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venerdì, 04 Ottobre 2024

Quello che le stylist (non) dicono: intervista a Alice Manfroni

Tempo di lettura: 4 min.

“Fin da ragazzina ho sempre saputo che volevo fare questo lavoro”

Basta scorrere il profilo Instagram di Alice per intuire il suo animo eclettico e i tanti aneddoti da raccontare. Colore, storia, animali, musica, viaggi. In BIO: stylist, creative consultant, fashion director di @soapoperafanzine e founder di @here.after. Poi?

Affascinati dal suo mondo, le abbiamo fatto qualche domanda.

Partiamo con la domanda più difficile, come si diventa una stylist?

Fin da ragazzina ho sempre saputo che volevo fare questo lavoro.

Mi interessavo di fotografia e mi focalizzavo sulla moda che componeva l’immagine. Un giochetto molto fantasioso e che mi dava gli spunti per ispirarmi a qualcuno. Sono stata sempre molto curiosa e credo che la vera spinta per questo mestiere sia proprio la ricerca, approfondire, andare oltre a quello che solo gli occhi vedono. A volte provare anche ad essere altro, sperimentare. Grazie al cinema, musica, arte tutto ciò è possibile.

 
 
 
 
 
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Moroccan beauty routine✨

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Qual è il processo creativo che si nasconde dietro un editoriale fashion?

Il mio processo creativo solitamente inizia da un indizio, qualcosa che attira la mia attenzione. Da lì parto ad approfondirlo tramite libri, internet, archivi per arrivare ad un’ampia ricerca di immagini riferita al punto di partenza.

Nel dettaglio questa ricerca visiva si chiama moodboard ed è la base per iniziare poi a fare una ricerca dal punto di vista materiale e realizzare la storia.

Da Londra a Milano, qual è la differenza in termini di job opportunity tra le due città?

A Londra si respira sempre aria di novità, hai quella sensazione di camminare su un terreno che dopodomani sarà già diverso. Quando ci vivevo quella frenesia di metamorfosi mi entusiasmava, la rincorrevo.

Ora devo ammettere che ho bisogno di metabolizzare di più i cambiamenti quindi una città come Milano è perfetta. Negli ultimi anni Milano sta offrendo tantissimo ma a dei ritmi vivibili, più riflessivi e questo mi piace molto.

 
 
 
 
 
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Nata per essere sobria ‍♀️

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Il tuo account IG è un mix di immaginari, quali sono le tue principali fonti d’ispirazione?

Il mio Instagram è un moodboard di ciò che mi piace e appassiona. Nel tempo è cambiato parallelamente a me.

Oggi è una raccolta di immagini scattate durante viaggi, momenti, feste, vita e non solo. C’è tutto di me, partendo da selfie per arrivare a spunti fotografici che rapiscono la mia attenzione.

Mi faccio ispirare dai libri che ho a casa, portali di fotografia su internet molto validi, siti specializzati in quello che mi piace… alchimia, fiori, yoga, l’arte erotica giapponese, la moda negli anni 90… e tante altri mondi. 

Lo definirei un “diario visivo privato” ai tempi dei social.

 
 
 
 
 
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Dall’album dei ricordi, giorno x, quarantena: Quando mi sentivo Missy Elliot sui set e @ilaria_gambi immortalava la scena ❤️ . . #funnyjob #missmyjob #cicredevo

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Hai fondato “Here After” un brand di oli essenziali per mente e corpo, da dove nasce la necessità? Qual è l’obiettivo?

Here After è una piccola collezione di oli essenziali che lega tanti aspetti che mi sono vicini. In primis lo yoga che pratico da diversi anni e che mi sta curando e poi la passione per la natura che è libertà ed esplorazione.

Sono oli essenziali che ho pensato per aiutarci a dedicare più tempo a noi stessi, partendo dall’utilizzo come normale ma importante profumo (l’aroma terapia di noi stessi è fondamentale per conoscerci) per arrivare alla meditazione dove sono impiegati per facilitarne i suoi processi e sentirla come esperienza totale. 

Chi e dove sarà Alice tra 10 anni?

WOW che domanda! Non so dove vedermi, in quale città, forse a Milano, forse più vicina alla mia terra in Romagna, non so davvero.

Quello di cui sono certa è che voglio continuare ad esplorare, studiare, tenermi col cervello acceso, viaggiare, per arrivare tra 10 anni ed essere la persona che ora immagino: felice e sempre un po’ migliore 🙂

 
 
 
 
 
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The shibari shoes series @the_antonio_archives #80’s

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150 150 Giulietta Riva
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