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Second Hand di lusso

Tempo di lettura: 3 min.

Cosa significa acquistare capi vintage e come risulta facile trovare il lusso

Frequentare mercatini o negozi vintage e dell’usato è sicuramente diventato un luogo comune per molti, soprattutto negli ultimi anni.
Una delle prime motivazioni che ci porta a considerare l’acquisto di capi di seconda mano è dato dalla volontà di evitare in modo totale o parziale l’acquisto del fast fashion, rispettare la sostenibilità e il ciclo di vita dei capi.

Un’altra motivazione è quella di riuscire a trovare dei pezzi dal taglio unico, con una manifattura che non ha nulla a che vedere con certi capi che compriamo oggi in alcune catene, circa al triplo di un capo vintage in ottime condizioni. Inoltre, che si tratti di un vintage firmato o capi unbranded il costo rispetto al nuovo è inferiore.

Per questo, con l’avanzare di un trend sempre più necessario per la moda circolare anche molti brand stanno aderendo a delle iniziative di rivendita del proprio vintage in alcuni siti con la sezione “second hand” uno fra tutti The Real Real.

 
 
 
 
 
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Questo sito di luxury goods inizia il suo percorso nella rivendita di capi invenduti di famosi marchi per dare loro un’altra possibilità di sbloccare il loro inventario.
Come sappiamo, questo problema ha colpito per anni molte aziende del lusso che non sapendo come gestire il sovraccarico di produzione di capi, ha scelto di bruciare l’invenduto provocando un enorme problema di organizzazione e sostenibilità nel tessuto economico del fashion.

Il primo brand che ha aderito a questa iniziativa è Burberry, tra l’altro il primo ad essere scoperto a bruciare le collezioni invendute, che ha deciso di darsi una nuova opportunità attraverso la piattaforma The Real Real.

 
 
 
 
 
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Seguito subito dopo anche da Gucci che inserisce alcuni meravigliosi pezzi della maison a prezzi competitivi senza svalutare il prodotto.

 
 
 
 
 
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In seguito, un’altra piattaforma da tenere sott’occhio per gli acquisti d’alta moda di seconda mano è la nuova sezione di Selfridges intelligentemente chiamata Resellfridges, progetto pianeta, il cui slogan è “let’s change the way we shop”. Si tratta di pezzi pregiati e solitamente d’archivio, con un costo elevato, che però aiutano a chiudere il ciclo di produzione e pratiche di vendita al dettaglio dispendiose.

 
 
 
 
 
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Quello che vorrei sottolineare di questa iniziativa è che il prodotto è descritto nel dettaglio con le indicazioni sul come trattare il capo. In alcuni casi come la descrizione delle borse, Selfridges le descrive anche nel profumo, o nei suoi difetti dimostrando la piena trasparenza nella vendita.

Un’altra piattaforma che dal 2019 promuove il second hand nel proprio canale di vendita è Farfetch “second life” per la rivendita di capi e borse vintage. L’idea nasce in seguito al loro calcolatore d’impatto ambientale che ci fa vedere quando contribuiamo a limitare la produzione di carbonio, acqua e rifiuti acquistando pre-owned.

 
 
 
 
 
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Questo dimostra quanto è importante rendere i consumatori sempre più consapevoli della loro scelta d’acquisto.

Infine, vi sottolineo la presenza di molteplici profili Instagram con l’intenzione di sensibilizzare il consumatore moda e non, come @acteevism, @slow_fashion_lottie e un profilo tutto italiano @hand__to__hand, che si occupa di re-selling, riciclo creativo e moltissimi altri spunti su come avere un giusto approccio ad una vita e una concezione di shopping più green.

 

 

150 150 Jessica Marinetto
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