridurre la settimana lavorativa a quattro giorni senza cambiare lo stipendio. Ma è davvero possibile, in una società dove la produttività è al primo posto?
Dal lunedì al venerdì, milioni di americani si svegliano e si dirigono in ufficio. O in certi casi, aprono il computer per lavorare in smart working da casa, tra una faccenda domestica e una zoom. Almeno per otto ore al giorno, cinque giorni a settimana, è questa la routine di chi vuole portarsi a casa lo stipendio.
Ma le cose stanno per cambiare. Persino in uno dei paesi dove per eccellenza si vive per lavorare e non si lavora per vivere, il covid ha lasciato un segno sulle abitudini lavorative che potrebbe essere indelebile e portare ad una rivoluzione. Il primo segnale è arrivato da oltreoceano, sfruttando il momentum che il covid ha dato ad un’idea in discussione già da decenni. Nel Regno Unito, oltre 60 compagnie hanno avviato un test della settimana lavorativa di quattro giorni che dopo sei mesi ha dato risultati molto positivi. Il 90% di esse, infatti, ha dichiarato che avrebbe continuato con questo modello di business, riportando una maggiore soddisfazione, lealtà e produttività degli impiegati.
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Non ci è voluto molto affinché questi risultati positivi rendessero l’idea appetibile anche in America, dove il 62% delle persone ha livelli di stress e fatica molto alti a causa del lavoro e il 33% li ha ma riesce a gestirli (AIS Workplace Stress Scale). Bernie Sanders, senatore del Vermont e portavoce dei lavoratori, ha scritto su Twitter: “Con l’esplosione della tecnologia e l’aumento della produttività del lavoratore, è il momento di procedere con la settimana lavorativa di quattro giorni senza riduzione dello stipendio. Anche i lavoratori devono beneficiare dalla tecnologia, non solo i CEOs.”
Del resto, chi non vorrebbe lavorare un giorno in meno e ricevere lo stesso stipendio? La settimana lavorativa di quattro giorni potrebbe essere la miglior soluzione immediata agli alti livelli di esaurimento delle persone, che hanno creato una vera e propria crisi di abbandono del posto di lavoro. Tra i benefici evidenti dall’esperimento ci sono infatti anche migliore qualità del sonno e della salute mentale, e riduzione dei livelli di stress. Contemporaneamente, le compagnie hanno riportato lo stesso profitto nel corso dei sei mesi e un aumento del 35% in media rispetto allo stesso periodo negli anni precedenti, facendo ricredere anche gli scettici. La tanto richiesta flessibilità dal modello lavorativo standard, imposto in America per dal 1938, ha finalmente una possibilità.
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Ma in un paese come l’America, ridurre il tempo in ufficio è utopia o può davvero diventare realtà? Quella del lavoro è quasi un’ossessione per gli americani, stacanovisti e parte di una cultura dove il dolce far niente non è contemplato. Secondo Insider, gli americani lavorano più a lungo, prendono meno vacanze e socializzano di meno sul luogo del lavoro.
Un report del 2014 di Gallup ha segnalato che in media gli americani lavorano 47 ore a settimana, una delle figure più alte del mondo e significativamente maggiore dell’Europa occidentale, e che utilizzano solo il 54% delle vacanze a disposizione. Anche saltare la pausa pranzo e mangiare rapidamente nella propria postazione è norma ben diffusa. Ma la tendenza peggiore, esacerbata dal covid e dallo sviluppo tecnologico, è quella di continuare a lavorare anche a casa o nei momenti di vacanza, ad esempio chiamando o mandando email la sera e nel weekend, arrivando di fatto ad annullare di fatto il confine tra lavoro e vita privata.
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La vera domanda sembra essere: perché in America la produttività è alle spese del benessere individuale? È la mentalità del “more, bigger, faster is better”, ovvero “di più, più grande e più veloce è meglio”, spinta dai vertici orizzontalmente e verticalmente, fino allo sfinimento della forza lavoro. Il successo empirico della settimana lavorativa di 4 giorni potrebbe essere una prima soluzione a questa mentalità percepita come tossica, lo sviluppo naturale del progresso e dei cambiamenti che la tecnologia e la pandemia hanno portato nella nostra società. Ma in America è evidente che non sarà facile convincere le compagnie e le persone a rallentare.
Image Israel Andrade on Unsplash