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Rupi Kaur: il fenomeno editoriale

Tempo di lettura: 4 min.

In arrivo il suo attesissimo terzo libro: Home Body

Rupi Kaur è una giovane poetessa, illustratrice, artista e performer d’origini indiane ma naturalizzata canadese, da bambina si trasferisce con la sua famiglia dal Punjab a Toronto. Si autodefinisce una “intersectional feminist” termine che, nelle società multiculturali come gli USA, indica le donne che, nel corso della loro vita, si trovano a dover affrontare diversi problemi quali razzismo e sessismo.

Nel 2015, la facoltà di Arti Visive, le richiede espressamente come consegna per un progetto, di abbattere i tabù tramite un mezzo visivo a scelta. Lei sceglie di trattare il tema delle mestruazioni e lo fa, postando una foto sul suo profilo Instagram che la ritraeva stesa sul letto con pantalone e lenzuolo macchiati di sangue. Risultato? Instagram ha inizialmente rimosso il contenuto poiché non ritenuto adatto alle linee guida della piattaforma.

 
 
 
 
 
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Questo non demoralizza Rupi, che posta nuovamente la foto affermando: “Sanguino ogni mese per contribuire a rendere l’umanità una possibilità. Il mio grembo ospita il divino. Una fonte di vita per la nostra specie. Sia che scelga di creare o meno ma pochissime volte è visto in questo modo. Nelle civiltà più antiche questo sangue era considerato sacro. Per alcuni lo è ancora, ma la maggioranza delle persone, la società e le comunità evitano questo processo naturale. Alcuni sono più a loro agio con la pornificazione delle donne e la loro sessualizzazione, la violenza ed il degrado(…)

Abbiamo le mestruazioni e loro lo vedono sporco, una ricerca di attenzioni, qualcosa di malato, un peso, come se questo processo fosse meno naturale della respirazione, come se non fosse un ponte tra questo universo e l’ultimo, come se questo processo non fosse amore, lavoro duro e faticoso, vita”. Instagram si è poi scusato per l’accaduto, che ha rivelato però una certa ipocrisia di fondo, censurare le mestruazioni non è infondo un altro modo di far sentire inadeguato il corpo femminile quando esposto nella sua naturalezza?

Mentre frequenta l’University of Waterloo, Rupi scrive, illustra ed autopubblica nel 2014 la sua prima raccolta di poesie: “milk and honey”. Il libro vende più di 3 milioni di copie, viene tradotto in 35 Paesi e scala la vetta della classifica del New York Times per 100 settimane consecutive. Successo confermato dalla sua seconda raccolta, “the sun and her flowers”, pubblicata nel 2017 che si aggiudica il primo posto delle classifiche fin da subito, vendendo un milione di copie in soli tre mesi.

Rupi Kaur si è inoltre aggiudicata un posto nell’elenco «30 Under 30» della rivista Forbes ed è stata protagonista di un episodio della serie “100 Women” curata dalla BBC. Di cosa parlano i suoi libri? Sono raccolte di poesie, alcune brevissime e tutte così schiette da risultare quasi come un pugno nello stomaco per i lettori.

Il segreto è l’immedesimazione, ottenuta sia grazie alla forma che al contenuto: le lettere sono minuscole, la punteggiatura è assente, i disegni stilizzati che accompagnano le poesie, ricordano degli scarabocchi realizzati sovrappensiero per evadere da un momento di noia ed è facile rispecchiarsi nei temi trattati. “milk and honey” tratta l’amore, la perdita, il trauma, la violenza, la guarigione, la femminilità e si divide in quattro capitoli: il ferire, l’amare, lo spezzare ed il guarire.

“the sun and her flowers” narra il dolore, l’abbandono, la celebrazione delle radici, l’amore e la legittimazione di sé. È diviso in cinque capitoli: l’appassire, il cadere, il radicare, il crescere ed il fiorire.

Gran parte del suo successo, Rupi lo deve ai social, su Instagram vanta ben 4 milioni di followers. È ammirevole la sua abilità di trasformare la piattaforma non solo nel palcoscenico della sua vita, delle sue poesie e delle sue illustrazioni ma, di recente, in piena quarantena, è stato lo spazio adatto dove tenere un corso di scrittura. Come? Tramite dirette di Instragram, poi salvate e pubblicate sul suo profilo. I presupposti per partecipare? Non era necessario essere un abile scrittore o poeta ma semplicemente abbracciare l’intento terapeutico e meditativo delle lezioni, tenute non a caso in un momento di stress ed ansia globale dovuto all’emergenza Covid.

Rupi Kaur ha di recente dato luce a due nuovi progetti. Il primo è già disponibile per l’acquisto su @inkbox o https://rupikaur.com/ ed è una collezione di 7 tatuaggi ispirata alle sue poesie ed illustrazioni, è intitolata “for now tattoos” in quanto non sono permanenti (la loro durata è infatti di 1-2 settimane). “Ho incontrato così tanti lettori che hanno le mie poesie e le mie illustrazioni tatuate in modo permanente sui loro corpi. Vedere questi tatuaggi mi ha ispirato a creare una collezione che tutti possono provare” afferma l’artista.

L’altro progetto è l’attesissimo terzo libro, disponibile dal 17 novembre: “Home Body”. La scrittrice accompagnerà i lettori attraverso un viaggio riflessivo ed intimo nel passato e nel presente, tramite conversazioni crude ed oneste con sé stessi.

 
 
 
 
 
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150 150 Alessia Amorosini
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