La noia, la noia, la noia, la noia. Non ci resta che Google Trends in queste notti bruciate
Il Conti I si è svolto senza particolari crisi di governo: un collanina gate, qualche sporadico attentato alla conduzione troppo patriarcale, vicende personali tenute alla larga dal palco dell’Ariston, nonostante gli attacchi della magistratura giornalistica che ha cercato di mettere in mezzo influencer e tentativi di telereferendum truccati. Qualche fischio si è sentito solo durante la lettura della classifica finale, ma il capitano fiorentino ha adottato la stessa strategia delle tre serate precedenti: pancia a terra e rapidi verso la fine di Sanremo 2025, un punto di share alla volta. Polemiche assenti, gossip sedati sul nascere, coefficiente Morgan inesistente: cosa abbiamo fatto per riempire i vuoti di quella che è stata definita come l’edizione più noiosa degli ultimi 75 anni? Telefono in mano, un occhio al Fanta Sanremo e un altro su Google a cercare informazioni di ogni genere al procedere delle serate: proviamo a interpretare Google Trends e i risultati di ricerca durante il Festival di Sanremo.
- Prima serata: se fosse un sentimento, sarebbe lo stupore.
Se Amadeus è stato la regina Elisabetta, Carlo Conti incarna il suo omonimo monarca inglese: non è facile convincere i sudditi di mamma Rai che si possono ascoltare 29 cantanti senza dover aspettare l’alba. Già questo ha del sorprendente, ma l’effetto wow collettivo si è registrato fin dalle prime esibizioni e per molteplici fattori, che hanno animato le tastiere dei telespettatori. Estetico per Rose Villain (non si hanno dati se l’impennata di ricerche ci sia stata nel pre o post “Sì na pret”), anagrafico per Marcella Bella (tra le ricerche correlate all’età, 72, anni, mancava solo patto col diavolo antiage Marcella Bella), emotivo per “Quando sarai piccola” di Simone Cristicchi, il cui testo è stato tra i più studiati in rete, accompagnato da ordini massicci di fazzoletti su Amazon. - Seconda serata: se fosse un personaggio, sarebbe l’imbucato.
“Non vengo a Sanremo a fare la malata di cancro”: stando alle ricerche sulla sua malattia e ad alcune frasi dello stesso conduttore, mi sa che non abbiamo colto il messaggio di Bianca Balti. Morbosità a parte, nei salotti italiani il leitmotiv della seconda serata è stato uno solo: che ci fa questa gente all’Ariston?! Alessandro Borghi sul palco durante l’esibizione di Damiano David resta un mistero, tanto da spingere gli internauti a controllare la scaletta online, convinti di essere davanti a un’apparizione mistica e insensata. Definito che non si trattasse di un cameo ravenniano, l’occhio è stato catturato subito dopo dall’inquadratura di Dove Cameron, derubricata nella query, fino alla scoperta del suo nome, a fidanzata Damiano Maneskin. La comparsa di Alessandro Gervasi, seienne pianista prodigio che interpreta baby Peppino di Capri nella serie “Champagne”, chiude un momento marchetta dei prodotti targati Rai: pare che si siano registrati picchi di invidia per il suo talento, distillati nella barra di ricerca in gne gne lo so fare meglio io.
Google Trends e Sanremo 2025
Terza serata: se fosse un proverbio, sarebbe senza infamia e senza lode.
Giro di boa per Carlo Conti, il pubblico è in uno stato emotivo sospeso tra la saturazione di chi già conosce abbastanza le canzoni, chi non si vuole accollare un’altra tirata fino all’una di notte e chi è proiettato esclusivamente alla serata cover. Per questo cerca già la scaletta della quarta serata, in modo da programmare i power nap tra un’esibizione interessante e l’altra. Destano interesse e ricerche online solo i Duran Duran: i Boomer spinti dal momento amarcord di quando tutto andava meglio, i Gen Z dalle continue citazioni a “Sposerò Simon Le Bon” che i primi, seduti sul divano, fanno alla vista di Katia Follesa in bianco. Verso le 23.30 ci pensa il malandrino Tony Effe a risvegliare l’algoritmo sanremese, con la sua dichiarazione sulla collana vietata sul palco, ai microfoni di Radio 2. I boomer di cui sopra pensavano di essere riusciti a mettere finalmente a letto i bambini e invece si ritrovano ad ascoltare altri capricci.Quarta serata: se fosse un film, sarebbe “Ritorno al futuro”.
La serata più attesa è stata un salto nel recente passato che, stando alle ricerche su Google e il pubblico sempre più di giovane, si può azzardare sia sconosciuto. Amara, Tricarico e Marco Masini tra gli artisti più cercati; “Io sono Francesco” e “Creuza de mä” invece le canzoni più ricercate. Evergreen e intergenerazionale è stato invece il duetto di Topo Gigio con Lucio Corsi, sulle note di “Nel blu, dipinto di blu” di Modugno: un’allucinazione collettiva, che forse non è mai avvenuta, della quale si continuano a cercare conferme e prove su Google a distanza di due giorni.
- Quinta serata: se fosse un programma Tv, sarebbe “Un giorno in pretura”.
Federico Olivieri, in arte Olly, ha vinto la 75sima edizione di Sanremo da poco più di 24 ore e già schizzano le domande all’onniscente Google su carriera e vita privata. Ma a fregarsi la scena è stata, con oltre un milione di ricerche, la manager del cantante genovese, Martà Donà. In 5 anni ha rappresentato ben 4 vincitori del Festival (Angelina Mango nel 2024, Marco Mengoni nel 2023, i Måneskin nel 2021) e già molti teorizzano il complotto: non sia mai che si possa pensare, anche solo per una volta, che sia questione di capacità e lungimiranza. D’altronde, qualcosa bisogna pur inventarsi per mettere un po’ di pepe su questo piatto Festival.
Sanremo 2025 si sta lentamente spegnendo, ma qualcuno ha già digitato un paio di migliaia di volte la parola Sanremo 2026: abituati alle riconferme immediate di Amadeus, i sudditi reclamano a gran voce nuovi re. O ormai esperti Conti, è indifferente: show must go on. Mancano dodici mesi al prossimo Festival.