Abbiamo incontrato la mente dietro Marketing Espresso, uno dei giovani progetti più riusciti nel mondo del marketing digitale
Marco è giovane. Non gli chiedo l’età ma a percezione non credo abbia nemmeno raggiunto i trent’anni.
Quando lo incontro la gioventù è un valore che si aggiunge al modo di fare discreto, allo sguardo umile e a una mente che trasuda energia, fatica e tanta consapevolezza.
Sono curiosa di cominciare.
Ciao Marco, raccontaci come e quando è nato Marketing Espresso.
Avevo in mente il progetto dal 2018. Dopo qualche esperienza tra agenzia e stage in multinazionali, ho cominciato il mio percorso da freelance. La mia passione mi ha portato ad informarmi sui trend del mondo marketing. Notavo che esisteva una tendenza alla semplificazione di tanti settori ma non della comunicazione. Ne ho parlato con il mio socio Alessandro e così è nato Marketing Espresso. Nel 2018 come progetto personale, nel 2021 come società.
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Siete un’agenzia di comunicazione tradizionale ma vendete anche corsi di formazione, avete un vostro merchandising. Dicci qualcosa di più sul vostro business model.
Marketing Espresso è in primo luogo una grande community. Il business model si divide tra formazione, servizi d’agenzia e media e community. La nostra forza? Gli utenti si immedesimano nei contenuti che proponiamo.
Quanto è complesso gestire le persone? Allinearle alla propria mission e fare in modo che credano al progetto tanto quanto te?
È l’aspetto più difficile di guidare un’azienda. Il nostro mantra è mettere le persone al centro di tutto. Per allinearle alla nostra mission puntiamo primariamente a rendere questa fantomatica mission comprensibile a tutti.
La tua più grande soddisfazione?
Non esiste un episodio in particolare. Una delle più grandi gratificazioni che otteniamo con il nostro lavoro è riuscire ad avere un impatto tangibile sulle persone.
Ogni azienda ha i suoi momenti no, raccontaci i tuoi.
Mi ricollego alla domanda di prima, l’aspetto più difficile è gestire le persone. Ero abituato a lavorare da solo, ad essere molto veloce nell’esecuzione e molto esigente da me stesso. Quando ti affidi ad altri non è possibile pretendere che siano come te. Acquisirne consapevolezza è una grande vittoria.
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Il prodotto o brand con cui vorresti collaborare.
Complesso. Non amo particolarmente l’agenzia, preferisco concentrarmi sulla parte brand. Se dovessi risponderti direi, qualsiasi big client come Netflix o Nike anche se gli obiettivi più soddisfacenti li raggiungi con i piccoli marchi.
Perché la pubblicità offline nello specifico l’OOH fa più gola di quella online, pur trovandoci nell’era della digitalizzazione?
Credo sia un discorso di percezione e basta. L’affissione è vista come esclusiva, se puoi farla è perché sei cool. Quando escono campagne OOH ben riuscite attirano più l’attenzione di quanto facciano le campagne digital.
Sui social avete una grande community, muovete tante opinioni, chi vi fa da community manager?
Elena è la nostra community manager. È supportata dal team content. Il lavoro complessivo fa la differenza, l’utente che commenta il post non ricorda il post in particolare, ricorda se ti sei fermato a parlare con lui.
Quanto tempo è necessario in un’azienda giovane per dire “ce l’ho fatta”, almeno in parte?
Dipende dagli obiettivi che ti dai. Il primo grande monito per capirlo è la sostenibilità dell’azienda. Se stai in piedi da solo è la direzione giusta.
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Cosa avresti fatto se non avessi fondato Marketing Espresso?
Avrei aperto un ristorante.
Una domanda che non ti hanno mai fatto e vorresti ti venisse rivolta?
“Parlaci delle persone dietro Marketing Espresso.”
Abbiamo fatto un lavoro meticoloso di selezione, abbiamo cresciuto figure junior e le abbiamo formate per diventare parte integrante di Marketing Espresso. Ad oggi lo sono tanto quanto noi.
L’azienda funzionerebbe se non ci fossi tu?
Funzionerebbe a livello operativo. Non c’è ancora qualcuno sulla parte di crescita e vision aziendale tanto quanto me. C’è tempo per tutto.
Foto Marco Onorato