“I nostri sogni sono la prima cosa per cui valga la pena vivere”
Definire l’universo ammaliante di Yoniro non è semplice, ma una cosa è certa: la sua musica è un viaggio astrale che ti rimane in testa come l’eco di un sogno lucido, tanto che ascoltarla senza iniziare a ballare è praticamente impossibile.
Ho fatto quattro chiacchiere con lei per scoprire di più sul suo mondo onirico fatto di mitologia e natura femminile, ed ecco come ha deciso di raccontarsi ad Acrimònia.
Ciao Yoniro! Raccontaci un po’ chi sei.
Ciao Acrimonia! Sono Yoniro e sono una cantautrice. Gipsy artist divisa tra Milano, Salento ed Australia. Amante della Luna e della discoteca.
Il tuo nome fa pensare subito a dei riferimenti onirici. Cosa rappresentano i sogni per te?
Il mio nome è un omaggio al mondo onirico. Ho iniziato a scrivere le mie canzoni proprio in stato di dormiveglia, così ho deciso di unire il nome del dio greco del sogno (“Oniro”) a quello dell’energia femminile (“Yoni”). È anche un reminder: per quanto mi riguarda, i nostri sogni sono la prima cosa per cui valga la pena vivere.
Dove trovi l’ispirazione per creare?
Cerco di assorbire qualsiasi cosa dall’ambiente che mi circonda ma faccio anche tanta ricerca personale: guardo film, fashion show, leggo libri, osservo ballerini, guardo documentari e perché no, giro su Instagram. Semplicemente vivo fino a quando non è l’ispirazione a trovare me.
Cosa credi debba comunicare un’artista in quanto donna?
Credo che un’artista non debba modulare la sua produzione artistica in quanto donna, solo perché tale.
Quello che è importante comunicare è implicito nella sua presenza: nonostante la discriminazione e gli ostacoli, sono qui, sono me stessa e questa è la mia musica.
È difficile per una donna farsi spazio nel mondo della musica? Chi sono le cantanti che ammiri di più?
Come in ogni ambito, purtroppo ancora sì, soprattutto in Italia. C’è spesso questo bisogno di codificare la donna tramite stereotipi. Se non rientri in questi schemi non vieni riconosciuta e “non vai bene”.
È una lotta continua, ma ti rende più forte.
Sinceramente, ammiro tutte le artiste donne che “ce la fanno”, riconoscendo gli sforzi che ci sono dietro. Un’artista italiana che stimo molto è MYSS KETA. A livello internazionale Lana Del Rey, Rosalìa e FKA Twigs: beautiful poets of our times.
Visualizza questo post su Instagram
Prima di salutarci, ci piacerebbe conoscere uno dei tuoi ricordi più belli.
Milano, estate 2016. Il mio migliore amico mi porta ad un festival in cui suonano Grimes e Sofitukker. Davanti alla performance di Sophie e Claire ho per la prima volta il coraggio di dire a me stessa cosa voglio fare da grande: stare su un palco e cantare le mie canzoni.
Concerti, persone che amiamo, le nostre ambizioni: un ricordo migliore di questo, in questo momento, non riesco a trovarlo.